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, nel- l'attimo, l'occasione, il pretesto per dirle quel che non gli era mai riescito di dire e che, gli soffocava il cuore e lo faceva soffrire e
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di pausa "possono accadere tante cose!" "Che intendi dire?" "Niente." Eugenia la fissò, turbata: "Che intendi dire?" Tutt'a un tratto Giulia
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avvenuta. "Senza potermi dire una sola parola!" Non sapeva darsene pace. Non se ne sarebbe consolato più mai! Il suo pensiero stava fissato
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distrattamente, tanto per dire qualche cosa. "Il vero Padreterno, signora, era mio nonno, che faceva questa parte nel Mistero, ai tempi dei tempi, quando
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labbra a compas- sione. "Non riesce a parlare affatto affatto? Che tormento dev'essere non poter dire, in fin di vita, una sola parola al pro- prio
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, al cospetto del proprio figlio che invoca soccorso per lei, arrestarsi e poter dire freddamente: "Vedi! Non m'ingannavo!" passava il segno. Il suo
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- n'intrusa in casa sua" lasciami dire, lasciami sfogare! "Spetta a me sapermi a poco a poco cattivare il suo cuore!" Non sono riuscita. Ho tentato tutti i
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, dal suo cuore, della sua ragione ... "Ma spiegati, infine!" esclamò dolorosamente. Non era facile! "La colpa è anche mia" egli riprese a dire, tentando
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nido nel rosaio" notò Patrizio. Eugenia alzò le spalle. "Ma che cosa hai insomma?" egli esclamò. "Non ti si può dire niente!" Eugenia muoveva
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ignorante!." Bravi. La Chiesa proclama: Miracolo! Io sto con la Chiesa. Ed ecco, uno, due, tre scienziati di buona fede, che ora ci vengono a dire: "È vero
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. "Come sono brutti!" "Ecco la confraternita dei nobili" indicava la signora Bisicchia. "Tutti in bianco." "Dei nobili spiantati, bisogna dire
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ristretti in queste celle!" "Ci si deve star bene" entrò a dire Giulia, la minore, brunetta corta e pienotta, con occhi, labbra, mani irrequieti, e che
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. Uno dopo l'altro, passeremo tutti per là. Chi ha fatto la vita, ha fatto la morte. Vuol dire che dev'essere così." "Quanto alla morte" disse Giulia "il
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recitare un requiem, facendo con la mano un rapido segno di croce. "Era anche questa una selva di convento" riprese a dire. "Non vi sono più venuto da
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mormorava. Queste parole però non se le sentiva scaturire dal cuore, ma suggerire dalla riflessione. Diceva così, perché si soleva dire così, perché tante
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occasione di ritornare addietro con la memoria; e s'indugiava nei ri- cordi, sfoggiando altera compiacenza, quasi per dire al suo passato: "Vedi? Alla
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vi conosco bene, signora mia. Vuol dire che prima avevate maggiore fiducia in me ... sì, sì!" "Oh, dottore!" Protestava per cortesia; ma quella faccia
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, che forse intendeva ripetergli tante cose sentitesi dire e ridire prima del matrimo- nio, subito, come per compensarsi, rivolgeva a Eugenia la
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non sappia che cosa fare o dire. Eugenia, in piedi dinanzi a Ruggero, cercava di scusare alla meglio l'amica. Ine- sperta, innamorata cieca, Giulia, con
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