POESIE
Ti son vicino e tu mi sei lontana, mi guardi e non mi vedi, o s'io ti parlo, pur amando ascolti, non però m'intendi; ti sono questo corpo e questi
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intera ch'ora non sono, se già in me non l'ami: ma se in me non l'ami, se tua vita crear non so della mia vita stessa, che più giova sperar, che più
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veglie liete sconfitte e facili vittorie e voi quaderni carchi di memorie io v'abbandono. Libero sono dalla tirannia d'ogni minuto; sono rotti i ceppi
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. Ché a brevi fiate nel tempo passato nel fondo del mare mi sono tuffato. A dare or la patria all'esule sirena, la patria a me stesso e all'uomo abbattuto
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sono. No, non son questo corpo, queste membra prostrate qui fra l'erbe sulla terra, più ch'io non sia gli insetti o l'erbe o i fiori o i falchi su
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sonante nella notte, anzi la voce sua come un appello mi sonò in cor della mia stessa vita; mi parve dolce cosa naufragare nel seno ondoso che col
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fuoco sono avvolto. Sospesa a quella luce è la mia vita un attimo od un tempo senza fine, che fra il lampo ed il tuono non si vive. - Ora scoppia la