POESIE
qui che aspetto, e la mia vita perché non vive, perché non avviene? Che è questa luce, che è questo calore, questo ronzar confuso, questa terra, questo
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Vita, morte, la vita nella morte; morte, vita, la morte nella vita. Noi col filo col filo della vita nostra sorte filammo a questa morte. E più forte
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passione era svanita, ma sulla faccia il pallido terrore t'era dipinto e t'era chiuso il core. Ahi, non questa sognammo amara morte nel suo pallido aspetto
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suoni, ti sono un nome, ti son un dei tanti, come un altro sarebbe che per nome e per vista conoscessi. Io non sono per te «io», la mia vita, io, questa
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primavera una ed intera ed una gioia e un sole. Voglio e non posso e spero senza fede. Ahi, non c'è sole a romper questa nebbia, ma senza fine e senza
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nel tuo raggio popolato e sul legno affumicato i vetusti ragnateli. Poich'il termine al riposo canti, marzo adolescente, t'odia questa buona gente
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. Ma onda e sole e vento e vele e scogli, questa è la terra, quello l'orizzonte del mar lontano, il mar senza confini. Non è il libero mare senza sponde
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ch'altri con bocca impura a questa voce risponda, e del mio bene ascoso mi discorra; e se pur d'altre cose memorando mi parlano con voce indifferente
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di maggio? è più forte, più forte questa torbida fiamma di desio e mentre tutto intorno a me precipita mentre crolla nel vortice funesto ogni affetto
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» - egli disse - «questa triste nebbia oscura dove geme la torbida luce dell'angoscia, della paura. Altra voce dal profondo ho sentito risonare altra