POESIE
mi stringe sì che il cuor ignoto orrore m'invade, non per me se nella notte solo io soccomba, ma per te, o compagna forte e sicura - che pel mio
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! il mio sole! Ma pel cielo montan le nubi su dall'orizzonte, già lambiscono il sole, già alla terra invidiano la luce ed il calore. Un brivido
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il tempo procede per il giro d'altri inverni e di nuove primavere. Ma alla notte sui vertici ricolmi passa il nembo e pel cielo s'accavalla la nera
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scintillare traggan le lunghe dita pel sereno che al piano oscuro ed ai profili neri degli alberi dei monti si congiungono. Ma nel cielo e nel piano, ma
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che vive il core mio tace o fanciulla. - E quando pel fosco piano cui plumbeo il cielo incombe divampa la fiamma ribelle sospinta dal vento dell'odio
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la speme giungere alla morte. Non è la patria il comodo giaciglio per la cura e la noia e la stanchezza; ma nel suo petto, ma pel suo periglio chi ne