POESIE
, ma tu lo sai: è per vieppiù andare, è per nutrir più vivida la fiamma, perché un giorno risplenda nella notte, perché possiamo un giorno fiammeggiar
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un giorno ed una gioia senza fine e l'affrettava. Ahi, quanto pur m'illuse la mortal mia vista che di fuor ci finge certo quanto ci manca sol perché
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giorno stesso che c'incontrammo? Che se pur t'avessi ora, vincendo, mia per il futuro, mia per diritto, mia per tuo volere, mia non saresti più che non
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; gelosia d'ogni giorno, d'ogni istante, che vivi, che non vivi di me solo, che l'aria e il pane e il sole, che ogni cosa, che il mondo intero, che la vita
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Che più d'un giorno è la vita mortale? Nubil'e brev'e freddo e pien di noia, die pò bella parer ma nulla vale. PETRARCA, Triumphus Temporis Il
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quasi la vita per più forza gravi come un'aura di morte. Ma se i fiori onde prossima l'aurora del giorno estremo anelava l'adolescente Aprile vento
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mia vita fiammeggiare ed il deserto farsi popoloso, credetti fosse giunto il luminoso mio giorno nella notte e consumare quella fiamma mi parve la mia
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forte volere e la speranza esaltando più viva, quando il giorno con la luce pietosa alla vita mortale ogni cosa mortale riadulava non ei si scosse che
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pur un istante promette in lunghi anni luminosi dia la sua luce presa dal futuro al giorno natalizio, e l'illusione moltiplicando gli finga la fame