POESIE
Giaccio fra l'erbe sulla schiena del monte, e beve il sole il mio corpo che il vento m'accarezza e sfiorano il mio capo i fiori e l'erbe ch'agita il
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accanto e non lo senti amare. Ma ancor fra gli altri uomini t'aggiri, con questo parli ed a quello t'affidi, fra lor vivi e per lor, s'anco a nessuno
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l'anima mia si discolora e si dissolve indefinitamente che fra le tenui spire l'universo volle abbracciare. Ahi! che svanita come nebbia bianca nell'ombra
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agitano il seno te nel canto lontano degli uccelli nel frusciar delle nascenti piante; te nell'astro che sorge trionfante ed in fra muti sconsolati avelli
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verso la scogliera mi spingono a rovina senza scampo. Ch'io debba naufragar senza lottare fra la miseria dei battuti scogli, presso al porto esecrato
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mare Itti e Senia si risvegliaro dei mortali a vivere la morte. Fra le grigie lagune palustri al vario trasmutar senza riposo al faticare sordo
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. Ma non dobbiam però chinar la fronte. Col ferro in pugno verso l'ideale ci batterem con animo leale! In alto i cuori! E se fra le battaglie della vita
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fuoco sono avvolto. Sospesa a quella luce è la mia vita un attimo od un tempo senza fine, che fra il lampo ed il tuono non si vive. - Ora scoppia la
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che d'erbe e fiori ancor s'è ricoperta - se pur il ciel di nubi ancora svarii, onde occhieggian le stelle nelle notti, e nere fra il lor vario
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Se mi trovo fra gli uomini talvolta, qualunque cosa io parli, la mia voce mi par che solo il nome tuo richiami. Io taccio allora e aspetto trepidando
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vecchio solco. E se fra il vento e il mare la mia mano regge il timone e dirizza la vela, non è più la mia mano che la mano di quel vento e quell'onda