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, ma nel loro sorriso, ma negli occhi mi par d'intravedere ch'altra cosa vogliono dire, che nel cor profondo sì mi ferisce. Che da ogni mio gesto, che
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volere, che mi giova la vita e il mio dolore e questo amor lontano e disperato? Fatto sono da me stesso diverso che centra il fato mi dicevo forte
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crearmi la luce da me stesso, lasciami andar oltre il deserto, al mare perch'io ti porti il dono luminoso ... molto più che non credi mi sei cara. 2
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Da te lontano, nelle notti insonni, innanzi agli occhi dove anche io miri, sempre ho lo slancio della tua persona come il vento la trae della
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cielo che incombe? M'è straniero l'aspetto d'ogni cosa, m'è nemica questa natura! basta! voglio uscire da questa trama d'incubi! la vita! la mia vita
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da te mi divide e dal libero mar sì breve tratto! - Ma perch'io tenti la bordata e tenda la vela al vento, pur l'inerte chiglia non fende l'onda
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dove e bever l'aria che da te si muove né mai lasciarti. - 31 marzo 1905 * * * Poiché il dolore l'animo m'infranse per me non ebbe più la vita un fiore
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saremo vinti forse, da lontano ci volgeremo a stringerci la mano ... addio compagni! Gorizia, 25 giugno 1905 Sibila il legno nel camino antico e par
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riecheggia. E a destra e a manca e presso e da lontano riappar la nuova luce, e come il cielo nel diverso bagliore si trasmuta, così la terra la livida
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: con le mani non ti potea scaldare, con la voce non ti potea svegliare. Come da lungi nel plumbeo mare che si fonde col cielo vela bianca non più in mare
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me sospinge. Ahi, che mi vale, se pur fugge l'ora e mi toglie da me sì ch'io non possa saziar la mia fame ora qui tutta? Ma solo e miserabile mi
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stesso? - Tu sei come colui nella notte vide l'oscurità vana ed attese da dio chiedendo la divina luce e d'ora in ora il fiero cuor nutrendo di più