POESIE
nel ritmo della danza, o fiduciosa nell'infuriar dell'onde, come quando a me che ti chiedevo rispondevi: «Per me non è mai tempo di tornare, chi va
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lui porgendo quanto la vita dona a chi la chiede del suo pianto si fecer velo agli occhi, confidando che vesti e nutrimento gli potessero far viver la
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chi libero la sfidò». Così disse nell'ora del vespro Itti a Senia con voce lontana; dalla torre batteva la campana del domestico focolare: «Ritornate
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civette. O gioia del novello nascimento, o nuovo amore e antico! O vita, chi ti vive e chi ti gode che per te nasce e vive ed ama e muore? Ma ogni cosa
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luminosa l'armonia del tuo gioco senza cure? Ahi, chi il tuo ritmo volle preoccupare rientrar non può nei tuoi eterni giri ad ozïare nel lavoro