Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Nuovo galateo. Tomo II

194214
Melchiorre Gioia 50 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
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Nuovo galateo. Tomo II

La loquacità presuntuosa de' giovani é una conseguenza necessaria, 1.° Della vanità generale comune a tutti gli uomini; 2.° Dell'educazione

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riescono a svolgere le loro idee fuorchè col mezzo della meditazione: ed è stato osservato che gli scrittori di professione non son quelli che

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e in cambio dell'arrosto vende le novelle della città a' commensali, e del padrone

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caricati di tutto il peso della conversazione, e si perde in affetto ciò che si acquista in ammirazione; giacché, generalmente parlando, gli uomini

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donne prima che ai discepoli, acciò la nuova della sua risurrezione più rapidamente si diffondesse. Il suddetto difetto potrebbe essere confermato

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saccenti in generale si applica. La noia che viene prodotta dalla loquacità non scema in ragione della barba di chi parla, mentre all'opposto un bel

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sue liti; un galante, delle sue avventure, ecc. Senza aspettare che l'analogia delle idee guidi il discorso ove essi vogliono, taluni parlano della

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Lo spirito stizzoso é il flagello delle società, come il carattere dolce ne é il balsamo. L' irritabilità rende decuplo il sentimento della supposta

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obbiezione. L'uomo é sì geloso della sua libertà intellettuale, come lo è della sua libertà civile e politica.

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più scarseggia di ragioni. 2.° Nel calore della disputa gli animi perdono di vista l'argomento primitivo, e vanno divagando tra idee accidentali l'uno

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politico. Si scorge l'utilità di questa regola, se si riflette, che nel calore della disputa i contendenti durano fatica a sottomettervisi, e la

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piccante ammonizione della satira, del motteggio, dello scherzo. Il suo pungolo vivo e leggiero, vibrato a tempo, può divenire supplimento alla

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smascherò il celebre Peregrino, il quale, profittando della dabbenaggine popolare, e facendo false predizioni, aveva aperta una bottega d'impostura

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necessario a tutte le età, le conversazioni non potevano sfuggire al morso della censura; giacché, essendo suscettive di vari aspetti, offrivano campo

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grandi eventi non possano essere cagione. Infatti, allorché si tratta di cose morali, gli effetti dipendono dalla determinazione della volontà: ora a

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toglie loro l'eventualità del bottino, così sì screditano alcuni la civilizzazione, perché chiuse molte botteghe di menzogna, diminuì l'abuso della

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vede, di proprio loro pugno il segno della croce, non sapendo scrivere. Quindi è derivata la parola segnare in senso di sottoscrivere il suo nome. Nel

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erano indicati con un corno da bere in vece della crocetta di cui si fa uso oggigiorno: tanto è vero che nell'opinione popolare l'idea della festa

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ghiottone per cui la voracità e l'ubbriachezza s'associarono alle cerimonie religiose. Queste messe venivano celebrate cinque volte all'anno in onore della B

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alla notizia che si avvicina l'inimico, o di doverne andare in traccia. In questa situazione di cose i popoli, lungi dall'occuparsi della giustizia

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conversare, é divenuto il dominatore della moda. Per l'addietro erano scarsissime le conversazioni, e moltissimi gli ubbriachi; il capitale che ora si

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La vendita della giustizia e l'abuso de' giuramenti, che giunsero per l'addietro ad un segno quasi incredibile, non sono certamente segni d'integro

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ricevuto da una delle parti, come motivo della sua decisione. Hist. Ramsieus, c. 113 . 4.° I giudici regii giunsero a tale eccesso di venalità in

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proposizione » non é esatta. La sola corteccia della religione » moveva ogni cosa e la vera, religione era » trascuratissima. Il mancar di fede

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la forza della propria virtù, di quello che l'irritabilità agli altrui vizi. Dire che non dobbiamo essere restii a lordarci le scarpe per procurarci

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troverà seguaci sopra tutti i punti della terra finché rimarran tracce d'incivilimento. La religione dell'ignorante tende alla, distruzione di quelli che

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da presentare l'immagine della grazia scevra d'ogni affettazione; a sfuggire ogni atto capace d'esporti al ridicolo delle persone di senno, od

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» 2.Regole di civiltà nel giuoco 52 Capo VI. Doveri della conversazione 55 § 1. Attenzione ivi » 2. Bontà 60 » 3. Modestia 63 » 4. Continuazione dello

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Sogliono essere soggetti noiosi ed opposti allo scopo della conversazione i seguenti: 1.Gli incessanti lamenti sopra mali a cui non si può opporre

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Una bella immaginazione, un'immaginazione ridente sa creare delle cose anche in mezzo ai deserti. S'ella é in parte dono della natura, si può

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Il sentimento della speranza si cambia in forza fisica, qualunque sia il modo misterioso con cui siffatta trasformazione succede. Si osserva questo

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l'elogio della melanconia, come fecero alcuni scrittori detti sentimentali, è fare l'elogio delle nubi che ci tolgono la vista del firmamento. In

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sentimento penoso della fatica, è indisporne l'amor proprio coll'idea della pretensione, è rendersi ridicolo pel non successo. Un uomo che tenta di saltare

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, dall'altro riescono offensive all'uno o all'altro degli astanti. Il poeta Despréaux, che non era dotato della pazienza di madama Geoffrin, sentendo

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Se una parte della civiltà consiste nel dire a ciascuno ciò che gli conviene, è chiaro che, acciò non manchi soggetto alla conversazione, devi

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odiati, e con cui egli strinse alleanza forse ad esercizio di sua pazienza. 4.° Gli sforzi della vanità per cui ciascuno tenta d'associare l'idea della

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anco dipende dall'azzardo (per es., il giuoco della palla a cavallo, del pallone co' piedi ecc.). I cervi-volanti divertono nel verno tutte le Corti

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V. Non mostrate eccessiva allegrezza quando vincete, sì perché un'allegrezza maggiore dell'importanza della cosa denota piccolezza di spirito, sì

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tasca una scatola piena della polve proscritta. Il re slanciò sopra di lui uno sguardo minaccioso. L'ambasciatore di Francia (M.r di Duras), accortosi

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Per modestia intendesi quella virtù che si astiene dal prevalersi de' propri talenti e della propria abilità in modo spiacevole a quelli con cui

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a giudicare gli uomini non quali sono, ma quali dovrebbero essere; la quale illusione se riesce piacevole, perché ci libera dalle spine della

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care e pregiate. Qual baldanza, » vi prego, sarebbe la nostra se volessimo privar » le genti della facoltà di dare il proprio giudizio » sopra di noi

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Siccome l'ombra sola della pretensione offende l'altrui amor proprio, perciò i titoli di vano, superbo, arrogante talvolta si regalano a torto, e a

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costante de' gusti e de' pareri, non si corre pericolo di sbaglio, allorché attenendosi allo scopo della conversazione, che é il divertimento, si ha

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L'uso della lode è ragionevole finché, fondato sul vero o verisimile, è stimolo o ricompensa ai talenti, all'industria, alla virtù. L'uso della lode

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pubblico disprezzo. L' infamia dell'adulazione cresce in ragione della pubblicità data alle lodi menzognere.

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cosa non bisognevole, accetta quanto gli venne offerto e se ne carica in ragione della capacità delle sue tasche. Ne' casi comuni l'indiscrezione

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della stampa altissimo era il prezzo de' libri, come tutti sanno; nacquero così le conversazioni letterarie od accademie, le quali da principi illustri

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Il sentimento della vendetta confondendoci coi bruti, egli si sforza sempre di reprimerlo, perchè, ogniqualvolta il può, vuole distinguersi da essi

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Pria delle 11 ore della sera (il che si chiama il momento dell'alta marea), la casa brulica di persone d'ogni rango e d'ogni sesso. Si pongono i

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