Nuovo galateo. Tomo II
cavalieri, o sia gli uomini a cavallo, che più de' fanti erano anticamente pregiati alla guerra, spinti da avidità e da amore, da vanità e da gloria, si
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Le ricchezze perdute dalla nobiltà, per le ragioni che diremo, furono raccolte da persone intelligenti e attive, che, senza appartenere al ceto de
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La classe direttrice de' lavori meccanici si divise in altrettante masse quante sono le specie di essi. L'analogia de' lavori, il desiderio d'imporre
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La loquacità presuntuosa de' giovani é una conseguenza necessaria, 1.° Della vanità generale comune a tutti gli uomini; 2.° Dell'educazione
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Se alla loquacità s'unisce l'egoismo, cioè se parliamo sempre di noi stessi, de' nostri gusti, delle cose nostre, in somma di quanto ci appartiene
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che talvolta la moglie fece comparire de' figli men patrizi del marito; in somma la purità del sangue soggiacque a molti dubbi anche nell'opinione del
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degli sciocchi e de' viziosi.
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I giardini de' filosofi d'Atene si estendevano dalle rive dell'Illisso sino a quelle del Cefiso. Gli Epicurei si erano stabiliti al centro, i
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E siccome taluni si mostrano terribili nelle dispute per la forza e capacità de' polmoni, per ciò sembra che lo spirito di contraddizione si debba
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La rissa del concilio degli Dei tra Giove e Giunone, relativamente alla causa de' Greci e de'Troiani, fu assopita dalla destrezza di Vulcano.
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attentati de' malvagi, per falsa opinione potenti o per forza reale. Chi avrebbe potuto condannare Cicerone allorché metteva in evidenza i vizi di Catilina
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ai poeti di farne delle caricature; essendo fonti di piaceri, dovevano essere scopo alle declamazioni de moralisti pedanti. Gli uni e gli altri
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1 .° L'uomo gentile né ride né fa ridere alla foggia de'pazzi, degli sciocchi, degli ubbriachi, degli inetti, de' buffoni. Fénélon non ischerza come
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conversazione lo accerta che in caso di calunnia troverà degli apologisti; di rovescio, de' protettori; d'inesperienza, de' consiglieri; d'affanno, delle
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innocentemente intrattenersi, toglie sempre degli istanti alla corruzione, e talvolta le toglie de' capitali, per la compra de' libri di cui abbisogna. I
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dramma basta per far traboccare la bilancia allorché i più gravi pesi la tengono in equilibrio. L'analisi de' fatti porrà in maggior luce il mio
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Nel decorso di questo scritto ho fatto più volte allusione agli usi de' tempi barbari e semibarbari collo scopo di dare risalto all'attuale
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L' attuale civilizzazione europea é l'effetto 1.° Delle leggi de' governi; 2.° De' canoni de' concili; 3.° Delle scoperte de' fisici; 4.° Delle
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.° Eccesso ne' piaceri sensuali; 3.° Eccesso ne' giuochi corporei; 4.° Eccesso ne' giuochi d'azzardo; 5.° Eccesso nella corruzione de' costumi; 6.° Eccesso
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Il numero de' torchi tipografici può rappresentare i piaceri intellettuali cui le generazioni partecipano attualmente, e ond'erano prive per
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non era riuscito » a sradicarlo ». ( Hist. de la vie privée des Francois, t. III, pag. 131-132). (XVI secolo). In occasione di certi disordini commessi
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Lo studio infatti de' libri riesce un moto languido e debole che non esercita, non agita, non riscalda la mente come la conversazione. S'io discorro
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, investendo il disordine nella sua sorgente, vietò l'uso de' brindisi, ed obbligò i magistrati a punire severamente i refrattari. (XV secolo) Nella dieta di
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piacere de' Germani, de' Galli, de' Bretoni e degli altri popoli Celtici, i quali ai più grandi eccessi si abbandonavano tutte le volte che presentavasi
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tavagliuole in vece d'una, deve astenersi più volte d'andare all'osteria. La decantata semplicità de' nostri maggiori gli induceva a bere in un solo fiasco, il
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Parlerò de' giuochi d'azzardo nel Capo V.
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imitazione de' giocatori, allorchè non giocano riguardano come perduto il tempo in cui devono restare in pace, e da viva allegrezza si mostrano invasi
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; ciascuno sviluppa le circostanze che aggravano un delitto ecc. Escono dalle conversazioni de' gridi che chiamano gli sguardi del pubblico sul magistrato
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braccia e di gambe, la ginnastica, utile esercizio de' popoli barbari, inutile pe' popoli inciviliti, ha perduto e dovette perdere la massima parte del
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. Anche noi abbiamo sgraziatamente de' giuochi di azzardo; ma quale differenza tra la passione attuale e quella de' popoli barbari e de' secoli passati
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libertà dopo la decisione de' fatti. Avanti d'esporre questi fatti ci sia permesso di dedurre una conseguenza dalle cose dette. Abbiamo veduto che per
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La vendita della giustizia e l'abuso de' giuramenti, che giunsero per l'addietro ad un segno quasi incredibile, non sono certamente segni d'integro
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. Henry Histoire d' Angleterre, t. II, pag. 264. 2° Il conte Pietro Verri, parlando de' costumi de' secoli X e XI, dice: «Non v'é a nostri tempi » alcun
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spergiurare sulle reliquie de' santi' e meno scandalezzato, per quanto sembra, dal delitto che dal sacrilegio, ordinò che si facesse uso d'un reliquiario
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forte e più sicuro, onde ancor vediamo » su tutte le cime de' monti gli avanzi di quelle, » cresciute all'infinito per le guerre civili di » poi
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De' feudatari inglesi nell' undecimo secolo dice la Cronica Sassosa: « Tormentavano molto il povero popolo » per la costruzione de' castelli: e
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non pensano come esso. Egli s'arma contro i popoli e contro i re, e spera ricompense celesti in ragione degli individui distrutti e de' troni
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torto la taccia d'eresia, e riuscirono ad armare i fanatici contro le loro persone; dico a ragione o a torto, giacché vennero uccisi de' principi
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progressi della civilizzazione cedettero; poiché: per più secoli si conservarono in onta delle omelie de' vescovi, dei decreti de' concili, delle scomuniche
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« Oggi più non si ride, ma solo si sorride; » e i nostri piaceri sono vicini alla noia. IV. Troviamo offesa la decenza anche negli usi de' tribunali
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risentimento. Che che però ne succeda, non ti dimenticare che i nemici sono talvolta utili, poiché, avvisandoci de' nostri errori, ci dicono assai verità
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Un imbecille non crede che l'innesto possa costringere l'albero selvaggio a produrre de' frutti domestici e saporiti: le anime deboli non credono che
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parlare ad ognuno delle cose che più l'occupano o più gli aggradano, della sua arte o professione, de' suoi gusti o delle sue avventure, de' figliuoli o
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amabili, perché vogliono de' seguaci, non degli stupidi ammiratori o de' nemici.
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Per modestia intendesi quella virtù che si astiene dal prevalersi de' propri talenti e della propria abilità in modo spiacevole a quelli con cui
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peccavano per eccesso di bassezza, hanno lasciato un bell'esempio dell'indulgenza che si debba alla follia de' grandi. Alessandro, che era piccolissimo
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di conoscersi per accrescere le relazioni commerciali, formò le adunanze de' commercianti. La ricchezza de' mercanti cozzò colla ricchezza dei
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della stampa altissimo era il prezzo de' libri, come tutti sanno; nacquero così le conversazioni letterarie od accademie, le quali da principi illustri
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Achille, che fu da Omero divinizzato, insulta Ettore moribondo, e gli protesta che, invece d'onorata sepoltura, lo farà pasto de' cani. Dopo che
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fracasso degli spettatori che assistono ad una scenica rappresentazione destinata a suo beneficio. Gli sbagli de' servi, la perdita di qualche gioiello, le
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