Nuovo galateo. Tomo II
NUOVO GALATEO DI MELCHIORRE GIOJA EDIZIONE INTEGRATA IN PIU' LUOGHI COL CONFRONTO DELLE EDIZIONI ORIGINALI
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nelle sue relazioni col Governo; il nobile decaduto che ha sempre
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» rompe a mezzo col dire: La non è così: io so » l'ordine delle cose, e ve lo diró io; e dàlle dàlle » dàlle, non la finite più, tornando molte volte
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in piedi ed alzando una voce magistrale e dura, che detta le sue opinioni e pronuncia le sue sentenze col tuono che adopera il maestro di scuola coi
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riescono a svolgere le loro idee fuorchè col mezzo della meditazione: ed è stato osservato che gli scrittori di professione non son quelli che
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dal commercio: alcuni nobili non credettero d'avvilire i loro stemmi avvicinandosi ai commercianti col nobilissimo A nobilissimo nella 4.ª ediz. fu
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pulito si astiene dal far loro un'obbiezione per tema di vederli ammutolire. I chiacchieroni si fanno tacere col non dar retta ai loro discorsi, come
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molto di essere ammirato, perció gli andava poco a sangue il commercio degli uomini, più contento di brillare in un circolo di donne che talor col suo dir
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, tentare se col candore dell'animo e con » la verità si possono sciogliere. Se non si può, buttisi » via la matassa; ma quasi sempre credo che si
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era di casa Altoviti, dormiva; l'altro che gli sedeva vicino, e che era di casa Alamanni, per ridere, toccandolo col cubito, lo risvegliò e disse: Non
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volendo intimidirlo, gli disse, dopo che il testimonio ebbe prestato il giuramento: Vediamo ciò che avete da dirci col vostro naso di rame. - Pel
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sottomettersi al suo parere. Tra cento contendenti forse se ne trova un solo che fluisca col dire
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1.° Nelle assemblee numerose astenersi dall'indicare col nome proprio l'individuo cui si risponde. Nella camera de' comuni d' Inghilterra, chi
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filosofia, pure non sapevano indursi ad abbandonarne i tempii. Comparve in mezzo d'essi Luciano, il quale fece la guerra al gentilesimo col motteggio, e se
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s'abbandona a riso sgangherato, giacché il saggio trova presto le idee intermedie che uniscono l'ordine abituale delle cose col fatto inaspettatamente
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vece di rendere giustizia a sè stesso, se la prende col suo strumento, e dice balbettando: Eh! ma il difetto è nella mia pertica ora ella ha otto piedi
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arlecchino: nè l'uomo di gusto confonde il suono delicato dell'arpe col fracasso assordante delle campane. L'uomo diviene buffone allorché induce gli
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acquistar » col sudore quel che possono col sangue. » Se non hanno guerra, si dànno alquanto alla » caccia, ma più all'ozio, al sonno, al cibo». (De
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Edimburgo assisa in groppa d'un cavallo insieme col re e dietro di lui. Caterina de'Medici, che dominava in Francia dopo la metà del XVI secolo, fu la
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. Luigi XIV, » questo re sì amico della decenza, aveva invano oppresso » col suo sdegno e punito esemplarmente alcuni » colpevoli di questo vizio; egli
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non sono bravi che quando si tratta di bere. (IX secolo). Troviamo in questo secolo l'uso di mischiare la birra col vino e berne dosi generose
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quanto successe a Francesco I re di Francia. Nel giorno dell'Epifania del 1521 era egli andato col suo seguito ad assalire una casa che il conte di
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destrezza. Le caccia col falco e co' cani divenne l'oggetto primario dell'educazione, il talento più ammirato, l'occupazione più onorifica de'nobili, e, quasi
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, dopo d'avere rovinato i loro affari, compromisero col gioco la salute della patria. Filiberto di Chalon, principe d'Orange, che comandava assedio di
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implentes Christi ecclesias filiis adoptivis, sed tumulos corporibus, et inferos miseris animabus satiant. (Canciani, Leges Barbororum, t. III, p. 408. col
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quasi tutti eseguivano le più odiose angherie. Né questi fatti arrecano maraviglia, allorché si riflette che i re stessi proclamavano col loro esempio
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rientrare nel loro paese: si vende la patria ai principi esteri col pretesto di renderla libera. Si cambiano le magistrature tre o quattro volte
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confinano col dolore. Ora queste scosse sogliono per lo più essere sinistre, giacché la massima parte de' giocatori perdono. D'altra parte la brama
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rospi...». Ma sarebbe inutile barbarie il tormentare l' animo dei lettori col restante della descrizione. I costumi de' feudatari italiani non erano
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nomi. Così nella 2.ª e 3.ª edizione: nella 4.ª l'autore dovette riferire al tempo passato ciò che qui esprime col tempo presente, e introdurre varie
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che la decantata religione de' nostri maggiori si associò spesso col regicidio, almeno in Francia; ecco un aneddoto curioso riferito da Saint-Foix
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» col titolo d'arcivescovo de' pazzi, e in qualche » luogo gli si conferiva il nome di papa. La consecrazione » si faceva colle formole più ridicole
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menti deboli che ad ogni lotta succumbono. Alcuni velano questa incivile abitudine col sentimento di compassione pe' mali altrui, cioé per mostrarsi
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dell'amor proprio; egli vi dà una parte della sua reputazione, cioé vi concede d'essere impulito, affinché lo crediate in lega col ministro d'Augusto
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; » e s'egli ha grande animo, sempre terminerà col » dire: In un mio Trattato spero di far vedere al » mondo ch'è goffo; le signorie loro tra poco
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É quindi grave inurbanità, allorché qualcuno parla, trastullarsi col ventaglio, col cane, coi guanti, colla tabacchiera, col cappello, ovvero volgere
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il suo nome cancellato, i suoi monumenti distrutti, la sua casa demolita, e col peso della sua gloria gli opprimesse? Lasciando da banda il caso assai
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, riclama l'uffizio di capo delle dispense, chiedendo di farne il servizio, sia personalmente, sia col mezzo del suo deputato, e riclama per suo
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s'addomestichi col nuovo ospite che non conosceva per anco. Pretendere che tutti gli intelletti ammettano tosto le stesse verità, é pretendere che tutti gli
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, col mezzo della lode, soluzioni indefinite nelle varie circostanze sociali. 1.° Disarmare la collera. (Aureliano faceva rimprovero a Zenobia, perchè
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per riconoscimento del suo valore, altro non volle il generoso Romano, che un prigioniero col quale ebbe comune l'albergo, ed un cavallo da guerra di
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col suo amico la gloria di queste spedizioni, si fa un dovere di lasciargliela intera: egli racconta minutamente tutto ciò che fece Diomede, e nulla
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