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sottoporvi a lacci ed obblighi che non v'aggradano o non vi convengono; allora il pranzo si riduce ad un contratto nel quale v'ha lesione dalla vostra
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I. RIASSUNTO DELLE REGOLE COMUNI RELATIVE AL MANGIARE 1.° Non ispezzare il pane co'denti, come usano i villici, ma colle mani rompilo o col coltello
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7.° Mangia a labbra chiuse e mastica senza rumore; 8.° Non stritolare gli ossi o i nocciuoli co'denti, il che eccita una specie di ribrezzo e di
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18.° Non fregarsi i denti coi diti o colla tovagliuola o tovaglia, e molto meno asciugarsi coll'una o coll' altra il sudore; 19.° Non stuzzicare i
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tossire bevendo, onde non gettare spruzzi di vino sul volto o sugli abiti degli astanti; 8.° Non sciacquarsi la bocca e i denti alla presenza altrui per
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e delle parole, con cui esterni a qualcuno l'uno o l'altro degli accennati affetti, allorché lo abbordi o da lui parti, costituisce il saluto.
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furfanti, divengono offese pe' galantuomini, e dimostrano in noi o viltà d'animo o mancanza di giudizio, o l' una e l'altra. L' eccessiva voglia di
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scemano o la grazia. Sono quindi condannabili quelle signorine che credono di dovere
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Una frase graziosa esprimente un sentimento di benevolenza o di rispetto, di congratulazione o di rammarico per la persona cui è diretta, si chiama
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mancano sensazioni piccanti, la rinascente necessità di chiedere l' altrui consiglio o soccorso, l'amicizia che ci rende cara la presenza degli amici
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I doveri di chi visita risultano tutti dallo scopo ch'egli si propone. Questo scopo si é: Recare una nuova sensazione aggradevole al visitato; o
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D) Durata della visita. 1.° Un uomo che ci visita é un uomo che si impadronisce del nostro tempo; dunque in pari circostanze una visita ci sarà più o
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incessanti dimande, la loro inurbanissima tristezza, il loro parlarsi all' orecchio ci fanno certi d'una malattia che non sentiamo, o non ci permettono di
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» proprie, i pensieri giusti, e che nulla siavi d'involuto » o d'oscuro. » Comunemente si dice che le lettere famigliari » voglion essere scritte
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III. Siate breve nelle vostre lettere colle persone occupate d'affari o di scienze; colle persone amate le vostre lettere non saranno mai lunghe
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II. Riflettendo che le lettere I.° Possono andare perdute o cadere in mani nemiche; 2.° Possono essere aperte dalla Polizia. Cancellato dalla 3.° e 4
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In somma una bontà costante e illuminata, congiunta a severità variabile, cioé crescente o decrescente, secondo che cresce o decresce l'indocilità
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Non si può abbastanza ricordare ai giovani il credito o lo scredito che ci fruttano i compagni che frequentiamo, e come dalle qualità buone o ree di
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, cavaliere o da una dama. Se non fossero note le contraddizioni umane, farebbe maraviglia come la nazione più galante della terra, la francese, abbia
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ragione perché le amicizie si formano o si sciolgono, si rinforzano o s'indeboliscono, si accalorano o si raffreddano. 1.° L' identità nelle opinioni o
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Allorchè succedono cambiamenti nell' amico, cosicché egli divenga o leccazampe o briccone, o traditore di quegli stessi cui professava la più grande
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La sensibilità dell'amicizia si estende a tutto ciò che direttamente o indirettamente all'amico appartiene; le proprietà, l'onore, la vita, la moglie
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passa all'animo il dispiacere o il piacere, il disprezzo o la stima, l'avversione o l' amore.
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Gli atti inurbani, o sia molesti all' altrui sensibilità, relativamente alla vista, possono essere ridotti a tre serie, ciascuna delle quali ha per
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I.ª Serie. Sono atti inurbani, perché negli astanti generano nausea, i seguenti: Frugarsi colle dita nelle narici o nelle orecchie; Porsi le mani in
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collerico, d'un furioso, o di qualche disgrazia successa, e rinnovandone nel nostro pensiero la paura. Salvator Rosa volendo porre in ridicolo i poetastri
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Sono tanti gli atti inurbani che si possono commettere col tatto, quante sono le parti della macchina umana suscettive di sensazioni pungenti o
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però condannato a perpetuo carcere, o frustato, o privato della vista. Con queste e simili leggi s'associava nella mente del popolo l'idea di straniero
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inattivi i tribunali: tutto eccitava diffidenza ne'sovrani contro chiunque veniva dall'estero o aveva apparenza straniera.
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e gravosi pedaggi che i feudatari sopra ogni ponte o canale, all'ingresso d'ogni città e villaggio, sui luoghi piani ugualmente che sulle eminenze
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Quindi é somma impulitezza l'agire o il parlare in modo che nere rimembranze o moleste corrano alla mente di chi ci ascolta. E' cosa inurbana; per es
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fanno fracasso o fischiano come i facchini, e invece di compatire a chi fa ogni sforzo per procurarsi la loro stima, s'abbandonano al piacere crudele
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l'animo con sospetti o timori immaginari. Dando prova d'ignorare che nell'uso delle cose comuni, l'inurbanità cresce a misura che la parte da noi presa
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persuadere che abbiano il dritto di sprezzarci. Noi perdiamo de'gradi di stima o restiamo esposti al disprezzo, I.° Quando alcuno svela agli altri le
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, divengono acutissime spine per l'amor proprio. Il dispiacere emergente dall'imputazione di difetti morali cresce o decresce in ragione I.° Della qualità del
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» Oltraggio chiamo io l'alterigia, i modi » Superbi, usati a me dagli insolenti » Ministri, o amici, o consiglieri, o schiavi, » Ch' io ben non so
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o per dir meglio, il peso del tuo scrigno suol essere la misura de' riguardi sociali.
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Laonde ingiuria grave è un sequestro, perchè dimostra mancanza di potere o di volontà a pagare, quindi privi delle risorse del credito; perciò le
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I. Disgrazie. a) Quasi tutti si sforzano di provare allo sventurato che delle sue disgrazie fu cagione egli stesso; o per sottrarsi all' obbligo di
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IlI. Imputazioni di delitti. La facilità con che si credono e si diffondono le imputazioni di vizi o delitti, fa poco onore alla natura umana. Atteso
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inteso, mostrandosi tutto occupato nell'esaminare il ritratto che ha sulla tabacchiera , o rivolgendo gli occhi alle pitture della sala. Occupi tu la
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persone con cui tu conversi anche dal seguente sintomo: in occasione d'altrui sbaglio, l'uomo urbano comprime il riso, o appena o momentaneamente sorride
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I. Deformità volontarie. Siccome lo stesso corpo sembra dotato di diverso peso, secondo che esatte o inesatte, perfette o guaste son le bilance con
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; » O poveretti voi, a cui la testa » Mai non sta salda, e gira come ruota » D'un calesso di Roma il di di festa ». troppo alta, congiunta a passo lento
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, le ginocchia » un po' piegate, il ventre sporgente, i piedi » volti in dentro, le braccia spensolate, sciolte o » imbisacciate nelle tasche
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3.° Dall'irregolarità del passo non si può dedurre la qualità degli affetti buoni o rei, ma soltanto la loro irregolarità e la loro forza.
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essendo straordinari, ci espongono all'altrui, ridicolo, perché dimostrano o eccessiva pretensione o non comune negligenza.
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a confondere l'idea della nostra persona con quella d'uno stupido o d'uno scemo.
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A ciascun vizio corrisponde comunemente, dove l'opinione non è corrotta, un grado più o meno forte di spregio. Abbandonando questo campo ai moralisti
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I nostri atti devono riuscire piacevoli o spiacevoli agli altri secondo la situazione del loro animo, come lo stesso cibo gradito ci riesce o
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