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coll'altrui appetito. La tua schifiltà gli fa temere d'averti turbato nel tuo consueto modo di vivere, e lo costringerà un'altra volta a lambiccarsi
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2.° A Roma, allorché portavasi in tavola un pesce o qualche uccello raro, lo precedeva il suono de' flauti, e i commensali con battimenti di mani
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.° Non pulirsi i denti avanti persone rispettabili, sembrando cosa troppo familiare, e né meno portare lo stecco in bocca a guisa d'uccello che faccia il
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Il nostro sguardo che con piacere s'aggira tra i candidissimi lini e i serici drappi, la fantasia che sorride alle immagini della bellezza, lo
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. Lo stesso selvaggio per altro, benché si vicino alla natura, tenta di colpire gli sguardi de' suoi simili piacevolmente; perciò aggiunge de fregi
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Del resto, tale si é l'indole dell'uomo che d'occupazione abbisogna e di trastullo: l' uniformità lo annoia, la novità lo diletta. Gli ornamenti
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sono lecite e giuste le finzioni della milizia. Finché la dimenticanza e lo spregio cresceranno in ragione della laidezza e della vecchiaia, le donne
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Ora, sia che questi atti con finto animo si sfuggano, o con sincero, sarà sempre fuori di dubbio che lo sfuggirli dagli accennati mali ci libera. Io
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ravvisa nè lo scopo, e che possono assomigliarsi a quelle vecchie iscrizioni corrose dal tempo, nelle quali il viaggiatore, soltanto alcune parole staccate
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e delle parole, con cui esterni a qualcuno l'uno o l'altro degli accennati affetti, allorché lo abbordi o da lui parti, costituisce il saluto.
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de'loro amici, questa per emblema della loro miseria e disperazione. I Franchi si strappavano un capello e lo presentavano alla persona che volevano
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la venerazione che si vuole attestare agli altri e lo scoprirsi il capo non v'ha alcun rapporto; quindi il modo di salutare all'europea sembra che
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naturale e caratteristico della venerazione si è lo abbassarsi, lo accorciarsi del corpo. Nell'uno estremo di questa espressione si vede l'uomo che si
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Perciò lo nobili matrone
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inferiore lo stare in piedi alla presenza de'suoi superiori; egli deve sedersi, e fortunatamente la bassezza della posizione va unita al comodo. Del
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giovine signore, lo atteggia nel modo seguente:
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io vo a fare lo stesso.» 6.° Un complimento eccessivamente verboso e fiorito riesce sospetto, poichè induce a credere che si ricorra ai colori
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quale avea per vicino uno di questi si incomodi scioperati. Costui, non sapendo che fare di sè stesso, va un giorno a ritrovare il letterato. Questi lo
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parola ». 4.° Non dimenticate che lo sventurato ha bisogno di parlare delle sue sventure:
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d'acqua sul fuoco che lo divora: un figlio, per es., si ostina a parlarvi della morte di sua madre; voi troverete la stilla d'acqua nel di lei elogio
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dimostrare al giovine una certa confidenza nelle sue buone qualità, e fargli sentire che lo credete ormai capace di portarsi da uomo; e soprattutto fa
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un diritto senza arroganza, a discutere una contesa senza villanie, a cedere di buona grazia quando la ragione e la giustizia lo richiedono.
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Due cose annoiano i fanciulli: la civiltà e lo studio. La civiltà, destinata a rendere più dolce la vita, riesce occasione di dispiaceri. Le madri
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che quello di farsi temere. Dopo d'avere sparsa di spine l'istruzione, essi danno ai giovani restii allo studio per pena lo studio. Quale maraviglia
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Non si può abbastanza ricordare ai giovani il credito o lo scredito che ci fruttano i compagni che frequentiamo, e come dalle qualità buone o ree di
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La nausea, lo schifo, il ribrezzo, il disgusto che i nostri atti generano negli astanti, da due fonti principali traggono origine. La prima eccita
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un uomo di spiecchiata probità, perché egli aveva un portamento troppo nobile. Sotto Tiberio era delitto di lesa maestà lo spogliarsi avanti la
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Allorchè i principi ambiscono la venerazione dei popoli più pel bene che loro fanno che per lo umiliazioni cui gli assoggettano, si vede' scemare la
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aveva posto freno alle loro ruberie, Enrico IV passò in mezzo di essi tenendo per mano il suo amico, e protestando ad essi che lo amava più che mai
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quelli che esercitano arti sucide; per esempio, lo statuto Novarese non ammette all'ufficio del consolato quelli che vendono olio, formaggio, vino, od
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Noi non possiam reprimere l'ingrata sensazione che ci cagiona una voce rauca e discorde, lo stranutire in modo strario e violento, i gridi improvvisi
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scansarlo, era obbligato a fermarsi, scoprirsi il capo, fare un inchino tosto che vedeva il Danese, e restare in questo stato finchè non lo avesse
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allegrezza pel suo arrivo, e colle più vive espressioni dell'amicizia lo invitavano ad entrar nelle lor case. Se il forestiero accettava l'invito
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E siccome il sentimento della perdita è più forte che il sentimento dell'acquisto, perciò, se noi siamo sensibili alla stima, lo siamo molto più al
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leggi non lo permettono se non quando non si può in altro modo conservare i diritti de'creditori. Sono dunque atti inurbani i seguenti: 1.° Dopo aver
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felice effetto; consiglio che chiedemmo noi stessi, ed ottimo lo giudicammo pria d'esporci al cimento.
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questa inclinazione, se ti viene attribuito qualche delitto, il tuo vicino ti accerterà bensì che non lo crede, ma in mezzo alle sue proteste o
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ti provano che il piacer di deprimere é per lo meno centuplo dell'amor della giustizia e del vero. La piacevole sensazione che nel deprimerti risente
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I. Deformità volontarie. Siccome lo stesso corpo sembra dotato di diverso peso, secondo che esatte o inesatte, perfette o guaste son le bilance con
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di chi la fa, ma spesso lo fa estimar molto maggiore di quello che é in effetto, perchè negli animi de'circostanti imprime opinione, che chi così
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gli eseguisce mostra non estimare e pensar più ad ogni altra cosa che a quelli, e fa credere a chi lo vede di non sapere nè poter errare. Dalle cose
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ha mestieri di starsi cupo e tener celato l'interno suo, suole principalmente studiarsi a tutto potere non altri lo riguardi
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gozzuti delle montagne di Bergamo, avvenga che non parli né faccia altro, non lo tenete voi per un gran babbuasso? » 4.° Alcuni urlano e ragghiano
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campo. 6.° » Sono alcuni che in andando levano il piede » tanto alto come cavallo che abbia lo spavento, » e pare che tirino le gambe fuori d'uno stato
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svegliato, ecc.? Andate ad esaminare quest'uomo nella sua casa, e lo ritroverete circondato di piccole minuterie; egli vi mostrerà con grande interesse le
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idee che occupavano lo spirito del volgo. Il volgo osservava con maraviglia che la morte d'Augusto successe in quel giorno ch'egli aveva cominciato a
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Molte volte noi diveniamo segno all' altrui spregio, non perché quanto facciamo sia spregevole in sé stesso, ma perché tale lo rendono le circostanze
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Lo sforzo generale per mostrare apparenza di ricchezza è forse la fonte più copiosa di rinascenti ridicoli; eccone un saggio: grandi saloni e piccolo
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ballando, farebbe ridere, giacché l'uso colloca il ballo ne' teatri e nelle case, non sulle pubbliche vie; a speciali tempi dell'anno lo ristringe in
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I nostri atti devono riuscire piacevoli o spiacevoli agli altri secondo la situazione del loro animo, come lo stesso cibo gradito ci riesce o
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