Narco degli Alidosi
dall'alto del castello e del cavallo quando andava e tornava da cacce o battaglie, o dal seggio da dove salutava i sudditi che, due volte al mese, gli
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lo dicono che quei bufali d'Africa, dove sono i leoni, quando gli va la mosca nel cervello girano in tondo finché cadono, scemi e morti per il girare
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lontano dalla caverna. Così quando il conte chiamò: «Blabanteeee...» e per tutte quelle vocali gli uscì fuori l'aria necessaria, sia per senso diretto
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formiche migravano, e bruchi sprofondavano solerti. Quando si risvegliò, disse Blabante: «È l'ora, mio signore. Rifocillati con pane e formaggio, ma per
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di sette passi, quando apparve di là, come laggiù in Padana, quella donna bellissima e serena coi suoi capelli lunghi e la faccia pallidamente
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monaco in uno dei conventi che incontravano. Ma Blabante lo spingeva a continuare il viaggio con queste ragioni: «Quando, lo conceda Iddio, mago Antolfo
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dell'Oriente al fondo dell'Occidente. Si dice che le sirene, al tuo confronto, sono rospi e rape; si racconta che la luna, quando nasce, è rossa per la vergogna
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, arrivava da laggiù una specie di voce fioca e sepolta, una canzone grezza e oscura... Dicevano, dicevano, ma quando si trattava di giurare, non avevano
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, fuori di vista, ciuffi di canapa fina imbevuti d'anice. Però, quando il conte gli alitò nel naso a occhi spalancati, il medico cominciò a piangere
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