Narco degli Alidosi
fiutava che un'aria calda e corporale: non più saporita, in bene o in male, di quella che nel resto del cielo respirava.
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tossico dell'aria. Crollò con gli altri il cavallo che tappava, premuto di traverso, l'uscita, e si mostrò la luce del cielo di fuori. Narco la vide e
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cielo con i colori dell'immobilità. Dopo un'ora di sforzo tremendo, il conte si accasciò. «È stato il primo tentativo, mio signore» disse Blabante
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che passano i soffitti e vanno in cielo. E così l'aria diventava mano a mano meno decente, se così si poteva chiamare come prima era, con tutti quei
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arrivava fino ai piedi. Era di una bellezza pallida e forse triste, e con lo sguardo vagava oltre le cime dei pioppi, nel cielo volato di nuvole
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sbirciare il cielo con i loro occhi tondi.
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i tuoi confratelli, già pieni di penitenza, avrebbero troppo peso da portare? E poi, signore, se l'opera migliore di un monaco è far salire al cielo
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