Narco degli Alidosi
Risalirono la larga valle dell'Adige che anche allora (poiché il tempo sposta le montagne, ma lentamente) portava a, valichi verso la parte tedesca
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tristezza. «Anche la bugia del rispetto è penosa! Non ti importò mai, in verità, né di spade né di mantelli: ma credo che tu voglia esser cavaliere per
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». Narco non rispondeva, bagnando l'erba di lacrime. Poi, stanco anche della disperazione, si addormentò. Per l'orrenda qualità del suo respiro, file di
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semichiusi e schivi. «Se quella donna fosse, tanto per paragone, anche solo cento volte meno bella di te, Masca Nedarella, io l'aspetterei nell'ombra
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piacerebbe vederla meglio, e liberamente, e che forse anche lei vedesse la mia faccia...» Così dicendo lasciò le briglie del cavallo e fece un passo avanti
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Erano ormai su per le Alpi, alla sella di Resula, e l'aria anche d'agosto era fresca. I cavalli con sopra i cavalieri brucavano in riva a un torrente
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dico che, benché in questi baci sia cosa difficile stabilire ciò che è dato o preso, pure non occorre che l'amore del bacio sia anche tuo: basterà
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finisce in una enorme mano fogliuta. Anche la testa, tozza e appena piegata sulla spalla, è coperta di rami sottili e ricchi di foglie. Il braccio destro
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convocò Terpione, che curava nobili e villani, e conosceva rimedi anche per i malanni delle bestie. Costui annusò il fiato di Narco e, appoggiandosi al
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