Narco degli Alidosi
Narco degli Alidosi ©1987 Nuove Edizioni Romane Piazza Santa Cecilia 18, Roma Impaginazione/ Tiziana Cesselon Stampa/Litografia Colitti, Roma Diritti
Narco degli Alidosi
Narco degli Alidosi, conte di Castel del Rio, viveva di caccia e spada nella sua bella valle, là dove finisce la Vena del gesso. La gente, la vedeva
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freddo inverno è lontano?» Narco degli Alidosi, già alla soglia, gridò: «Blabante, andiamo dunque!» Ma quello, come se una stregatura uscisse dagli
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un Alidosi!» I loschi, da cavallo a cavallo, fabularono fra loro, mentre Blabante aveva in faccia, da una parte, giusta paura, e dall'altra grande
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Narco degli Alidosi, e rimesso l'elmo puntò con uno strattone il cavallo al passo montano, mentre i pesci del torrente tornavano dai rifugi subacquei a
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parte del sud. Il mattino dopo Narco salì il colle, e davanti a lui, su un antico ciocco di legno, sedeva Antolfo. Disse il mago: «Narco degli Alidosi
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«La seconda prova, Narco degli Alidosi, è ottenere un bacio dalla masca Nedarella» disse il mago. «Un bacio?» fece Narco, cui quella parola fece
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«Narco degli Alidosi, hai superato due prove. Resta la terza: e non sarà di minore fatica». «Cosa mi tocca, sapiente Antolfo?» «Ti tocca battere al
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Il mago Antolfo ricevette denaro per vivere un mese e un giorno, e parlò: «Narco degli Alidosi, hai fatto e hai dato. Ora ascolta la mia parte del
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