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la porta. Nella luce giallastra della lampada erano Ashley, zia Pitty e Lydia. Rossella pensò: «Che fa qui, Lydia? Melania le aveva proibito di
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. Egli conosce la verità, ed è una verità che lo uccide» pensò desolata. «È un bambino, come me; e il pensiero di perderla lo terrorizza. Melly sapeva
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!» pensò inquieta - e affrettò il passo. I nervi le facevano dei brutti scherzi. Ma la sensazione persisteva, si impadroniva furtivamente di tutto il
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calzoni grigi e camicia pieghettata. La veranda soleggiata sul davanti era piena di ospiti. Sí; pensò Rossella: vi era tutta la contea. I quattro
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a questa riunione fino al pomeriggio,» pensò «tutte le ragazze andranno di sopra a fare un riposino per essere fresche stasera ed io rimarrò giú e
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dal gruppo e corsero verso le scuderie gridando: - Jeemes! Ehi, Jeemes! Sella i cavalli! «Si dev'essere incendiata la casa di qualcuno» pensò
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di Pesco per recarsi in mezzo al verde e fare un pic-nic e una mangiata di meloni. «Tutti quanti», pensò Rossella immusonita «meno io». Nel passare la
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, questi fece un grazioso inchino. Troppo grazioso, pensò Rossella cercando di analizzarlo. Era quasi come se egli esagerasse in cortesia, proprio a
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rimanere rinchiuse nel nostro, dolore. Vivere in tempo di guerra è diverso. Quando penso a tutti i soldati che sono in questa città, lontani dalle loro
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sento male. Debbo andarmi a mettere a letto. Vi resterò tutto domani. Gli farai le mie scuse. «Vigliacca!» pensò Rossella guardandola irritata. Melly
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. «Oh, mio Dio, è quell'orribile Butler!» pensò Rossella, molto irritata in un primo momento. Ma riprese subito cuore. Almeno non si erano picchiati. E
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mente. «Santissima Vergine!» pensò Rossella terrorizzata. «Nascondere i suoi veri pensieri! Possibile che Melly gli legga in cuore! O legga nel mio
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scrivesse un'altra lettera a suo padre. «Vecchia bufala!» pensò rossa d'ira repressa. «Che gioia sarebbe poterti dire quello che penso di te e del tuo modo
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. Forse sarà meglio che io scriva a Enrico pregandolo di parlare col capitano Butler... - Non ci penso nemmeno - rispondeva Melania. - E non sarò affatto
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giovine e bella, darlo a un'altra? Mai! Per un attimo pensò all'orrore di Pitty e di Melania. Pensò ad Elena e rabbrividí. Ma la vanità fu piú forte
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carrozza di zia Pitty. Rossella. pensò: «Ci vuole un bel coraggio a venir qui in questo momento, in cui basterebbe un nonnulla perché questa folla lo
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perfino che Wade sia mio, perché è terribile non averne! «Quante storie!» pensò Rossella con sollievo. Lanciò un'occhiata rapida alla figuretta sottile
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prima di andare a letto, si fermò col pettine a mezz'aria. «Dio mio!» pensò, senza rendersi immediatamente conto di ciò che aveva udito. E a un tratto
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. «Johnston aveva perduto diecimila uomini nella sua ritirata; aveva quindi bisogno di altrettanti uomini freschi. Ed ecco che cosa gli giungeva!» pensò
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. Ancora assonnata pensò: «Di che cosa ero tanto preoccupata ieri sera? Ah sí, della battaglia. Stavano combattendo, ieri. Chi avrà vinto?» Si drizzò a
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fino a metà delle coscie. Aveva freddo e caldo nello stesso tempo e la sensazione dell'aria notturna sulle membra in traspirazione la calmava. Pensò
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si svincolò. Gli yankees non erano ancora arrivati! C'era ancora il tempo di fuggire! Raccolse tutte le sue forze. «Se non mi padroneggio» pensò «mi
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cortile di accesso di qualche casa perché dinanzi a lei era un viale inghiaiato fiancheggiato da cedri. «Ma è la piantagione di Mallory» pensò; e il suo
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vagito del bimbo di Melania rompevano il silenzio. La campagna sembrava sotto un tremendo incantesimo. «O, anche peggio» pensò Rossella con un brivido
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col grembiule. «Possibile che papà abbia smarrito il senno?» pensò Rossella; e le parve che la sua povera testa non potesse contenere anche questa
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tutti, pensò ironicamente, ora che il denaro della Confederazione valeva quasi meno che nulla. Ma anche se avesse del denaro e potesse comprare delle
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con un piccolo riso. - Beh, anch'io non vedo l'ora di mangiare un po' di carne fresca; e se il tempo dura cosí per qualche giorno, penso che... Melania
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alla malattia. Aveva le guance rosse e gli occhi soavemente luminosi. «Deve essergli proprio affezionata» pensò con un lieve disprezzo. «E scommetto
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di polvere rossa che andava scomparendo sulla strada. «E tu sei con me da tanti mesi» pensò Rossella guardando torva sua cognata «e non ti è mai venuto
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tutto ciò che era moda ed eleganza. Benone! Dunque i cerchi non si portavano piú tanto larghi! - pensò esaminando l'abito di panno rosso. E com'era
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tanta sicurezza che nessuno pensò ad investigare maggiormente. E quando le chiesero chi le avrebbe prestato il denaro ed ella scherzosamente rispose
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, portando sulle spalle carichi di mattoni. Guardò la strada che conosceva cosí bene, e i suoi occhi si inumidirono. «Ti hanno bruciata» pensò «e ti hanno
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portato da Tara e scrollò la testa per osservare l'effetto. Provò una sensazione di piacere e pensò che avrebbe dovuto agitare sovente il capo perché
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solita risata chioccia che le aveva sempre dato noia. «Vecchio scemo presuntuoso» pensò. - Ma voi riuscite in qualsiasi cosa, signor Kennedy! E come vi è
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un tipo di zitellona affaccendata come Franco fosse piú amante dell'ordine» pensò strofinandosi col fazzoletto le mani impolverate. «Mi sembra un
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possiamo fare?» pensò torcendosi le mani in un'agonia di terrore. «Che possiamo fare contro questi dèmoni che sarebbero capaci di impiccare un simpatico
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solita frase: - Penserò a tutto piú tardi. Ma non pensò mai piú ad Elena in rapporto al proprio commercio, né ebbe mai piú occasione di rimpiangere i
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le mani erano poco pulite. Non aveva piú l'aria di una signora: sembrava una «proletaria bianca» trascurata e negligente. «Dio mio! Che crollo!» pensò
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accanto a lui. «Preferirei» pensò Rossella irritata «che lo zio Enrico non tornasse a casa in quell'equipaggio. Dovrebbe vergognarsi. Come se non avesse
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. Guardando il piccolo ex-fantino fermamente piantato sulle sue corte gambe arcuate, e la sua faccia di gnomo dura e riflessiva, Rossella pensò
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. «Com'era preoccupato, povero capitano Butler!» pensò. «E non ha bevuto neanche un bicchierino mentre aspettava! Probabilmente in questo momento ha
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voluto al suo fianco nessuna negra emancipata. Ragion per cui Rhett pensò di mandare a prendere Prissy a Tara. Sapeva che non era eccessivamente
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. «Un rimedio vi sarà di certo» pensò Rossella nello scucire rabbiosamente le cuciture dell'abito per allargarlo. «Lo so io: bisogna non avere altri
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scrutandola. «Mi guarda sempre in un modo tanto curioso quando parlo di Ashley» pensò Rossella. - Trattienilo piú che puoi dopo le cinque - riprese Melania
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una cosa cosí dolce, cosí innocente! Rossella pensò con ira: «Se fossimo stati sorpresi quando venne in licenza a Natale e io lo baciai per salutarlo
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del giorno, provò un imbarazzo non privo di un piacere eccitante. «Sono nervosa come una sposina» pensò ridendo. «E a causa di Rhett! Ma Rhett non
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bruno mutare improvvisamente; la collera e qualche altra cosa che non seppe analizzare lo fecero contorcere come sotto una puntura. «Meno male!» pensò
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volte penso che sia come il gigante Anteo che diventava piú forte ogni volta che toccava la Madre Terra. A Rossella non giova rimanere troppo tempo
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buoni consigli... tutto perché Rhett le aveva rinfacciato la sua smania di mettere il naso dappertutto. «Maledizione a Rhett!» pensò; e mentre lo
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manine nel tenere le redini, Rhett pensò di insegnarle a fare i piccoli salti consentiti dalle gambe corte di Mr. Butler. A questo scopo costruí una
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