Menhir
toni che salivano scendevano quasi cantassero, ora ammansivano l'ansia dell'indugio, e il treno riprendeva affarmato il cammino, schiacciavo sotto i
Menhir
allontana la bellezza. Di qua dal velo un altro luogo, un'altra ora. Il frastuono delle cicale nel vespro, il mare che manda scintille in fondo al mantello
Menhir
presenze rese invisibili ma bisbiglianti la litania del tempo dissipato in fili di nulla, del tempo fatto pulviscolo dell irreversibile, ma ora tornano