Menhir
toni che salivano scendevano quasi cantassero, ora ammansivano l'ansia dell'indugio, e il treno riprendeva affarmato il cammino, schiacciavo sotto i
Menhir
C'è un po' di polvere stellare nel cuore di ogni sillaba. I nomi roteano in orbite che hanno ellissi infiammate di lontananza. Nello zodiaco della
Menhir
, torrioni, dorsi d'animali immensi. Creste, crinali, forcelle. Il volo del falco sopra i canaloni. E i ghiacciai che splendono contro il grigio del
Menhir
C'erano nel bianco riverberi di bianco, che spumeggiando rotolavano su una distesa bianca, il cielo, sopra, era bianco, un cielo perso nella luce che
Menhir
biciclette che svoltano col freno stridente e un aquilone di carta oleata blu sopra le logge e il pallone che rimbalza sulla saracinesca, da quale aprile