Marina ovvero il galateo della fanciulla
, salutando tutte con ingenua domestichezza. La signora Bianca nelle veglie, che teneva in sua casa, era tutta in ciò, che gli ospiti suoi si trovassero
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combattimento, il dolore, erano così figurati dalla sua voce, dal color del viso, dagli atti, che quanti lì erano si trovarono così profondamente commossi
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qualche cosa da aggiustarsi, un ricciolo, un nastro; non risponde che a monosillabi o a cenni a chi le parla; è troppo occupata di sè. Il lusso è la sua
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sull'avviso; perchè la sua figlia non avesse a imparare troppo più di quel che le fosse necessario. Per la qual cosa la conduceva una volta per carnevale o
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sua parola spassionata, messa lì a tempo, può rimettere la calma, un'interpretazione benigna data da lei ad una frase un po' spinta, mette subito
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voglia riuscir a bene nelle opere della giornata. Indi si dava subito ad assettare la sua camera, che era presso quella della mamma. La signora Bianca
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posto, e state tranquille, che vi saprà stare. Aveva a ciascuna segnata la parte sua, nè lasciava che l'una mettesse il naso nell'attribuzione dell'altra
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di tornarle di peso, le era diletto il pettinarsi; la si faceva la sua bella divisa, diritta come un cero, e le più belle treccie del mondo, che colle
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Le Contadine. La signora Bianca usava tutti gli anni passare l'autunno in una sua graziosa villetta, presso un paesello dell'alto Monferrato; la
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signora infin dei conti! pare che dica nella sua aria di pretensione, nello stesso tempo che mette il paniere sulle gambe del vicino di fianco, lo
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come il peccato. Marina però era delicatissima in ogni sua azione, e la madre non dovette troppo sgolarsi in prediche per la pulitezza e pel decoro
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le mattine il ritrovarsi colle compagne, il riveder le sue maestre: e la gioia dava un brio maggiore alla sua faccia, già così viva, così espressiva
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Ambizione e vanità. — Quando un' allieva adopra tutte le facoltà dell'anima sua per farsi savia e virtuosa, che s'incalora nello studio e ne' lavori
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cui portò la sua attenzione Marina. Basta che vi siano tre o quattro ragazze in una camera a giuocare; perché non si possa più reggere nelle stanze
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classi, vi si fa andar a male un piacevole disegno, s'impedisce un passaggio per una porta o che so io, e la classe contrariata cerca la sua vendetta nel
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sarà la sua sbadataggine che anzi avrà danneggiato la vicina! La scusa e la menzogna sono sempre lì appaiate. Alle maestre poi quante se ne accoccano
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guardatala con occhio irritato: – Vada dalla sua Elvira — le gridò. Elvira, che era tutto cuore, volle pacificarla; ma la piccola gelosa, presa la
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della sua lezione. Per soverchia timidezza però, o per credere di meglio potersi cattivar l'affetto delle sue allieve, non osava castigarle quando se lo
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che aprono un orizzonte nuovo, e con parole che van diritto al cuore. La noia non c' è pericolo che venga 1ì in terzo in sua compagnia; che? la
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correttamente le sue idee, di leggieri troverà perdono; non così sarà della sua propria lingua. Ed ecco la ragione del tanto insistere che si faceva non
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astro misura le vie e le leggi delle stelle; quindi popolando lo spazio di azione, prolunga la sua esistenza e vive la vita di tutti i popoli. Bello lo
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trovò molta difficoltà; non è che stesse molto indietro dalle compagne; ma stentava a seguirle. Qui però è da avvertire la bella sua indole. In
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; e il padre per secondarla meglio in questa sua felice disposizione la condusse in viaggio in Germania e in Inghilterra, fermandovisi mesi e mesi
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osservare ben sottilmente per accorgersi dello strappo e delle rimendature. Com' ebbe un po' di franchezza in questi lavori, prese impegno di far di sua
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donna, rinchiusa fra le pareti domestiche, nella sua vita solitaria, senza distrazioni, come potrebbe sopportare le somme sventure senza di codesta
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scrutare la mente di Dio e la sua misericordia infinita? Erano i versi del Manzoni che la guidavano.
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te stesso che valga ad assicu- rare la tua salute! Figlio della collera, prostrati innanzi alla morte, che porta nella sua destra implacabile la
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vi rinveniva sempre una ricca fonte di delicate ispirazioni, che facevan paga la sua anima, avida delle cose belle. Nè si contentò del suono, ma in
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impennarsi e inorgoglire di sé. E così avvenne di fatti; chè, invanita della sua beltà, fiera del suo impero sul padre e su tutti, dava in furie se tosto non
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Emilia; venuto a morte, la madre, la signora Teodata, diede libero sfogo alla sua educazione, piena di preoccupazioni e di pregiudizii, se ne viveva
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che non tutte le ragazze sono in grado di fortuna uguale alla sua. La società si può dividere in due grandi classi, in signorile cioè e in operaia. Le
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istruirsi in ogni modo se vuol (1)Il Ministro Correnti nella sua circolare 16 agosto 1871, raccomandando una maggior coltura nella donna, dice: &lt
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fanciulle, ciascheduna nel suo grado esercita una forza sulla vita dell'uomo; chè dalla donna dipendono tutte le età; l'infanzia colla sua debolezza ed
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istanti della sua vita, e le sue azioni son tutte dettate dall'amore. Onde ristabilita la sua influenza, sveglierebbe i sentimenti più gentili di
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soffoca, coltivare nell'uomo la creatura divina, sono mandati della donna; onde è necessario che ripigli la sua benefica influenza sulla società mercè
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. Marina pertanto messasi con una succinta eleganza, usciva a fianco della mamma, e mostrava coll'ilarità della faccia la sua soddisfazione; aveva sempre
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massima cortesia, resa piacevole da una grande semplicità. Il salotto era sempre pulito e ordinato con buon gusto; la sua teletta, come quella della
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riguardo al posto da darsi a' commensali, teneva consiglio colla madre; indi colla sua bella calligrafia scriveva il nome di ciascuno, che collocava
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