Marina ovvero il galateo della fanciulla
insieme a conversare, Marina non era di quelle che han sempre la parolina da susurrar all'orecchio di questa o di quella, che mostrano d'aver
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figliuole colle serve o peggio, le quali le metteranno ne' più segreti labirinti del vizio velato. La signora Bianca non stava nè con quelle, nè con
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quelle fiabe, che sembrano fatte a posta per far contro al buon senso, come La principessa invisibile, le Amazzoni, e altre su questo stampo, le quali
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essere più delicata, più gentile, più decorosa in questa, che in quello. Ad ogni modo la giovinetta debbe sempre sfuggire da quelle parolaccie plebee e di
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i padroni erano meno volubili e meno caparbi, più benevoli e più giusti verso la servitù; e in quelle stesse leggende, che conservano tante
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riso; brutto e goffo uso della moda, onde si guasta il morbido ed il lucido de’ capelli e s’imbrattano le vesti. Che dire poi di quelle che dinanzi allo
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feconde di quelle campestri; se si richiedono braccia vigorose per maneggiare la zappa, ci vogliono mani sagaci per ricevere il raccolto, per cogliere i
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squisita urbanità quelle che anzi s'ingegnano di scoprirne i pregi e lodarli bellamente, punto facendo caso, anzi velando il più possibile i difetti
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era che le vesti fossero ben nette e dicevoli; non poteva soffrire quelle ragazze, che senza cura del mondo escono con tanto di panzana in fondo dalla
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affezionarono tosto, e fin dal primo dì si sarebbe detto che fossero sempre vissute insieme. Marina era una di quelle nature amorevoli, che hanno bisogno
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altro desiderano di venir grandi, che per far pesare le loro prepotenze su quelle che saranno piccole un dì. Questo dispregio delle scuole superiori
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bisticciarsi, a mettersi in dileggio, a imporsi nomignoli; risse belle e buone, che nell'animosità, nell'agognia di vendetta punto non la cedono a quelle
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Ingratitudine. — Che dire poi di quelle che passano sui piedi delle maestre, che le hanno istruite nelle classi anteriori e non le guardano manco più
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Amor proprio. — La prima cosa che notò Marina nell' istituto, che frequentava, fu una certa contentezza, una soddisfazione scolpita su tutte quelle
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, semplicità e somma garbatezza non poche giovinette anche di quelle tra le grandi. Osservava per di più che tutte le allieve prese individualmente ad una ad
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dalle altre; udirla e non sentirsi nell'anima un'onda di belle ispirazioni; è non avere il cuore fatto alle cose belle; è una di quelle gentili figure
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che ebbe abbandonata la scuola, quelle ore concesse alla lettura, non eran romanzi che pigliasse in mano, ma libri di storia. Il padre le aveva fatto
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non possa dirsi veramente colta, se in un colla lingua patria non conosce anche quelle delle nazioni confinanti, e quindi si sente la necessità
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nessuno. Oltre a ciò Marina a volte dalle robe sue e da quelle della mamma cavava begli abiti per questa e per quella povera ragazza; e ci metteva la
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consistesse in pregiudizii e superstizioni, in atti da pinzocchera, in bacchettonerie di mera esteriorità: come quelle che portano il collo torto, vestono in
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dannate; quindi inculcar penitenze, privazioni, martorii a quelle tenere ragazzine, per scongiurare l'abisso spalancato sotto i loro piedi. E per maggior
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contraffaceva gli sbadigli di Marina al pianoforte, metteva in canzonatura quelle giovinette che senza attitudine al mondo, son pur forzate dalla vanità de
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ridere quelle giovani, che per darsi aria di artiste, vestono strano, portano capelli sciolti, distratte passan per le vie; e mostrando di non badar a
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quelle ore di intime confidenze e di calda effusione di cuore, la signora Bianca coglieva il destro di farle conoscere che la beltà non è una virtù
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vigoria al corpo si tolgono tutte quelle ridicole paure, quell'eccessiva timidezza, che rendono la donna così leziosa e svenevole, che per nulla basisce
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messe fuori di sentiero ogni anno solo in Torino; mettete insieme ora tulle quelle delle altre città, e poi sommate quante fanciulle rimangano
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pensava, praticò con Marina; il che spiega come questa abbia potuto erudirsi in tutte quelle materie che abbiam detto.
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allo Stato. Fra le pareti domestiche s'abbarbicano quelle opinioni, que'costumi, quella fede che regolano tutta la vita e che sostengono o distruggono
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che davan la baia a quelle giovani, che non rifiniscono mai di allinearsi e di lisciarsi, e allo specchio si guardano d'innanzi, di dietro, di fianco
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Le visite. Man mano che Marina veniva su grandicella, la madre l'avvezzava a quelle sociali consuetudini che sarebbe impulitezza trascurare; e così a
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avvezzata la figliuola a non dimenticare nessuna di quelle avvertenze, le quali, benchè ciascuna per sè sia cosa leggiera, tuttavia distinguono chi è ben
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Accademia della crusca
