Marina ovvero il galateo della fanciulla
...................››133 XXVI.— Conclusione...................››140 ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE RACCONTI E PELLEGRINAZIONI Prezzo L. 2,50. ENRICHETTO OSSIA IL GALATEO
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sempre di mettersi in luogo meno vistoso; non s'attruppava colle altre ragazze, se non le era dalla madre concesso. Nel trovarsi fra molte fanciulle
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madri però non sono tutte d'uno stesso avviso sul ballo. Altre non han che questo desiderio, e corrono a tutte le feste che possono, per far sfoggio di
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quelle fiabe, che sembrano fatte a posta per far contro al buon senso, come La principessa invisibile, le Amazzoni, e altre su questo stampo, le quali
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quella grazia, a cui deve sempre badare la fanciulla. S'ingegnava anche di finir presto, per mettere altre a discorrere; perchè non c'è cosa che più
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, che tornerà a mille doppi più facile e più vigorosa. Perciò la signora Bianca non volle mai confondersi né in asili d’infanzia, né in altre scuole
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potè raccogliere, venne a conoscere che n’era causa l’abbigliatura sua un po’ più elegante delle altre volte.
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l'essere della classe delle più grandi. Questa prevalenza si manifesta in piccole soverchierie, si disturbano i giuochi e i divertimenti delle altre
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, promosse in altre classi, o abbandonati gli studi, o passate in altro istituto, addio proteste, chi n'ha visto n'ha visto; o non le ricordavan più, o, se
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accusino le une colle altre, si scoprano gli altarini, si svelino i difetti senza riguardo e senza misericordia. Brutta cosa che sa di tristizia e di
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nuova, per essere di lì a poco confidati ad altre e altre; e così nel giro di brevi giorni una confidenza intima diventava il segreto di Pulcinella
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una, erano piacevolissime fanciulle, incapaci della più leggiera insolenza, rispettose, cortesi, che era una delizia; ma imbrancate colle altre a fare
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dalle altre; udirla e non sentirsi nell'anima un'onda di belle ispirazioni; è non avere il cuore fatto alle cose belle; è una di quelle gentili figure
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avanzarsi nell'aritmetica come le altre; e quando ne parlava, poveretta, si vedeva che invidiava la fortuna delle compagne, che vi avevan più
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messe fuori di sentiero ogni anno solo in Torino; mettete insieme ora tulle quelle delle altre città, e poi sommate quante fanciulle rimangano
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v'eran altre signore, loro faceva un dignitoso inchino, e si metteva a sedere, dove le accennava la padrona; il tutto senz'affettazione. Se vi si trovavan
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sala, che s'era dato in tavola, essa si alzava dalla seggiola; ma non mai prima delle altre; se qualcuno de' commensali cortese le veniva ad offrire il
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Accademia della crusca
