Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: vita

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Manuale Seicento-Settecento

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Argan, Giulio 26 occorrenze

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costume, della vita sociale; e dà figura, carattere, valore di bellezza naturale e storica insieme alle città, cioè all’ambiente della vita sociale e

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lavorano perché questa è la pena della colpa originale; ma le opere non hanno valore al di là della vita terrena, non salvano. È il principio di

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vita quotidiana o di costume; e ciascun genere si suddivide in sottospecie, a cui corrispondono diverse categorie di specialisti, sicché si avranno

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chiusa nelle sue mura e vi sono le greggi al pascolo, la vita urbana e la vita agreste; v’è il fatto storico religioso, ma ambientato nella natura, legato

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Napoli, a Malta, in Sicilia, poi di nuovo a Napoli. Morì mentre, perdonato dal papa, tornava a Roma. La sua fu una vita disperata e violenta; ma un

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della vita interiore, della più profonda realtà umana. Non è né contro, né al di sopra, ma dentro il reale, ne costituisce il significato più autentico

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Paolina di Michelangiolo. Sono i due momenti salienti della vita spirituale; ma questo significato ideale non è espresso nella solennità della

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molto più del motivo sociale della devozione popolare: è il farsi presente di Dio nei fatti della vita quotidiana, nell’umanità senza convenzioni

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vistose, per i più brillanti effetti di luce e di colore. L’arte barocca, nel complesso, è un’esaltazione troppo enfatica del valore della vita per

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collegabili, invece, al Caravaggio le scene di vita e di costume popolare (venditori ambulanti, mercati, carnevali) dei Bamboccianti, una corrente che

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quadro sacro a episodio di vita quotidiana, ma vissuto con un fervore interno che si esprime nella luce irradiata dall’impasto pittorico animato dal

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nella vita. Ciò che l’immaginazione concepisce deve diventare, subito e totalmente, realtà. Questo è il compito della tecnica. Più che nella novità e

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realizzare subito e tutto celano appena il timore di una realtà opposta, così come l’appassionato amore della vita dissimula spesso l’angoscia della

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, la chiarezza, l’universalità del concetto. Si può anche ignorare che cosa propriamente significhino; non si può non essere presi dal senso della vita

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della costruzione sale di colpo ad altezze vertiginose dove la funzione pratica della comunità è la pratica ascetica. Non c’è un dominio della vita

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particolare vissuto con intensità estrema; non la città come immagine unitaria dei supremi poteri divini ed umani, ma la città come luogo della vita

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piace Rubens perché, fiammingo, ama il classico e non lo sente come storia né come ideale, ma come vita e presente; gli piace Poussin perché, francese

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rimarrà, salvo una breve parentesi parigina (tra il 1640 e il ’42), fino alla morte. Eppure non vi si ambienta; fa vita ritirata, frequentando pochi e

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All'estremo opposto di questa pittura, che sostiene la visione 'ascetica con le regole della matematica, v’è la pittura di costume o di scene di vita

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singolarità dei suoi effetti, un senso di mistero, di vita sospesa. E dunque l’iniziatore di una tendenza poetica, che non contraddice neanche quando

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, formatosi sulla scia del Callot, che era passato a Firenze; le sue acqueforti con scene di vita popolare brulicano di figurine nervose, tracciate

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, l’essenza stessa della vita e della morte (il corpo come strumento a cui l’anima dà voce e che, con la morte, è forma vuota).

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incombenze del governo e alla vita della corte. Anche i palazzi patrizi debbono sottostare alle norme, adattarsi al tracciato, limitare la monumentalità delle

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termini del contrasto non sono più quelli, classici, di civiltà e natura, bensì quelli, tipicamente settecenteschi, di vita mondana e vita rurale.

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vita alla morte, che è ascesa, svolta dalla vita, ingresso in una dimensione senza tempo né spazio: una dimensione che, qui, è suggerita dalla porta

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Null’altro che questo portarsi della realtà a livello del simbolo, questo includersi dell'idea della morte in quella della vita è il classicismo

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