Manuale Seicento-Settecento
globale ed attiva della natura e della storia. Il periodo che si chiama Barocco può definirsi una rivoluzione culturale in nome dell’ideologia cattolica.
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della salvezza: la natura che ha creato, la storia che ha voluto, la Chiesa che spiega il significato della natura, e della storia, dirigendo così al
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alla conoscenza oggettiva o positiva della natura e della storia: per indagare la natura c’è ormai una scienza, per ricostruire e spiegare le vicende
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, come quando il paesaggista dipinge lo sfondo di un quadro di storia o il figurista le macchiette in un quadro di paesaggio, etc. L' arte è concepita
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dell’immaginazione: perciò, all’inizio, la pittura di genere contrappone alla pittura di storia e tuttavia la integra, ponendo in seno all’arte stessa
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storia gloriosa come quella di Roma gli umili sono eroi. San Rocco è un condottiero che distribuisce le ricompense alle legioni: le donne sono matrone
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verità oggettive della natura e della storia. Perché, allora, rievocare il mondo d’immagine della cultura classica? Perché l’antichità è, per
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contrapposero la sua pittura a quella di Annibale, fondata sul binomio natura-storia, sulla cultura, sull’immaginazione. Per il Caravaggio l'arte non è
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e Raffaello, ma non li capiscono; fanno pittura «di storia» ma la storia, per loro, è vana oratoria; stanno ai modelli, alle regole, alle teorie, ma
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ambiente angusto, senza sfondo prospettico, debolmente illuminato da una finestra. I giocatori portano abiti moderni: non è una vecchia storia, è un
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presente. Si spiega così la straordinaria intensità e vitalità delle immagini rubensiane: la storia non accumula significati stratificantisi sull
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spazio della figurazione; gli altri si volgono, devotamente, verso l'immagine della Vergine. La natura (il paesaggio lontano) e la storia (l’arco
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manierismo trascendentale di El Greco; Rembrandt oppone la sua concezione della storia come esperienza vissuta alla concezione aulica della storia come
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all’universale dello spazio e della storia, o da una tradizione ancora sostanziata del Manierismo internazionale, come la francese.
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dipinti, soprattutto su rame, in cui predomina, sulla storia, il paesaggio. Il rapporto con la prima cultura scientifica che si coagula, a Roma, attorno
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natura e della storia, ma all’osservazione vivida del particolare. La distinzione del «genere» è collegata alla distinzione di due classi dell’imitazione
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a Bologna, al ritorno da Roma nel 1611-12, concepisce una storia in maniera non meno intensa di come avrebbe fatto Caravaggio: il dramma esplode
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di Caravaggio, per lui la storia non fa problema, né è dramma, come è per Reni: di conseguenza la pittura non richiede catarsi, ma è essa stessa un
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controriformistico, rivaluta tutta la cultura come storia del riscatto ideale dell’umanità.
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maggiore quanto più vasta e profonda e la prospettiva della storia. Tutta l’opera del Bernini mira a fare di Roma una città immaginaria realizzata
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L’idea di fondere lo spazio di natura e lo spazio urbano (ma anche la natura è storia, è la natura dei classici) è fondamentale nella poetica
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fondamento nella storia. Il Bernini possiede tutte le tecniche, il Borromini è soltanto architetto. Le tecniche del Bernini discendono da un’idea, realizzano
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basilica: per la prima volta opere d’ arte del medioevo vengono messe in valore, non già come reliquie o documenti di storia religiosa, ma per il fascino che
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guardare ai veneti, maestri del colore e della grande decorazione, Il classico senza il problema della storia: ecco l’ideale del Cortona pittore. Gli
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Barberini, nella Accademia di San Luca si dibatte la (questione se la pittura di storia debba usare pochi o molti personaggi, e cioè se sia
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fondamentali dell’urbanistica romana: il «monumento» o la storia e il paesaggio o la natura. Ma a Roma, nel Lazio la natura è storia e poesia, come
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sacramento; dove non può, risale ai primordi della Storia della Chiesa, ambientando la scena nei primi secoli del cristianesimo. Non lo fa per sfoggio
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1682), anche lui a Roma, ininterrottamente, dal 1627: l’ideale che Poussin cerca nella storia, Claude lo trova nella natura. Dipinge esclusivamente
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. Accanto alla storia-poesia fiorisce infatti il «genere»: pittori di «lazzaroni» e di vagabondi, come MICCO SPADARO. (1609 c.-1675), di battaglie
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, alla grande pittura sacra e di storia. La sua pittura, come videro i contemporanei, è più spiritosa che originale. Combina formule eterogenee; riflette
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Nella storia dell’architettura spetta al Guarini il merito di avere definitivamente chiarito un’istanza che, anticipata dal Borromini, s’era
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dei proprii modi di fare (o di farsi), delle proprie tecniche. L'arte «di storia» rappresenta e decora, l’arte «di genere» interessa; ma, per tutto
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Per tutto il Settecento si sviluppa un processo interno di critica dei modi e quindi dei fini dell’arte. La storia dell'arte del Settecento, è in
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piccola chiesa di Santa Maria dell’orazione e morte dimostra di avere studiato a fondo, sul Borromini, sul Bernini e sul Rainaldi, la storia del tipo, quasi
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idealistico del Canova; e la classicità stessa lo affascina perché è morta e la Stessa violenza delle passioni che la fecero, come storia, drammatica (l
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