Manuale Seicento-Settecento
cosa in sé, di metterla in relazione con altre cose e col tutto, di situarla in uno spazio e in un tempo più vasti. L’arte barocca non aggiunge nulla
Pagina 144
Manuale Seicento-Settecento
spazio secondo il principio della giustapposizione delle masse tonali, sono precisati, descritti, ridisegnati con l’ attenzione di chi di un’emozione
Pagina 146
Manuale Seicento-Settecento
: l'antitesi tra la singolarità delle cose, così fortemente sentita e sottolineata dai fiamminghi, e l’unità dello spazio, la costruzione globale della
Pagina 147
Manuale Seicento-Settecento
Inutile cercare di isolare, nel complesso, questa o quella figurazione; inutile cercare di stabilire quale sia la struttura dello spazio, il
Pagina 148
Manuale Seicento-Settecento
, nessun artificio compositivo. E nessun artificio prospettico per definire lo spazio: vi sono cose vicine, che si vedono nei minimi particolari (i sassi
Pagina 150
Manuale Seicento-Settecento
spazio reale e spazio dipinto, Rubens finge nel quadro un doppio ordine di colonne: la prospettiva, non corretta, dimostra che lo scopo non è quello
Pagina 155
Manuale Seicento-Settecento
ridotto spazio della tela, concepisce i sei santi come personaggi antichi, dall’ ampio portamento, quasi eroi declamanti al di qua di un proscenio
Pagina 156
Manuale Seicento-Settecento
all’universale dello spazio e della storia, o da una tradizione ancora sostanziata del Manierismo internazionale, come la francese.
Pagina 157
Manuale Seicento-Settecento
trasforma in un sobrio gesto di invocazione e di offerta, che ribadisce la struttura rigidamente geometrica dello spazio, fatto da verticali e da
Pagina 159
Manuale Seicento-Settecento
geometrizza, da libera che era, in piani paralleli, delimitati nello spazio e a loro volta (si veda l’alta parasta che da unità spaziale alla scena
Pagina 162
Manuale Seicento-Settecento
immagini concrete tutto lo spazio, di conquistare sempre nuovo spazio per nuove immagini, si sente l'angoscia del vuoto.
Pagina 164
Manuale Seicento-Settecento
, guidata, ricompone il luogo,) l’ora del fatto; si muove in quello spazio e in quel tempo mitici, dove anche il movimento diventa ritmo di danza. L'opera d
Pagina 164
Manuale Seicento-Settecento
’altra direzione. Un sacello, in quel punto, avrebbe interrotto la continuità prospettica dei quattro bracci della croce, ingombrato lo spazio vuoto
Pagina 165
Manuale Seicento-Settecento
spazio del nicchione: con le braccia, come fossero ali, prende spazio, lo agita; il manto, senza alcun rapporto col corpo e col gesto, non è che una
Pagina 165
Manuale Seicento-Settecento
strozzatura. Inoltre la navata era uno spazio nudo, senza forma.
Pagina 165
Manuale Seicento-Settecento
Le navate, con la loro corsa prospettico-luministica, raccordano lo spazio esterno, aperto, con la zona piena di luce alta e costante, quasi astratta
Pagina 166
Manuale Seicento-Settecento
L’antica basilica aveva un quadriportico, il luogo dei catecumeni cioè dell'attesa. E, questo dello spazio esterno, il nuovo problema che si
Pagina 166
Manuale Seicento-Settecento
, come un fondale arioso, che «ingrana» lo spazio antistante con le membrature aggettanti e poi lo accoglie nei grandi vuoti del portico e dei loggiati
Pagina 167
Manuale Seicento-Settecento
L’idea di fondere lo spazio di natura e lo spazio urbano (ma anche la natura è storia, è la natura dei classici) è fondamentale nella poetica
Pagina 168
Manuale Seicento-Settecento
sempre a ridurre la centralità a circolarità, evitando così la l veduta privilegiata dal centro, moltiplicando i punti di vista e dando allo spazio un
Pagina 168
Manuale Seicento-Settecento
Carlo alle Quattro Fontane (1634-37). Riduce lo spazio, già esiguo, con le forti colonne del portico; evita la simmetria e distribuisce gli intervalli con
Pagina 170
Manuale Seicento-Settecento
della prospettiva servendosene per ridurre invece che per protrarre lo spazio. Anche l’ambiente dei due artisti è diverso: salvo un breve periodo, di
Pagina 170
Manuale Seicento-Settecento
la fronte cava che sembra cedere alla pressione del grande spazio della piazza, alla cui estensione in lunghezza fa contrasto lo slancio della cupola
Pagina 172
Manuale Seicento-Settecento
trova alle prese con un grande spazio, di cui non può mutare né le misure né il perimetro. Chiude le antiche mura come in una teca, sfrutta tutta la
Pagina 172
Manuale Seicento-Settecento
L’edificio non deve essere una rappresentazione dello spazio né la forma allegorica di concetti religiosi o politici: è un oggetto che l’artista
Pagina 173
Manuale Seicento-Settecento
la rappresentazione architettonica dello spazio, ma l’edificio come fatto umano che accade nello spazio; non la contemplazione dell’universale, ma il
Pagina 173
Manuale Seicento-Settecento
rettorica; la prospettiva non è una concezione, ma un’allegoria enfatica dello spazio. Così sia il Bernini che il Borromini sentono il bisogno di
Pagina 174
Manuale Seicento-Settecento
quattro bracci terminanti ad abside. Lo spazio viene così ad essere determinato ai limiti, dal piano plastico continuo modellato dai fusti delle colonne
Pagina 175
Manuale Seicento-Settecento
smembramento della facciata, il suo disimpegno dalla parete e dalla sua tradizionale funzione di limite, la sua inserzione nello spazio come organismo
Pagina 176
Manuale Seicento-Settecento
scanalate per scandire la luce fin nelle minime gradazioni. Ormai la definizione dello spazio è tutta affidata alla modellazione della parete e alla
Pagina 178
Manuale Seicento-Settecento
pontificale, che in Bernini si protende in avanti, coinvolgendo lo spazio dell’osservatore, per concentrare invece l’attenzione sul volto di Innocenzo X
Pagina 179
Manuale Seicento-Settecento
, stoico, insiste sul valore morale dell’antico come exemplum virtutis. Quasi come in uno stiacciato di Donatello, lo spazio è determinato da un’architettura
Pagina 180
Manuale Seicento-Settecento
Lorrain, è il mondo degli antichi, il loro spazio vitale, e forse quello che del loro mondo rimane: è grande, consapevolmente solenne, nobile come lo sono
Pagina 181
Manuale Seicento-Settecento
. Nella Estrema Unzione il tema è la pietas, «sentimento patetico e dolente» (Bellori), che trascende il dolore; lo spazio è rigorosamente delimitato
Pagina 181
Manuale Seicento-Settecento
’instaurazione di una nuova concezione dello spazio architettonico. Non c'è, come a Roma, un problema ideologico di fondo, la volontà di dare un
Pagina 183
Manuale Seicento-Settecento
diventa una sguaiata scena di ebbrezza che si svolge in uno spazio ristretto, tra botti di vino, il sileno ebbro dalla grande pancia un po
Pagina 184
Manuale Seicento-Settecento
compositiva è determinata da rette diagonali, verticali, orizzontali, che si incrociano e si spezzano: lo spazio affollato, ma senza alcuna profondità, è un
Pagina 185
Manuale Seicento-Settecento
suoi dipinti, per lo più di piccole dimensioni, il paesaggio ha quasi sempre una parte importante nello spazio chiaro, arioso, argenteo; la frase
Pagina 190
Manuale Seicento-Settecento
parte da una preconcetta idea dello spazio ma dalla considerazione oggettiva dell'ambiente e dalla ragion funzionale dell’edificio. La chiesa della
Pagina 190
Manuale Seicento-Settecento
Si veda la struttura nuda delle sue cupole: un ritmo sempre più serrato di segmenti curvilinei lanciati nello spazio vuoto, un istante di equilibrio
Pagina 194
Manuale Seicento-Settecento
profilata in tutt’altri termini nel Longhena: la forma architettonica non è determinata da una concezione a priori dello spazio, ma è essa stessa determinante
Pagina 195
Manuale Seicento-Settecento
scenario praticabile. Il Juvarra non pensa più a rappresentare lo spazio, compone liberamente nello spazio. Il casino di caccia di Stupinigi (1729-31) è
Pagina 209
Manuale Seicento-Settecento
La basilica di Superga domina la città dal sommo di un colle; intorno ha lo spazio aperto, il cielo. Vista dalla città, è un accento posto sul
Pagina 209
Manuale Seicento-Settecento
laterali la prima, tutta in altezza la seconda, con valichi tra arco e arco, quasi fosse una chiesa gotica rivestita di forme «rococò». Lo spazio non è
Pagina 210
Manuale Seicento-Settecento
quello spazio e impegnarlo nell’alternativa vuoto-pieno delle finestre. Palazzo Corsini è in una via: la veduta prospettica è obbligata, le lunghe file
Pagina 212
Manuale Seicento-Settecento
, vediamo il pontefice, col corpo addossato allo schienale del trono, tendere in avanti il braccio fino a sfiorare il piano-limite dello spazio ideale in cui
Pagina 238
Manuale Seicento-Settecento
che il bozzetto dà, dunque, non è la figura immersa in uno spazio, ma un frammento di spazio visivo solidificato, un insieme di macchie di chiaro e di
Pagina 239
Manuale Seicento-Settecento
dell’antico, è la giustezza della distanza che impone allo spettatore, il suo darsi come figura e spazio insieme, come forma immutabile perché ha
Pagina 240