Manuale Seicento-Settecento
il suo fine è di persuadere ad agire secondo il proprio modello, che è poi il modello dell'agire secondo la vera natura umana.
Pagina 144
Manuale Seicento-Settecento
di Ludovico, dipinta verso il 1585, proprio quando andava costituendosi la famosa Accademia, è un’opera tipicamente, intenzionalmente devozionale
Pagina 146
Manuale Seicento-Settecento
capiti, proprio perché li hanno assunti come modelli modelli e li hanno esteriormente imitati ignorando o tradendo la loro storicità profonda, la
Pagina 147
Manuale Seicento-Settecento
principio compositivo, l’ideale formale di Annibale. Il fatto importante è proprio la mancanza di un sistema, di uno schema costante: la mente non riesce a
Pagina 148
Manuale Seicento-Settecento
morale. Annibale accetta il mondo classico come mondo poetico: il Caravaggio lo rifiuta proprio perché è un mondo poetico, che allontana da quella
Pagina 150
Manuale Seicento-Settecento
un fatto che si protrae nel tempo, e che proprio la lentezza, la durata, rende più tragico. Non v’è più, dunque, un lampo di luce, non più uno scontro
Pagina 152
Manuale Seicento-Settecento
fissati con una oggettività fredda, spietata. Nessuna partecipazione o interpretazione: la verità dell’oggetto emerge proprio per l’assenza, la scomparsa
Pagina 153
Manuale Seicento-Settecento
oppone al Bernini proprio una concezione opposta della tecnica e del suo valore etico. La stessa immaginazione ad oltranza del Bernini, la sua premura di
Pagina 164
Manuale Seicento-Settecento
spettacolo architettonico proprio dove avrebbe dovuto raggiungere l’acme, nel punto più sacro. Capovolge i termini della questione: invece di un'architettura
Pagina 165
Manuale Seicento-Settecento
Quattro Fontane. Alta e stretta, nasconde completamente il corpo della chiesa; e non si raccorda, anzi spicca dalla parete della strada. E proprio
Pagina 173
Manuale Seicento-Settecento
plastico articolato, la sua ragione non più soltanto architettonica ma urbanistica. Il primo ad avvedersi della novità sarà proprio il Bernini, benché non
Pagina 176
Manuale Seicento-Settecento
consapevolezza dell’irraggiungibilità di un modello perfetto proprio in quanto inattingibile.
Pagina 179
Manuale Seicento-Settecento
religiosità del proprio tempo; lo fa perché la religione è rito, che ripete per l’eternità quell’istante; ed è la storia che blocca l’istante nell’eternità
Pagina 181
Manuale Seicento-Settecento
attenzione e di cui tuttavia, inconsciamente, battiamo il tempo col piede. La sensazionale ma pericolosa scoperta del Giordano è proprio questa: una
Pagina 186
Manuale Seicento-Settecento
esaltava la potenza politica, la vocazione cristiana, la libertà intellettuale della repubblica: proprio quando l’arte dei grandi maestri veneti del
Pagina 189
Manuale Seicento-Settecento
’oggettivismo apparentemente freddo e preciso, ma nel fondo moralistico, ch’era stato proprio del Moroni. EVARISTO BASCHENIS (1607 c.-1677) dipinge soltanto
Pagina 192
Manuale Seicento-Settecento
matematici: proprio nel momento in cui si cercava in tutti i modi di mettere d’accordo razionalismo cartesiano e fede religiosa. Il problema riguarda più la
Pagina 193
Manuale Seicento-Settecento
che non sia quello del proprio farsi. Non solo, ma ogni arte si restringe ai proprii specifici problemi e non li oltrepassa. Il tempo dell’artista
Pagina 207
Manuale Seicento-Settecento
definito il proprio rapporto con la realtà naturale e nulla più può cambiarla. Da qualsiasi punto di vista, in qualsiasi condizione di luce il suo valore
Pagina 240
Manuale Seicento-Settecento
francese, Ingres, che proprio in quegli anni, a partire dal 1806, andava formando a Roma, non senza l’influenza profonda del Canova, la propria cultura
Pagina 241