Manuale Seicento-Settecento
La prima opposizione al formalismo tardo-manieristico si manifesta come opposizione alla cultura romana da parte di una cultura «lombarda» o più
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. Quel che è sconvolgente nei dipinti di questa prima fase è la estrema condensazione dell’immagine, dei colori, delle forme che rende perspicui gli
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mezzo secolo prima o aveva creato un modo nuovo e più intenso di figurazione drammatica. Ma il Caravaggio stringe ancora i tempi: la gli astanti
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, il fatto vissuto nel suo accadere «rallentato» della crocifissione di San Pietro, la Vocazione di San Paolo: in una prima stesura, poi acquistata
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frammento della sua esistenza: un tempo o un frammento vissuti con l’impegno di un affronto diretto della realtà. Per la prima volta l'artista non cerca più
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Come molti connazionali, il fiammingo PIETRO PAOLO RUBENS (Siegen 1577- Anversa 1640) dopo una prima educazione in patria, si reca in Italia «per
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sconvolge l’ambiente artistico romano, già ricco di fermenti, crea un «prima» e un «dopo-Caravaggio». La categoria del «caravaggismo» è, più che secentesca
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, pochi anni prima, Barocci (la Presentazione al tempio della Vergine, 1603) e Caravaggio (la Deposizione, ora ai Vaticani, nel 1604). Rubens dipinge
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dipinti, soprattutto su rame, in cui predomina, sulla storia, il paesaggio. Il rapporto con la prima cultura scientifica che si coagula, a Roma, attorno
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Ribadisce questo legame il veneziano CARLO SARACENI (1585 c.-1620), che si collega alla prima fase romana del Caravaggio, si preoccupa di dare cause
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ORAZIO GENTILESCHI (1563-1639) non è un seguace del Caravaggio, ma un interprete del lirismo e del colorismo chiaro della sua prima maniera. Toscano
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caravaggesco»; doveva aver già conosciuto Caravaggio qualche anno prima del 1603 (Spezzaferro). L’Apparizione della Vergine a San Francesco (1608
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, nel 1618, si reca a Venezia, dove studia certamente Tiziano. Già prima di recarsi a Roma, imposta le sue composizioni - per esempio la Vestizione di San
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Roma una prima volta già dal 1602 al 1610, attivissimo nella bottega di Annibale, lavorando anche in palazzo Farnese. Ma pur quando, come nel San Luca
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nuvole, al di là dello sfondato architettonico, è chiaramente polemico nei confronti dell’olimpico affresco dipinto dal Reni, dieci anni prima, nel
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Si è molto parlato di una «crisi poetica» del Guercino, dopo il ritorno in Emilia, prima a Cento, poi, morto il Reni, a Bologna: ma è stato
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, per la prima volta, l’impresa.
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prospetta al Bernini. Prima di affrontarlo progetta i due campanili laterali alla facciata: progetto già del Maderno, che a sua volta l’aveva ripreso dal
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dimostra, ispirandosi al cortile di San Damaso in Vaticano, la sua prima architettura, il palazzo Barberini.
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dipendenze, ma con una qualche autonomia, in San Pietro e in palazzo Barberini. La prima opera interamente sua è il piccolo chiostro nel convento di San
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basilica: per la prima volta opere d’ arte del medioevo vengono messe in valore, non già come reliquie o documenti di storia religiosa, ma per il fascino che
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L’ultima opera del Borromini è la facciata della prima chiesa che aveva costruito, San Carlo alle Quattro Fontane. E contemporanea al colonnato
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, al di la prima del denso significato allegorico, come immediatamente percettibile, è il movimento, circolare ed ascendente, che culmina nel volo
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universali: con Urbano VIII prima, poi con Innocenzo X e Alessandro VII, a Roma si elabora il concetto (e non la forma) della città capitale. Da Roma si
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Roma è stata, nel Seicento, ciò che Parigi sarà, nella prima metà del nostro secolo: il punto di convergenza di artisti di tutti i paesi. La figura
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berniniana di Urbano VIII, posta nello stesso ambiente pochi anni prima: ma Algardi spezza la gran diagonale formata dalle braccia e dalla cappa
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diverse concezioni del classico — come eterno presente vissuto vitalisticamente e come metodo, o regola, prima ancora che formale, morale — sono i due poli
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severa morale, o dovere secondo la ragione storica. Prima per Cassiano del Pozzo (1636-42), poi per Chantelou (1644-48) dipinge i Sette sacramenti, un
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calore di sentimento. Non rifiuta certo per questo tutta quella «buona» pittura che si era vista a Roma nella prima meta del secolo, ammira Reni, ma
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, come negli affreschi più tardi, quasi ritorna alla sua prima educazione manierista, sia pure rinforzata dalla conoscenza della «riformata» pittura
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, specialmente «di genere». Pittore di genere, di paesaggi e battaglie, era stato lui stesso prima di dedicarsi, con l’idea di confondere i suoi detrattori
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Per la prima volta l’artista concentra a tal punto l'attenzione sulle cose da identificarsi con esse; il loro «vero» significato è il mio «vero
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riforma urbana di Roma ad opera di Domenico Fontana. Torino diventa la prima capitale di uno stato italiano, e la sua forma si adatta alla funzione. Dopo
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storia è passato che può essere soltanto rievocato poeticamente. Il processo di disgregazione dell'ideale storico dell'antico si accelera nella prima metà
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laterali la prima, tutta in altezza la seconda, con valichi tra arco e arco, quasi fosse una chiesa gotica rivestita di forme «rococò». Lo spazio non è
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scultura. Prendiamo il monumento di Clemente XIV: la prima opera compiuta dal Canova dopo aver studiato la scultura antica a Roma e a Napoli. E
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