Manuale Seicento-Settecento
quello che sarà poi il lavoro puramente tecnico, senza esiti di trascendenza, dell’industria. I cattolici affermano invece che Dio ha predisposto i mezzi
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il suo fine è di persuadere ad agire secondo il proprio modello, che è poi il modello dell'agire secondo la vera natura umana.
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il rapporto di particolare e universale, di reale e ideale. Si isolano poi i diversi generi: il ritratto, la natura morta, il paesaggio, la scena di
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Fondando con i cugini Agostino (1557- 1602) e Annibale (1560-1609) l'Accademia dei Desiderosi, che si chiamerà poi degli Incamminati, Ludovico si
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Napoli, a Malta, in Sicilia, poi di nuovo a Napoli. Morì mentre, perdonato dal papa, tornava a Roma. La sua fu una vita disperata e violenta; ma un
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, il fatto vissuto nel suo accadere «rallentato» della crocifissione di San Pietro, la Vocazione di San Paolo: in una prima stesura, poi acquistata
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’operazione creativa: nella piccola tela si sperimentano gli effetti generali della composizione, il «tono generale» che sarà, poi del formato grande.
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chiaramente indicato dall’arco trionfale; la Santa Domitilla si volge, come in Correggio e, poi, in Annibale, verso lo spettatore ad attirarlo nello
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variamente al contatto della luce, incidente o radente, che forma nitidamente i volumi. Nel terzo decennio passò a Genova, poi in Francia e in Inghilterra; e
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Si è molto parlato di una «crisi poetica» del Guercino, dopo il ritorno in Emilia, prima a Cento, poi, morto il Reni, a Bologna: ma è stato
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sorgente luminosa, trasforma l’ordinamento prospettico, in un incalzante succedersi di ondate luminose. Come farà poi nella scala regia in Vaticano
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, come un fondale arioso, che «ingrana» lo spazio antistante con le membrature aggettanti e poi lo accoglie nei grandi vuoti del portico e dei loggiati
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del nuovo appartamento granducale di palazzo Pitti, a Firenze (avviata nel 1637, proseguita poi tra il 1640 e il 1647) e il momento elegiaco della sua
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un°esedra lontana, un fondo; c’è una parte frontale, convessa, non molto dissimile da quella dei Santi Luca e Martina; c’è poi un pronao semicircolare
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universali: con Urbano VIII prima, poi con Innocenzo X e Alessandro VII, a Roma si elabora il concetto (e non la forma) della città capitale. Da Roma si
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severa morale, o dovere secondo la ragione storica. Prima per Cassiano del Pozzo (1636-42), poi per Chantelou (1644-48) dipinge i Sette sacramenti, un
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apostoli come vecchi dalla pelle flaccida, grinzosa; i martiri, poi, sono dei poveretti torturati nel modo più efficace possibile; (efficace
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in Emilia, poi a Venezia. La base della sua cultura è la r pittura larga, d°effetto, del Guercino e del Lanfranco; ma la sorgente da cui trae l’impeto
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Rubens e Van Dyck, e poi i veneti (dal trono dunque gli elementi nuovi che si sovrappongono, senza tuttavia cancellarla del tutto, alla formazione
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Rigorismo dottrinale e morale, ma anche un ardente spirito caritativo sono i caratteri del cattolicesimo lombardo, guidato da Carlo e poi da Federigo
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Dopo la battaglia di San Quintino Emanuele Filiberto di Savoia e, poi, Carlo Emanuele I creano le strutture politiche, economiche e culturali di
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del Settecento; poi, da un lato, si pone come ideale teorico, dall’altro come oggetto di una nuova scienza, l’archeologia. Svuotato dei suoi
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illuministico, più che teorizzante, è intrinsecamente critico. Dovunque in Europa si sviluppa una critica dell’arte: in Francia col Félibien e poi col Diderot; in
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facile vedere che qui, come poi nel monumento a Clemente XIII Rezzonico (1787-92), il Canova parte dal tipo del monumento funerario berniniano, e non certo
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