Manuale Seicento-Settecento
del Seicento presenta una larghissima gamma di fenomeni fortemente differenziati. Poiché non si tratta più di realizzare forme che abbiano un valore
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La prima opposizione al formalismo tardo-manieristico si manifesta come opposizione alla cultura romana da parte di una cultura «lombarda» o più
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Posto il principio dell’arte come strumento, non sorprende che si badi più alla perfezione dello strumento che al suo fine religioso: AGOSTINO è
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mezzi espressivi della pittura, scegliere i più idonei al fine. Nell’Accademia si disegna dal vero, non tanto per gusto analitico, quanto per mettere a
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luce è più bassa, i riscontri tonali si riducono ad un chiaroscuro più marcato, di ogni figura è letteralmente descritta la nobiltà del gesto e del
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Nel 1595 è a Roma, chiamatovi da Odoardo Farnese, per cui studio privato dipinge l’Ercole al bivio; due anni più tardi comincia la decorazione della
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Tanto Annibale che il Caravaggio combattono le regole dei manieristi romani: Annibale per una maggior libertà, il Caravaggio per un più aspro rigore
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della vita interiore, della più profonda realtà umana. Non è né contro, né al di sopra, ma dentro il reale, ne costituisce il significato più autentico
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più profondamente nella realtà, ad intendere più duramente i suoi contrasti: l’ombra e la luce, il vecchio apostolo analfabeta e l’angelo giovanetto
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moto, nulla potrà fermarla. Non v’è sviluppo di azione, ma v’è una durata: è come una ruota che gira intorno al mozzo. Non più un fatto istantaneo, ma
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La religiosità del Caravaggio è in rapporto con le più schiette correnti religiose del tempo. Di fronte alla minaccia dell’eresia, v’era chi
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molto più del motivo sociale della devozione popolare: è il farsi presente di Dio nei fatti della vita quotidiana, nell’umanità senza convenzioni
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nei primi anni del soggiorno italiano, tutti i più importanti centri artistici della penisola e, nel 1603, si reca in ambasceria in Spagna, alla
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straordinaria dei ritratti dei membri della famiglia Gonzaga rende verosimile la finzione, quasi fossero i più avanzati dei fedeli che si accalcano nella
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esperimento di coniugare il rigoroso realismo caravaggesco con le allegoriche poesie barocche. Trapasso che sarà assai più facile, ma molto meno impegnativo
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Più importanti dei riflessi immediati sono gli effetti lontani: muovendo dal Caravaggio, Velazquez, in Spagna, oppone la sua lucida oggettività al
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È dunque più che una crisi di slancio poetico, l’inizio di quella nuova fase che condurrà il Guercino «alla formulazione di uno stile classico al
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La scultura romana del tardo Manierismo è abbondante, ma di qualità limitata. Ai molti scultori, per lo più ticinesi, che lavorano a Roma si chiedono
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Tornato a Roma, cercherà invano di emulare il Bernini nella Veronica di San Pietro; gli sarà più facile contraddirlo nelle lunghe, patite, spirituali
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maggiore quanto più vasta e profonda e la prospettiva della storia. Tutta l’opera del Bernini mira a fare di Roma una città immaginaria realizzata
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evocativo di Annibale. La tecnica è artificio; ha un aspetto magico; favorisce il gioco dell’ambiguità; è tanto più valida quanto più si dissimula. Può
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stesso complesso. l lavori per San Pietro si succedono per più di quarant’anni senza un programma, ma con una coerenza perfetta: come un’idea che vada via
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Il Bernini parte dal centro, dal punto più sacro della chiesa: inventa il ciborio sotto la cupola; decora i quattro pilastri; passa a definire la
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L’inquadratura dell’altare «fa facciata» molto più della facciata vera e propria. Questa (o, più propriamente, quanto della chiesa si vede dalla
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Scorre in tutta l'opera del Bernini, scendendo dalle remote fonti ellenistiche alla più commossa e cristiana ispirazione del Correggio, una vena
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Giunto a Roma nel 1614, lavora come scalpellino presso il Maderno, suo zio; è quasi un autodidatta; ha il culto di Michelangiolo, ma lo ammira più
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Non vi sono più tipi costruttivi, modi abituali di distribuire le parti dell'edificio secondo l’equilibrio dei pesi e delle spinte: la costruzione è
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meglio, come un’offerta probabilmente inutile ma anche per questo più pura.
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berniniano, la forma più unitaria e globale di tutta l’architettura barocca; ed è, all’opposto, la forma più frammentaria, discontinua, antimonumentale. È
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non sono più d’un pretesto all’onnipotente tecnica dell’arte. Il programma, dettato da un poeta dell’entourage di Urbano VIII, Francesco Bracciolini, è
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La scultura romana del Seicento e naturalmente dominata dal Bernini, nella cui bottega, che si aggiudica le commissioni più importanti, lavorano
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operazione lenta, meditativa; un quadro infine, è pittura, e non immagine. I colori non sono meno, anzi forse ancor più brillanti, acquistando preziosità
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oggettiva, antirettorica, sociale più che religiosa, la presenza di un allievo danese di Rembrandt, MONSÈ BERNARDO (1624-87). Più della sua predilezione per i
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Delle scuole pittoriche del Seicento la napoletana è, dopo quella di Roma, la più importante. Ne dipende, in gran parte, anche peri vari artisti che
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La pittura — ed è questo che lo differenzia dal Preti — non ha più contenuti che le siano proprii, non uno specifico campo in cui agisca come mezzo
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Cinquecento concorre a formare la grande decorazione barocca, Venezia non ha più una grande pittura decorativa. È un aspetto della tenace opposizione di
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, il baluginio dei lumi. La tendenza ad una pittura interessata più al modo del suo farsi che alle motivazioni del fare è rafforzata dalla conoscenza
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Il Liss fa una pittura più concitata e teatrale, più contrastata nelle luci e nelle ombre, nei riscontri coloristici.
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contrasto più apparente che reale: si tratta ancora, infatti, di una distinzione di generi, benché fondata piuttosto sulla tematica e sullo stile che sui
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suoi dipinti, per lo più di piccole dimensioni, il paesaggio ha quasi sempre una parte importante nello spazio chiaro, arioso, argenteo; la frase
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» significato, poiché nella realtà non v’è distinzione tra ma e l’altro. Quanto più si approfondisce la verità dell’oggetto tanto più si approfondisce la
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di spazio o, più precisamente, di immagini di spazio. Né lo spazio, che per il Guarini è infinitamente più esteso di quanto la mente umana possa
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In questo movimento europeo l’Italia ha una posizione importante, ma non più centrale. Per la sua tradizione classica, per l'autorità esercitata
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facciata c’è solo il vano dello scalone, tutto aperto sotto la volta altissima; e percorso dalle rampe, solcato da volte sospese, a più livelli, come uno
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È ancora l’idea di Pietro da Cortona in Santa Maria della Pace; ma qui è più netto il distacco dei tre elementi in cui si scinde l’organismo plastico
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più una realtà da rappresentare, ma una materia duttile — luce, atmosfera — che l’artista plasma come vuole. Quel che conta, dunque, è la tecnica
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a Ripetta. Il porto fluviale, che non esiste più, era opera di ALESSANDRO SPECCHI (1688-1729), un allievo del Fontana, l'artista che aveva intuito l
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Ora, questa era, più o meno, la tesi dell’«empirismo radicale » del Berkeley, uno dei cardini del pensiero illuministico; e se non può dirsi che il
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a sviluppare i motivi più sentimentali della sua poetica e a collegarlo così alla corrente, ormai romantica, del Purismo.
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E questo è anche, del Canova, l’aspetto già quasi romantico: quello che di tanto lo allontana dal David quanto più lo avvicina ad un altro pittore
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