Manuale Seicento-Settecento
nulla di preciso: né la verità di fede né la bontà di una concezione politica si possono dimostrare od imporre con un dipinto o un edificio. L’arte è il
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far nulla per ottenerla: tutto lo sforzo umano, tutta l’esperienza accumulata e maturata nel, tempo, la cultura infine, sono privi di scopo. Gli uomini
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cosa in sé, di metterla in relazione con altre cose e col tutto, di situarla in uno spazio e in un tempo più vasti. L’arte barocca non aggiunge nulla
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così nuovo quei segni scritti, ripetuti infinite volte, che tuttavia vengono letti ogni volta in modo nuovo. La «pratica» dei vecchi non serve a nulla
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moto, nulla potrà fermarla. Non v’è sviluppo di azione, ma v’è una durata: è come una ruota che gira intorno al mozzo. Non più un fatto istantaneo, ma
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presto barocco, altro non è che il bisogno di fermare la sensazione piena, così come è stata colta dai sensi, non facendole perdere nulla in completezza o
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Mochi compie le due grandi statue bronzee di Ranuccio e Alessandro Farnese. Nulla di archeologico o di rettorico nel riferimento al solito modello, la
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tragico del Caravaggio; se la realtà è mistero, morte, nulla, allora solo nell’immaginazione è la vita. Sotto la frenesia berniniana di riempire di
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del reale e uccide così l’interesse per il reale. Se imita perfettamente la natura è solo per dimostrare che la natura non è nulla che l’uomo non
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Il movimento è ritmo, non simmetria. Instaurato il principio di una spazialità in movimento, nulla impedisce di immaginare una rapida fuga
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essere finzione, e al dialogo succede il monologo, la solitudine dell'eroina nell'ineluttabile necessità della morte. Più nulla, neppure il suo dramma
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grazia verrà. Tutta la sua opera corre sul filo di quest’ansia: un istante di minor tensione, un nulla, può farla fallire. E allora sarebbe, come
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semicilindrico dell’ingresso. Le membrature sono forti, ma non sostengono nulla e talvolta si contraddicono come nel cornicione del primo ordine, interrotto
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quadri da cavalletto, di soggetto mitologico o biblico, il cui vero protagonista è il paesaggio. Nulla di più errato sarebbe vedere in una pittura il cui
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umana e su di essa l’uomo non sa nulla, può soltanto fare ipotesi. L’idea del Bernini (l’immaginazione che si realizza) diventa nel Guarini l'idea
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; in quanto fenomeno, è fenomeno soprannaturale, miracolo. Non per nulla, a Parigi, il Guarini è stato in contatto con la corrente filosofica
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I bozzetti sono il tramite necessario a questa condensazione visiva e patetica. Non hanno certamente nulla del modellato superficiale, volante
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definito il proprio rapporto con la realtà naturale e nulla più può cambiarla. Da qualsiasi punto di vista, in qualsiasi condizione di luce il suo valore
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