Manuale Seicento-Settecento
come la sua pittura non sia meno analitica dell’incisione: l’impianto tonale veneto è ricostruito prospetticamente ed i personaggi, benché situati nello
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essere-nello-spazio, nella sua singolarità e nell’unità del contesto.
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Borromeo nella sua diocesi lombarda: non consiste nell’osservare e copiare la natura, ma ne1l’accettare la dura realtà dei fatti, nello sdegnare le
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chiaramente indicato dall’arco trionfale; la Santa Domitilla si volge, come in Correggio e, poi, in Annibale, verso lo spettatore ad attirarlo nello
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materia luminosa, come nello straordinario controluce in basso, in profondi solchi pieni d’ombra. Nella Sacra Famiglia, la luce s’immedesima alla materia
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modo di catarsi, perché nobilita i fatti nel tono, nel modo, nello stile del racconto. Identificando l’arte con la mimesis, questa non può che essere
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geometrizza, da libera che era, in piani paralleli, delimitati nello spazio e a loro volta (si veda l’alta parasta che da unità spaziale alla scena
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esistenti nello stesso paesaggio di cui si vedono soltanto, immanenti alle figure stesse, pochi i frammenti: un lembo di corteccia e una fronda d’albero
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Non si può, nel Bernini, disgiungere l’attività dello scultore da quella dell’architetto: sono complementari anche quando non si integrano nello
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dell’immaginazione. Ma non soltanto questo: le quattro aste del baldacchino, quattro poderose colonne bronzee ritorte, si avvitano nello spazio vuoto, lo
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, del libero moto nello spazio, dell’entusiasmo per il mondo che esse comunicano. E l'entusiasmo per il mondo è entusiasmo per il passato, il presente e
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la rappresentazione architettonica dello spazio, ma l’edificio come fatto umano che accade nello spazio; non la contemplazione dell’universale, ma il
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smembramento della facciata, il suo disimpegno dalla parete e dalla sua tradizionale funzione di limite, la sua inserzione nello spazio come organismo
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Tipologicamente nuova, nella pianta e nello sviluppo, la chiesa di Santa Maria in Campitelli (1662-67): domina all’interno e all’esterno, il motivo
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berniniana di Urbano VIII, posta nello stesso ambiente pochi anni prima: ma Algardi spezza la gran diagonale formata dalle braccia e dalla cappa
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, «fuyant la confusion», avrebbe detto Poussin: anche il dolore della moglie di Germanico si iscrive nello schema, classico, esemplato sui sarcofagi antichi.
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una troppo facile armonia nello sfumato in cui immerge le sue leziose figure nude; OTTAVIO VANNINI (1585-1643) e CECCO BRAVO (1601-61) non escono da un
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suoi dipinti, per lo più di piccole dimensioni, il paesaggio ha quasi sempre una parte importante nello spazio chiaro, arioso, argenteo; la frase
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che le traduca in realtà, una tecnica. La tecnica, nello stesso tempo, fenomenizza e verifica il processo della mente; e questo, mirando a Dio, è
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Si veda la struttura nuda delle sue cupole: un ritmo sempre più serrato di segmenti curvilinei lanciati nello spazio vuoto, un istante di equilibrio
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scenario praticabile. Il Juvarra non pensa più a rappresentare lo spazio, compone liberamente nello spazio. Il casino di caccia di Stupinigi (1729-31) è
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proponendosi di fissare a sua volta un tipo che fosse la sintesi e, nello stesso tempo, la rettifica delle diverse soluzioni. Orienta l’ovale dell
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