Manuale Seicento-Settecento
verso l’esterno e le addentra verso il fondo è un invito a entrare nel quadro, a partecipare del fervore dei santi intorno alla Madonna, a lasciare che
Pagina 147
Manuale Seicento-Settecento
invece la tematica fiamminga della natura morta con figure, alla Joachim Beuckelaer, già filtrata, attraverso i Campi, nel Passerotti. V’è
Pagina 147
Manuale Seicento-Settecento
difende la pittura come poesia, ma nel senso che a questa identità avevano dato Giorgione e Tiziano. La poesia non è invenzione fantastica, ma espressione
Pagina 151
Manuale Seicento-Settecento
, provvisoriamente, sull’altare, come ha dimostrato lo Spezzaferro: già nel museo di Berlino, distrutto durante l’ultima guerra) fu accusato dalla critica
Pagina 151
Manuale Seicento-Settecento
discendeva dall’apostolato di San Filippo Neri) è collegato il Caravaggio. Lo si vede nel quadro con le Sette opere di misericordia (1607) per il Pio Monte
Pagina 153
Manuale Seicento-Settecento
) che piange disperata ed intorno (come apostoli) i parenti e vicini assiepati, con quella schietta solidarietà nel dolore ch’è soltanto degli umili. E
Pagina 153
Manuale Seicento-Settecento
Quello del Caravaggio può parere, nel vasto e clamoroso quadro dell’arte barocca, un caso- isolato. Avrà invece conseguenze lontane, fino ai due
Pagina 154
Manuale Seicento-Settecento
È inutile chiedersi in che modo sarebbe cambiata la cultura figurativa romana se, nel 1608, Rubens non fosse tornato ad Anversa, ma fosse rimasto
Pagina 156
Manuale Seicento-Settecento
, nel 1606, tra gli «aderenti del Caravaggio» scoppiano polemiche furiose, che spesso si accompagnano, nel rissoso clima di bande opposte, a risse
Pagina 156
Manuale Seicento-Settecento
chiaro dal fondo scuro, tenta, in un clima ormai mutato, con l’Allegoria di Roma, eseguita per il cardinale Francesco Barberini nel 1628, l’arduo
Pagina 157
Manuale Seicento-Settecento
Quando, nel 1605, torna a Roma dal suo secondo, breve, soggiorno in Spagna, ORAZIO BORGIANNI (1578 c.- 1616) è uno dei capi riconosciuti del «partito
Pagina 158
Manuale Seicento-Settecento
degli Incamminati, si fa presto conoscere nel devoto, rigoristico ambiente bolognese. Più volte a Roma nel primo decennio del secolo, assume subito un
Pagina 159
Manuale Seicento-Settecento
Un’altra, sensazionale apertura si ha con l’arrivo a Roma del GUERCINO (1591-1666): nel brevissimo, ma intenso soggiorno (1621-23) dipinge due opere
Pagina 161
Manuale Seicento-Settecento
Roma una prima volta già dal 1602 al 1610, attivissimo nella bottega di Annibale, lavorando anche in palazzo Farnese. Ma pur quando, come nel San Luca
Pagina 161
Manuale Seicento-Settecento
diventa citazione precisa, puntuale, del Merisi nel grande angelo dalle ali spiegate, nella figura in scorcio dell’uomo che depone la santa nel sepolcro
Pagina 162
Manuale Seicento-Settecento
grandi statue nella chiesa di San Bernardo conservano nel nobile impianto e nella sensibilità luminosa delle superfici il ricordo del pittoricismo del
Pagina 162
Manuale Seicento-Settecento
, meditativo: nella Madonna annunziata di Orvieto (scolpita nel 1608-1609, tre anni dopo l’Angelo annunziante, del 1603-05) tanto lima e tormenta lo schema
Pagina 163
Manuale Seicento-Settecento
; quando nel 1665, si recherà a Parigi per progettare il palazzo di Luigi XIV, non troverà l’ambiente adatto per la sua invenzione e la sua tecnica fallirà
Pagina 163
Manuale Seicento-Settecento
Succeduto al Maderno nel 1629, apre il blocco del palazzo, lo sviluppa in tre corpi ortogonali, ponendo la facciata al termine di una prospettiva
Pagina 167
Manuale Seicento-Settecento
nel senso della larghezza. Il punto di riferimento è il Pantheon, di cui negli stessi anni il Bernini progetta il restauro e la miglior sistemazione
Pagina 168
Manuale Seicento-Settecento
piano dello stile, e specialmente, del valore dell’immaginazione che nel Borromini sarebbe arbitraria e chimerica, eccitazione fantastica senza
Pagina 170
Manuale Seicento-Settecento
Giunto a Roma nel 1614, lavora come scalpellino presso il Maderno, suo zio; è quasi un autodidatta; ha il culto di Michelangiolo, ma lo ammira più
Pagina 170
Manuale Seicento-Settecento
luce sempre diversa. Al nicchione del secondo ordine, ricavato a sguscio con la falsa prospettiva del catino, fa contrasto nel primo il volume
Pagina 171
Manuale Seicento-Settecento
Quando, nel 1646, viene incaricato di restaurare in tutta fretta la basilica di San Giovanni in Laterano per il Giubileo del 1650, il Borromini si
Pagina 172
Manuale Seicento-Settecento
opposta dei contrafforti radiali, sicché il ritmo può seguitare nell’alta lanterna e nel lanternino, che conclude tutte le spinte dell’edificio nel
Pagina 172
Manuale Seicento-Settecento
emana dal loro accento arcaico, desueto. Altre volte evoca forme esotiche, come nel raffinatissimo portale di palazzo Carpegna, o motivi classici
Pagina 173
Manuale Seicento-Settecento
Già nel collegio di propaganda Fide (1647-62), in una via stretta che costringe alla veduta d’infilata, accentua la forza delle membrature — lesene e
Pagina 173
Manuale Seicento-Settecento
Questi due moncherini diventano due grandi ali spiegate nel prospetto di Santa Maria della Pace: una chiesa quattrocentesca al cui esterno il Cortona
Pagina 176
Manuale Seicento-Settecento
La facciata della chiesa di Sant’Andrea della Valle (1662-65) ha brevi aggetti e rincassi, colonne incassate nel piano: come un grande velario
Pagina 178
Manuale Seicento-Settecento
fondamentali dell’urbanistica romana: il «monumento» o la storia e il paesaggio o la natura. Ma a Roma, nel Lazio la natura è storia e poesia, come
Pagina 178
Manuale Seicento-Settecento
Roma è stata, nel Seicento, ciò che Parigi sarà, nella prima metà del nostro secolo: il punto di convergenza di artisti di tutti i paesi. La figura
Pagina 179
Manuale Seicento-Settecento
; la Santa Susanna, nel coro di Santa Maria di Loreto, è un esempio significativo del suo classicismo cristiano, inteso come calore sentimentale
Pagina 179
Manuale Seicento-Settecento
circolarmente, quasi a onde successive. Può sembrare strano, ma chi comprese tutto, del Poussin, fu colui che si può ben considerare, nel panorama
Pagina 180
Manuale Seicento-Settecento
, come Domenichino e il Lanfranco, giungono da Roma. Il passaggio più sensazionale è certamente quello del Caravaggio che, nel suo doppio soggiorno
Pagina 183
Manuale Seicento-Settecento
Napoli spagnola, nel Seicento, è in contatto diretto con Roma. Vi si reca, quando la morte di Sisto V ferma i lavori della riforma urbanistica romana
Pagina 183
Manuale Seicento-Settecento
-1652): formatosi a Roma tra il primo e il secondo decennio del secolo, si trasferisce, nel 1616, a Napoli. Dipinge, ancora a Roma, la serie dei cinque
Pagina 184
Manuale Seicento-Settecento
Tintoretto e del Veronese. Nel 1656, è a Napoli, dove incontra il giovane, ma già affermato astro nascente della pittura napoletana, Luca Giordano
Pagina 185
Manuale Seicento-Settecento
Una cultura artistica europea (nel secolo in cui si forma l’Europa politica moderna) non poteva nascere che dalla confluenza delle due grandi
Pagina 188
Manuale Seicento-Settecento
del Velazquez, a Genova nel 1629 e nel 1649: il più vicino alla sua concezione del dipingere come pittura pura è GIOVANNI ANDREA DE FERRARI (1598-1669
Pagina 189
Manuale Seicento-Settecento
La tradizione cinquecentesca non si riprenderà dalla brusca caduta se non nel Settecento col Piazzetta e il Tiepolo. L’artista che, nel Seicento
Pagina 190
Manuale Seicento-Settecento
pittura di soggetto storico e sacro e la pittura di genere, il ritratto o la natura morta. Nel ritratto CARLO CERESA (1609- 1679) si attiene all
Pagina 192
Manuale Seicento-Settecento
VITTOZZI, architetto civile e militare orvietano, chiamato a Torino nel 1584} e va notata la coincidenza cronologica, né soltanto cronologica, con la
Pagina 193
Manuale Seicento-Settecento
manifesta nel pensiero e nell’opera (ormai insperabili) dell’uomo. La tecnica, dunque, è l’occasione del manifestarsi della logica divina nell’umana; e
Pagina 194
Manuale Seicento-Settecento
, liberi nell’aria come pennoni: se nel portico, che ha una funzione prospettica, la forma è semplice e rigorosamente classica, se il corpo della chiesa è
Pagina 209
Manuale Seicento-Settecento
, nel Seicento, il Bernini, il Cortona, il Fontana. Il palazzo fissa il tipo della facciata lunga, piatta, quasi senza membrature, qualificata soltanto
Pagina 211
Manuale Seicento-Settecento
Già nel 1730, appena giunto a Roma, aveva precisato la propria posizione nei confronti della dominante barocca dell’architettura locale. Nella
Pagina 212
Manuale Seicento-Settecento
studiare scultura a Venezia. Le prime opere sono del 1773, ma soltanto nel ’79 si afferma con un’opera importante, Dedalo e Icaro. L’anno stesso va a Roma
Pagina 212
Manuale Seicento-Settecento
cilindrico e nel pronao, i due supremi modelli dell'architettura classica, il Pantheon e il Partenone.
Pagina 238
Manuale Seicento-Settecento
’orrido e nel terrifico o di una divinità avversa e di una natura ostile che pongono l’uomo in una condizione di solitudine e di ribellione, come il
Pagina 240
Manuale Seicento-Settecento
Foscolo, quello dei «sepolcri» (il monumento a Maria Cristina è inaugurato nel 1805, i Sepolcri del Foscolo escono nel 1807). Nel monumento di Vienna
Pagina 241