Manuale Seicento-Settecento
, mobile, colorito. Non è tale in sé, bensì nel soggetto che si accosta alla realtà, e ne compie l'esperienza, con la capacità di vedere al di là della
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dell’immaginazione: perciò, all’inizio, la pittura di genere contrappone alla pittura di storia e tuttavia la integra, ponendo in seno all’arte stessa
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Tanto in San Luigi dei Francesi che in Santa Maria del Popolo i quadri laterali rappresentano una «vocazione» e un «martirio», come nella cappella
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Crocefissione di San Pietro: null’altro che la meccanica della croce sollevata a forza di corde e di spalle. La macchina della morte si è messa in
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Come molti connazionali, il fiammingo PIETRO PAOLO RUBENS (Siegen 1577- Anversa 1640) dopo una prima educazione in patria, si reca in Italia «per
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È inutile chiedersi in che modo sarebbe cambiata la cultura figurativa romana se, nel 1608, Rubens non fosse tornato ad Anversa, ma fosse rimasto
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il quadro richiestogli, sei santi in adorazione dell’immagine, molto antica e venerata, della Madonna della Vallicella: nonostante il loro numero e il
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Fra i numerosi francesi emerge Valentin (1592-1634): dopo un esordio «tenebroso» in cui utilizza in chiave fortemente drammatica l’emergere del
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Più importanti dei riflessi immediati sono gli effetti lontani: muovendo dal Caravaggio, Velazquez, in Spagna, oppone la sua lucida oggettività al
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Quando, nel 1605, torna a Roma dal suo secondo, breve, soggiorno in Spagna, ORAZIO BORGIANNI (1578 c.- 1616) è uno dei capi riconosciuti del «partito
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Anche nei confronti di Annibale ha le sue riserve. In un quadro mitologico, Atalanta e Ippomene, inscrive le due figure in corsa in una precisa
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’apporto geniale del parmense GIOVANNI LANFRANCO (1582-1647). A Parma, la tradizione correggesca aveva avuto una vigorosa ripresa, rimasta però in ambito
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’archivolto spezzato, che lascia passare, fredda, una lama di lume lunare. L’irruzione del carro dell’Aurora, con i cavalli scalpitanti in un cielo venato di
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Si è molto parlato di una «crisi poetica» del Guercino, dopo il ritorno in Emilia, prima a Cento, poi, morto il Reni, a Bologna: ma è stato
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nella parte superiore, nell’assunzione al cielo, prevalga quello, neotizianesco, soprannaturale. L’interesse del Guercino è in realtà per la compattezza
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«La crociera di San Pietro è come un teatro circolare in cui la scena, anzi la macchina scenica (il baldacchino) si trova quasi al centro, e l'azione
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Posto di fronte alla questione del ciborio, che altri aveva cercato di risolvere in termini architettonici, si rende conto che bisogna cercare in un
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Il movimento è ritmo, non simmetria. Instaurato il principio di una spazialità in movimento, nulla impedisce di immaginare una rapida fuga
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, della crociera e della cupola. All’estremità opposta all’ingresso, quasi a suggerire un esito in cielo, collocherà (1657-66) la «macchina» della
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Bramante. Scopo: correggere la sproporzione della facciata troppo larga rispetto all’altezza, ridotta per lasciare in vista la cupola; inoltre, quei due
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Benché in San Pietro non possa fare a meno di misurarsi con Michelangiolo, la radice dell’architettura del Bernini è soprattutto bramantesca: lo
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berniniana: sempre, quando può, porta l’acqua nel cuore della città. Le fontane diventano un elemento essenziale dell’arredamento urbano (la barcaccia in
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strada) appare scomposta in tre elementi: la parte visibile del perimetro convesso della chiesa; le due basse ali che ne invertono la curvatura collegando
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dipendenze, ma con una qualche autonomia, in San Pietro e in palazzo Barberini. La prima opera interamente sua è il piccolo chiostro nel convento di San
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. Finirà per uccidersi in una crisi d'angoscia. C'è tuttavia una differenza: il problema della realtà, che assillava il Caravaggio, non esiste più. L’ha
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Non dissimile dalla soluzione luministica in chiaro della basilica lateranense, è quella dell’esterno di Sant’Agnese in piazza Navona (1652-57): con
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Quando, nel 1646, viene incaricato di restaurare in tutta fretta la basilica di San Giovanni in Laterano per il Giubileo del 1650, il Borromini si
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Già nel collegio di propaganda Fide (1647-62), in una via stretta che costringe alla veduta d’infilata, accentua la forza delle membrature — lesene e
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degradanti, come di pilastri allineati in una prospettiva molto tesa. Evidentemente i due contrafforti sono pensati come due ali prospettiche in
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Accanto ai tre grandi, è una folta schiera di comprimari, talvolta solo di comparse, a trasformare Roma in città-monumento, espressivo di valori
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’antico sentito come irrimediabilmente passato, sono le piccole sculture, spesso in materiale in sé prezioso, come avorio o bronzo, di soggetto classico
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classico in opere monumentali di grande impegno, come il monumento di Leone XI in San Pietro e la statua bronzea di Innocenzo X nel palazzo dei Conservatori
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, stoico, insiste sul valore morale dell’antico come exemplum virtutis. Quasi come in uno stiacciato di Donatello, lo spazio è determinato da un’architettura
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che, discendendo da Montaigne e anticipando Pascal, vede il classicismo come «esprit de justesse», in cui sono ancora indivisi i due inconciliabili
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soggetto iconograficamente non comune: a differenza della tradizione fiamminga, che ambientava le diverse scene in un unico, moderno, luogo sacro, Poussin
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lirico in GIUSEPPE RECCO (1634-1695), di maggior impegno naturalistico e drammatico in GIOVAN BATTISTA RUOPPOLO (1620 - 1685), o GIOVAN BATTISTA RECCO
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, occorrerà attendere, negli anni ottanta, l'arrivo a Firenze di Luca Giordano. In architettura, con il NIGETTI e il SILVANI, in scultura con PIETRO TACCA
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Una cultura artistica europea (nel secolo in cui si forma l’Europa politica moderna) non poteva nascere che dalla confluenza delle due grandi
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Le opere principali del Guarini a Torino sono: la chiesa di San Lorenzo, la cappella della Sindone in duomo, il palazzo Carignano, il palazzo ora
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edificio di tipo francese, anche per la sua ubicazione in un parco, con una fronte, sul Po. A dare alla città un accento monumentale, che rompesse l
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miracolosamente fermato. È l’istante in cui il calcolo matematico coincide con il percorso della fantasia che tende a Dio, l’istante in cui Dio si
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Per tutto il Settecento si sviluppa un processo interno di critica dei modi e quindi dei fini dell’arte. La storia dell'arte del Settecento, è in
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’attività teatrale lo ha abituato a concepire in grande, a servirsi di tutti gli espedienti prospettici e d’illuminazione, a non farsi scrupolo di
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È ancora l’idea di Pietro da Cortona in Santa Maria della Pace; ma qui è più netto il distacco dei tre elementi in cui si scinde l’organismo plastico
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laterali la prima, tutta in altezza la seconda, con valichi tra arco e arco, quasi fosse una chiesa gotica rivestita di forme «rococò». Lo spazio non è
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Nei due palazzi, della Consulta e Corsini, accetta la soluzione della facciata lunga, ma la ristudia in rapporto alla ragione urbanistica. La
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fuorviato perché egli stesso l’ha, in gran parte, formato e diretto. Un artista impegnato e cosciente come il Canova dev'essere discusso per le opere
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-pittorica. Il Dedalo e Icaro è impostato sul contrapposto fondamentale di due grandi zone di chiaro e di scuro: il chiaro del busto tutto in avanti ed
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». Non poteva ignorare la poetica del «sublime», i cui maggiori esponenti (dal Barry e dal Fussli al Carstens) erano in contatto continuo con Roma: che
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Null’altro che questo portarsi della realtà a livello del simbolo, questo includersi dell'idea della morte in quella della vita è il classicismo
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