Manuale Seicento-Settecento
paesaggio di Annibale, la Fuga in Egitto: vi sono alberi, acque, monti, cielo, cioè tutti gli elementi che compongono lo scenario naturale; v’è la città
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per se stesso; non ha allievi, se non qualche precocissimo seguace, di cui non abbiamo elementi sufficienti per valutarne l’opera; ad eccezione di
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Elementi della sua formazione: la tecnica consumata, virtuosistica del tardo Manierismo; l’antico; i grandi maestri del Cinquecento; il classicismo
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strada) appare scomposta in tre elementi: la parte visibile del perimetro convesso della chiesa; le due basse ali che ne invertono la curvatura collegando
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elementi plastici e portanti, ma che vengono ritratte e addossate ai pilastri e alle pareti in modo da lasciar libero il vano luminoso formato dai
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scorcio, cioè come due elementi ben distinti dal piano frontale.
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ha dimostrato Lorrain; conserva nelle sue forme il mito o il «genio» del passato: è quasi un’Arcadia. Il sogno del Fontana è di fondere i due elementi
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riduzione del tipo monumentale del tempio rotondo ai suoi elementi visivi essenziali, per una funzione scenografica, di decoro urbano.
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da ricordare in una veduta d’assieme) il PASSIGNANO (1559-1638) e il CIGOLI (1559- 1613) si limitano ad aggiornare con elementi correggeschi e
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Rubens e Van Dyck, e poi i veneti (dal trono dunque gli elementi nuovi che si sovrappongono, senza tuttavia cancellarla del tutto, alla formazione
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Po e la collina, che diventano elementi determinanti del paesaggio urbano. L’espansione è incoraggiata e controllata dal governo: si promulgano leggi
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È ancora l’idea di Pietro da Cortona in Santa Maria della Pace; ma qui è più netto il distacco dei tre elementi in cui si scinde l’organismo plastico
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attraverso la versione del Bernini, che aveva ridotto il tempio rotondo classico ai suoi elementi visivi essenziali: il corpo convesso del tamburo e
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CARLO MARCHIONNI (1702-1786), dove la chiarezza del telaio strutturale ha come conseguenza la riduzione di tutti gli elementi ad una loro evidente
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quasi involontariamente gli elementi alla «sodezza» classica predicata dai trattatisti del Cinquecento.
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