Manuale Seicento-Settecento
globale ed attiva della natura e della storia. Il periodo che si chiama Barocco può definirsi una rivoluzione culturale in nome dell’ideologia cattolica.
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assoluto ed eterno, ma di agire sull’animo della gente, si ammette che vi siano vari modi di esprimersi e di persuadere: si delineano perciò, diverse
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genericamente settentrionale; ed ha, all’origine, una motivazione religiosa come ricerca di un’arte che, senza pretendere di rivelare o spiegare le verità
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come la sua pittura non sia meno analitica dell’incisione: l’impianto tonale veneto è ricostruito prospetticamente ed i personaggi, benché situati nello
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mondo: la devozione non è soltanto preghiera ed estasi, ma contegno composto, dimesso, benevolo verso gli altri. Poco importa che questo contegno
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galleria di Palazzo" Farnese: lunga venti metri, larga sei, coperta a botte. Intorno alla figurazione centrale di Bacco ed Arianna, tra finte erme e
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poesia non dev’essere altro che un succedersi rapido di immagini smaglianti ed sonore per «piacere ai vivi che sentono»: l’Adone, testo-base della poesia
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violento di luce ed ombra. I colori sono sbiaditi, come stagnanti in una luce morta, senza raggio. Dopo il fatto istantaneo del martirio di San Matteo
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) che piange disperata ed intorno (come apostoli) i parenti e vicini assiepati, con quella schietta solidarietà nel dolore ch’è soltanto degli umili. E
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nei primi anni del secolo ed ha conosciuto e ammirato l’opera del Caravaggio, pur così lontana dal suo gusto per l'enfasi pittorica, per le allegorie
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siano il carattere intrinseco di tutte le sue opere. Si spiega infine come l’interesse per i veneti sia anche ed essenzialmente di tipo tecnico: «la
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problema; ed è una risposta che non maschera l’urgenza della realtà, ma, trascendendola, ne nega il carattere intrinsecamente problematico. Ne discende
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e di formazione manierista, sfrutta la finezza del suo disegno per sfaccettare la forma ed offrire così al colore la possibilità di modularsi
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di luce ed ombra: sviluppa invece quei toni intermedi, che il Caravaggio annullava. Il chiaro e lo scuro si traducono in una vibrazione tenue di gamme
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concavo della cupola Lanfranco materializza, ricorrendo al principio, poetico, dell’anacronismo, una immagine suggestiva ed emozionante: è la ripresa della
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eclissato dalla prepotente personalità del Bernini. Si forma a Firenze nell’ambito del Giambologna ed a Roma accanto al Mariani. È un lavoratore lento
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longitudinale maderniano non c'era raccordo; ed era difficile trovarlo perché i quattro enormi pilastri della cupola, intoccabili, formavano una
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cattedra: un’immensa raggiera abbagliante, brulicante di angeli, che riversa nell'abside un fiume di luce dorata. Ed è un esempio sorprendente, ma
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delle Fratte. S’è parlato anche troppo dell’accento ambiguo, tra mistico ed erotico, di queste immagini: le più conturbanti tra quante ne ha lasciate
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berniniano, la forma più unitaria e globale di tutta l’architettura barocca; ed è, all’opposto, la forma più frammentaria, discontinua, antimonumentale. È
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, diaframma tra interno ed esterno: è una parete che, soltanto alludendo al «contenuto» dell’edificio, assume un altissimo prestigio ideale per il modo
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Ugualmente lontano dai grandi assunti ideologico-religiosi del Bernini e del Borromini, PIETRO DA CORTONA (1596-1669), pittore ed architetto, riduce
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, al di la prima del denso significato allegorico, come immediatamente percettibile, è il movimento, circolare ed ascendente, che culmina nel volo
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arco che rompe il cornicione ed entra nel frontone (è, ingrandito, il motivo della «serliana», tante volte ripreso dal Palladio). Ma la facciata non è
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religiosità del proprio tempo; lo fa perché la religione è rito, che ripete per l’eternità quell’istante; ed è la storia che blocca l’istante nell’eternità
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del Baciccio e del Pozzo (padre gesuita e teorico della prospettiva) non potrebbero meglio esprimere il programma dell’Ordine ed il suo intento di
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modellato; ed alle sue variazioni corrispondono quelle delle ombre. Non rivela la cruda, incontestabile presenza del reale; anzi dà alla figurazione, con la
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La pittura — ed è questo che lo differenzia dal Preti — non ha più contenuti che le siano proprii, non uno specifico campo in cui agisca come mezzo
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figura di pittore, di uomo di teatro e di poeta, autore di sette Satire in cui se la prende con i costumi del suo tempo ed anche con la pittura
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stranieri come Rubens e Rembrandt; ma soprattutto è inventore ed esecutore rapido, di getto. I veneti, che può studiare direttamente nel 1667
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Il Seicento è, per la Toscana, il secolo che segna il progressivo isolamento culturale ed artistico. Scarsissima eco ebbe il caravaggismo, «sempre
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ritrattista ufficiale dell’aristocrazia genovese. A Genova, del resto, la pittura dei Paesi Bassi era già nota ed apprezzata; nelle raccolte patrizie
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tutta di luci ed ombre che sono denso impasto di colore, quasi la materia altro non fosse che spessore cromatico. Parallelamente, una sensualità
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Se, politicamente ed economicamente, Genova è in ascesa, Venezia e in declino. E finito il tempo della grande pittura civile e religiosa, che
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pone l°esecuzione al di sopra dell’invenzione, considerando l’esecuzione stessa come occasione e processo dell’invenzione. Ed è quanto mai
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Borromeo. A Federigo, che sosteneva la funzione sociale ed educativa dell’arte, si deve la fondazione di un’Accademia a Milano e l'impulso ad una
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contenuti religiosi, il Barocco diventa mera decorazione: libera, tecnicamente espertissima ed agile, spesso piacevole, ma senza alcun impegno problematico
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Al principio del Settecento il Piemonte è il solo Stato, in Italia, che abbia una solida struttura politica ed economica. Torino assume il volto
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natura, in uno spazio che alla città appartiene solo visivamente. Il sito ed il tema votivo suggerivano la pianta centrale; Juvarra risale al Pantheon, ma
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sue molte costruzioni a Torino e in provincia, una nuova, ad un tempo fantastica ed empirica tipologia di piante e di soluzioni formali. Si fa così
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Come il Juvarra manipoli gli spazi architettonici si vede dal confronto di due chiese: Sam Filippo ed il Carmine; larga, espansa negli ampi vani
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La razionalità del Fuga prelude certamente al razionalismo neoclassico; ma la materia a cui si applica ed a cui vuol mettere ordine è, né poteva
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, dopo la caduta di Napoleone, di trattare ed ottenere la restituzione delle opere d'arte che i francesi avevano portate via dall’Italia.
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studiati in rapporto e non per contraddizione alle opere. Se il modellato del bozzetto è impulsivo, spezzato, quasi violento nei contrasti di luce ed
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-pittorica. Il Dedalo e Icaro è impostato sul contrapposto fondamentale di due grandi zone di chiaro e di scuro: il chiaro del busto tutto in avanti ed
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