Manuale Seicento-Settecento
maggior artista fiammingo del Seicento; DIEGO VELAZQUEZ, il più grande pittore spagnolo; vi lavorarono a lungo due maestri francesi, NICOLAS POUSSIN e
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Nel 1595 è a Roma, chiamatovi da Odoardo Farnese, per cui studio privato dipinge l’Ercole al bivio; due anni più tardi comincia la decorazione della
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: Annibale mira all’ideale, il Caravaggio al reale. Si tratta di una schematizzazione, che non corrisponde a quella che fu, di fatto, la posizione dei due
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(Vocazione e Martirio di San Matteo, 1599-1600; San Matteo con l’angelo, 1599 e 1602) e nei due quadri della cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo
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quadro è stato rifatto due volte: l’esame radiografico dimostra che è stato rifatto sulla stessa tela, per un crescente bisogno di concisione e d'intensità
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Paolina di Michelangiolo. Sono i due momenti salienti della vita spirituale; ma questo significato ideale non è espresso nella solennità della
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della povera gente. Già nelle due versioni della Cena in Emmaus il Caravaggio aveva fatto sedere Cristo alla tavola di una taverna; e l’oste era il
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Quello del Caravaggio può parere, nel vasto e clamoroso quadro dell’arte barocca, un caso- isolato. Avrà invece conseguenze lontane, fino ai due
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Nel 1605 Rubens termina le tre tele da porsi nella cappella maggiore della chiesa gesuitica della Trinità di Mantova: i due laterali raffigurano il
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quadri, in quello centrale raffigurando i cori angelici che venerano l’immagine sacra, negli altri due, ai lati dell’abside, i santi richiestigli dalla
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natura e della storia, ma all’osservazione vivida del particolare. La distinzione del «genere» è collegata alla distinzione di due classi dell’imitazione
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ripete, quasi eco lontano, sul loggiato, nella figuretta di un soldato romano). Come una tragedia classica, il dipinto esprime i due sentimenti tragici
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Anche nei confronti di Annibale ha le sue riserve. In un quadro mitologico, Atalanta e Ippomene, inscrive le due figure in corsa in una precisa
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Un’altra, sensazionale apertura si ha con l’arrivo a Roma del GUERCINO (1591-1666): nel brevissimo, ma intenso soggiorno (1621-23) dipinge due opere
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(1611) cita esplicitamente le due successive versioni del San Matteo Contarelli, l’etimo della luce pastosa, calda, che si sovrappone al colore e
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Mochi compie le due grandi statue bronzee di Ranuccio e Alessandro Farnese. Nulla di archeologico o di rettorico nel riferimento al solito modello, la
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(Enea e Anchise, Ratto di Proserpina, David, Apollo e Dafne: 1619-25) il processo formativo dell’artista appare ben chiaro. Nelle prime due mette a
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prospettiva delle navate. Sistemato l’interno, si occupa dell’esterno: corregge la facciata maderniana ideando i due campanili laterali (fu costruito, ma
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quattro pilastri, con due ordini di nicchie. ln quelle in basso, più profonde, Bernini colloca quattro statue gigantesche; ne esegue l una lui stesso
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prospetta al Bernini. Prima di affrontarlo progetta i due campanili laterali alla facciata: progetto già del Maderno, che a sua volta l’aveva ripreso dal
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strada) appare scomposta in tre elementi: la parte visibile del perimetro convesso della chiesa; le due basse ali che ne invertono la curvatura collegando
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della prospettiva servendosene per ridurre invece che per protrarre lo spazio. Anche l’ambiente dei due artisti è diverso: salvo un breve periodo, di
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inquadrata, sulla fronte, dai due campanili.
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infatti la curvatura, ma addolcendola e contenendola tra due contrafforti laterali sporgenti, che ristabiliscono l’unità del piano frontale. Per
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Si osservi il modo con cui i contrafforti laterali si attaccano alla superficie curva formando due incavi profondi: si ha una successione di spigoli
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Questi due moncherini diventano due grandi ali spiegate nel prospetto di Santa Maria della Pace: una chiesa quattrocentesca al cui esterno il Cortona
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, partendo dalla piazza del Popolo, portano al centro. Due chiese simmetriche, rotonde, a cupola, formane due propilei tra le prospettive a ventaglio
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È allievo del Rainaldi CARLO FONTANA (1634-1714), autore di scritti importanti sulla basilica di San Pietro e sul corso del Tevere. Sono i due motivi
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tomba di Urbano VIII, di cui riprende la struttura piramidale, formata dal papa benedicente, seduto sul sarcofago e fiancheggiato da due figure
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che, discendendo da Montaigne e anticipando Pascal, vede il classicismo come «esprit de justesse», in cui sono ancora indivisi i due inconciliabili
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Sono stati giustamente notati (Rosemberg) espliciti riferimenti al Rubens, le cui opere certamente Poussin conobbe: ma è innegabile che le due
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italiani è all’altezza dei due grandi «cartesian»ANDREA SACCHI (1599-1661) è quello che maggiormente si accosta all’ideale classicistico, ma più vicini al
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— si possono distinguere due filoni, tuttavia mai drasticamente separabili: un senso di partecipazione emotiva alla dolente realtà delle cose, più
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Un impulso nuovo, che la riscattai dall’eccesso patetico e del melodico, imprimono, alla scuola napoletana dopo la peste del 1656, due grandi artisti
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, e in particolare Lanfranco; ama Pietro da Cortona, e la sua spiegata decorazione: lo scontro non è quindi tra due riferimenti culturali diversi, ma
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Una cultura artistica europea (nel secolo in cui si forma l’Europa politica moderna) non poteva nascere che dalla confluenza delle due grandi
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Salute, progettata nel 1631, è una chiesa votiva (per la cessazione della peste), destinata a riti di ringraziamento. Distingue due vani, per la folla e
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, riapre a Venezia il discorso della pittura e un romano. DOMENICO FETTI (1589 c.- 1623); i due che lo seguitano sono un tedesco, JOHANN LISS (1595 c.-1631
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, in un momento in cui la questione della tecnica sta ponendosi come fondamentale per la cultura europea, due concezioni etico-religiose antitetiche
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attraverso le vecchie. Non ha senso dividere nettamente i due campi, il Rococò e il Neoclassicismo. Il razionalismo neo- classico nasce nell’ambito del
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: il pronao tutto in avanti, il tamburo-cupola tutto in altezza, il piano plastico dietro, come fondo. I campanili sulle due ali sono traforati
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della cupola, tutto esposto alla luce, e la profondità squadrata, scura del pronao. Il Juvarra esagera di proposito il rapporto tra i due valori
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due architetti venuti sùbito dopo. BENEDETTO ALFIERI (1700-1767), nobile dilettante e buon matematico (nonché zio di Vittorio), si propone di dedurre
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Come il Juvarra manipoli gli spazi architettonici si vede dal confronto di due chiese: Sam Filippo ed il Carmine; larga, espansa negli ampi vani
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antiquari. Vi si arriva direttamente dai due principali ingressi della città: chi viene dal nord entra da porta del Popolo, chi viene dal mare sbarca
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Nei due palazzi, della Consulta e Corsini, accetta la soluzione della facciata lunga, ma la ristudia in rapporto alla ragione urbanistica. La
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cilindrico e nel pronao, i due supremi modelli dell'architettura classica, il Pantheon e il Partenone.
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sembra chiudersi e isolarsi, con l’armonia geometrica delle due linee, il monumento. Salire, svoltare, addentrarsi: è il percorso «sublimante» dalla
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-pittorica. Il Dedalo e Icaro è impostato sul contrapposto fondamentale di due grandi zone di chiaro e di scuro: il chiaro del busto tutto in avanti ed
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Di quanti imitatori e seguaci ebbe il Canova, di due soli si può, in un disegno d’assieme, far cenno. Il primo è un danese ALBERT THORWALDSEN (1768
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