Manuale Seicento-Settecento
nella cupola di Sant’Andrea della Valle. E un’opera di capitale importanza, che suscita nel vivace ambiente artistico romano entusiasmi e polemiche. L
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Il Bernini parte dal centro, dal punto più sacro della chiesa: inventa il ciborio sotto la cupola; decora i quattro pilastri; passa a definire la
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longitudinale maderniano non c'era raccordo; ed era difficile trovarlo perché i quattro enormi pilastri della cupola, intoccabili, formavano una
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sotto la cupola michelangiolesca; e una piccola architettura, nella grande, avrebbe riprodotto la scala delle grandezze, abbassato il tono dello
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massa bianca affiorante, sconvolta da un turbine. Come negli Evangelisti della cupola del duomo di Parma: meglio del Barocci e di Annibale il Bernini
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Bramante. Scopo: correggere la sproporzione della facciata troppo larga rispetto all’altezza, ridotta per lasciare in vista la cupola; inoltre, quei due
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, della crociera e della cupola. All’estremità opposta all’ingresso, quasi a suggerire un esito in cielo, collocherà (1657-66) la «macchina» della
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sprofonda nelle cappelle radiali o si espande in chiaroscuri sfumati nella cavità della cupola: indefinito come uno sfondo di cielo dietro il solido primo
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stessa cupola ovale si direbbe deformata, schiacciata delle curve tangenti degli archi.
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la fronte cava che sembra cedere alla pressione del grande spazio della piazza, alla cui estensione in lunghezza fa contrasto lo slancio della cupola
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bizzarro, mistilineo, che si conserva, via via restringendosi, fino al sommo della cupola. Come all’interno la cupola non è la chiusura ma il
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limite e diventa un organismo plastico, a cui infatti si raccorda l’altro organismo plastico, la cupola.
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, partendo dalla piazza del Popolo, portano al centro. Due chiese simmetriche, rotonde, a cupola, formane due propilei tra le prospettive a ventaglio
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quella città pienamente europea quale era dovesse incontrare, dopo il Correggio, studiato direttamente sulla cupola di Parma, il Bernini, il trionfo del
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per il rito: al primo da forma rotonda con un giro di pilastri che regge la cupola, al secondo forma oblunga, con una cupoletta al centro e due absidi
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: il pronao tutto in avanti, il tamburo-cupola tutto in altezza, il piano plastico dietro, come fondo. I campanili sulle due ali sono traforati
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della cupola, tutto esposto alla luce, e la profondità squadrata, scura del pronao. Il Juvarra esagera di proposito il rapporto tra i due valori
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