Manuale Seicento-Settecento
cosa in sé, di metterla in relazione con altre cose e col tutto, di situarla in uno spazio e in un tempo più vasti. L’arte barocca non aggiunge nulla
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umani, li disciplini, li volga al bene. L'umiltà e la modestia permettono di vedere e apprezzare come segni della provvidenza anche le piccole cose del
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, probabilmente, uno spunto polemico: la figura umana non più eroica protagonista ma, come cosa veduta, non diversa dalle altre cose. Ma subito si apre il problema
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perfino se stessa (nei finti quadri). Ed imita la poesia: non soltanto perché racconta in figure le cose che la poesia dice in parole, ma perché emula la
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, nessun artificio compositivo. E nessun artificio prospettico per definire lo spazio: vi sono cose vicine, che si vedono nei minimi particolari (i sassi
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tra dipingere un quadro di fiori e un quadro di figure. La natura morta è legata, in lui, al pensiero della morte: è la presenza delle cose nell
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stranieri che lavoravano a Roma ma provenivano da una tradizione non—classica, come la fiamminga, che anteponeva il valore particolare delle cose e dei fatti
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, ai minimi «accidenti» delle cose; impreziosisce le rughe di un vecchio volto, le pieghe e la trama dei tessuti, si addensa, fino a trasformarlo in
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virtù fantastica, et ha licenza di porre insieme cose con qual che varisimilitudine, che per altro non si potranno congiungere, e di più ha ottenuto
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sculture giovanili, la capra Amaltea, è passata, fino a pochi decenni or sono, per ellenistica. L’arte ellenistica voleva rappresentare le cose non come sono
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la ragione non può che scegliere il bene e l'autorità è il bene. La sua pittura, al servizio dell’autorità, dice cose comuni, ma con l’autorità di
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senso, il succo delle cose.
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cose. Nel Gusto, la luce fredda, avvolgente, incide le pieghe del giubbotto troppo stretto, dà risalto alla faccia un po' stupida del personaggio
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— si possono distinguere due filoni, tuttavia mai drasticamente separabili: un senso di partecipazione emotiva alla dolente realtà delle cose, più
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mondo di cose indagate a fondo nella loro effettiva presenza visiva e sensoriale: anche la luce non ha altra funzione che svelare, traendone
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Per la prima volta l’artista concentra a tal punto l'attenzione sulle cose da identificarsi con esse; il loro «vero» significato è il mio «vero
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