Manuale Seicento-Settecento
’artista, come quella dell’artigiano e dell’operaio, non è fine a se stessa: qualsiasi cosa si faccia, si fa ad maiorem Dei gloriam, cioè l’opera degli
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salvezza. Proporsi la salvezza significa ammettere che la salvezza è possibile, immaginarsi salvi: significa cioè immaginarsi al di là della contingenza
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barocca, sarà composto proprio come la galleria Farnese, cioè come un tessuto diafano e brillante di immagini cangianti, senz’altro nesso che il ritmo
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naturali agli effetti di luce e di variarla secondo la qualità dei colori locali: interpretando cioè in senso tonale il luminismo caravaggesco. Questa
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I critici del Seicento fanno discendere, dal Caravaggio la pittura di genere: una pittura, cioè, che non mira alla visione universalistica della
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L’antica basilica aveva un quadriportico, il luogo dei catecumeni cioè dell'attesa. E, questo dello spazio esterno, il nuovo problema che si
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Barberini, nella Accademia di San Luca si dibatte la (questione se la pittura di storia debba usare pochi o molti personaggi, e cioè se sia
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scorcio, cioè come due elementi ben distinti dal piano frontale.
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delineate le diverse tendenze del Barocco romano, che questo ha di nuovo rispetto ai periodi precedenti, di essere, cioè, programmaticamente, una
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una concezione del mondo, ma un modo di essere e di vedere, un metodo; la prospettiva, cioè la struttura classica dello spazio, non è più, per Lorrain
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. Alla scienza è connessa la tecnica, alla tecnica il lavoro e la produzione, cioè la struttura stessa della società. La tecnica industriale, che nasce nel
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, cioè scienza del bello, estetica (un concetto e un termine che cominciano ad esistere appunto nel secolo XVIII). Queste tre possibilità dell’arte nei
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era quello del monumento berniniano, cioè uno schema fatto apposta per produrre un’emozione visiva e mettere in moto l’immaginazione: il Canova lo
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, il suo significato cioè, sarà sempre lo stesso. Ma un empirismo radicale è già un idealismo potenziale poiché, se tutto è nel «percepito» e nulla al di
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Michelangiolo e si volse invece, attraverso il Canova, allo studio dell’antico; ma troppo spesso l’interpretò come il Canova non voleva, e cioè come una teoria
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