Manuale Seicento-Settecento
dalla Chiesa. La cultura è una via di salvezza, ma tutta l’umanità deve salvarsi, non soltanto i dotti. Bisogna dunque che la cultura penetri in
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della salvezza: la natura che ha creato, la storia che ha voluto, la Chiesa che spiega il significato della natura, e della storia, dirigendo così al
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verso il prossimo. A Bologna, la seconda città dello Stato della Chiesa, la pittura aveva già una tradizione pietistica e devozionale, che risaliva al
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sosteneva la necessità di una difesa ad oltranza dell’autorità della Chiesa e del suo apparato politico (i Gesuiti) e chi mirava invece all’unità spirituale
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(acquista, per conto del duca di Mantova, la Morte della Madonna, rifiutata dalla chiesa di Santa Maria della Scala). Lui stesso infine colleziona gemme
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Nel 1605 Rubens termina le tre tele da porsi nella cappella maggiore della chiesa gesuitica della Trinità di Mantova: i due laterali raffigurano il
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L’ultima opera del soggiorno italiano è, nel 1608, la pala per la Chiesa Nuova dell’ordine dei Filippini, a Roma, la stessa per cui avevano lavorato
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grandi statue nella chiesa di San Bernardo conservano nel nobile impianto e nella sensibilità luminosa delle superfici il ricordo del pittoricismo del
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Roma è insieme la Chiesa e lo Stato, il punto d'unione di potestà divina e autorità temporale, il luogo dove la portata dell’immaginazione è tanto
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tutto ciò che si pensa e desidera. Anche la salvezza spirituale e la felicità terrena degli uomini: la Chiesa è l’apparato tecnico della salvezza, lo
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Il Bernini parte dal centro, dal punto più sacro della chiesa: inventa il ciborio sotto la cupola; decora i quattro pilastri; passa a definire la
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pellegrini). È un’immagine allegorica (le braccia della Chiesa protese ad accogliere l'ecumene); ma è anche la prima architettura aperta, pienamente integrata
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L’inquadratura dell’altare «fa facciata» molto più della facciata vera e propria. Questa (o, più propriamente, quanto della chiesa si vede dalla
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superficie s’incurvasse nella stretta di una morsa. Nell’interno della chiesa (1638-41), ellittica (ma con l’asse maggiore nel senso della lunghezza: con un
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abbiano adornato di fiori e di palme la chiesa nel giorno della festa.
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il prodotto di un unico impulso, che va dalla pianta all’ultimo particolare ornamentale. La piccola chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza ha un perimetro
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L’ultima opera del Borromini è la facciata della prima chiesa che aveva costruito, San Carlo alle Quattro Fontane. E contemporanea al colonnato
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Al ritorno a Roma, il Cortona è ormai celebrato, e anziano maestro: negli affreschi della Chiesa Nuova, rivolgendosi al gran pubblico dei fedeli
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Borromini. Bramantesca era, con la grande nicchia frontale, la villa Sacchetti (1625-30); bramantesco è lo schema centrale, a croce greca, della chiesa
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Questi due moncherini diventano due grandi ali spiegate nel prospetto di Santa Maria della Pace: una chiesa quattrocentesca al cui esterno il Cortona
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Tipologicamente nuova, nella pianta e nello sviluppo, la chiesa di Santa Maria in Campitelli (1662-67): domina all’interno e all’esterno, il motivo
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La facciata della chiesa di Sant’Andrea della Valle (1662-65) ha brevi aggetti e rincassi, colonne incassate nel piano: come un grande velario
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chiesa di Sam Marcello al Como (1683) è sciolta, ariosa, pittorica. Tra le due ali laterali e il corpo mediano non v’è altro raccordo che un elemento
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delle tre vie (alla chiesa di Santa Maria di Montesanto, tuttavia, il Bernini volle dar forma ellittica per meglio adattarla all’ angolo d’ apertura delle
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serve a dimostrare che dallo spazio chiuso della chiesa si passa a quello del cielo, dal dolore della terra al tripudio del paradiso. Massimi esempi, se
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sacramento; dove non può, risale ai primordi della Storia della Chiesa, ambientando la scena nei primi secoli del cristianesimo. Non lo fa per sfoggio
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a costruire la progettata chiesa per gli Oratoriani. Non meraviglia dunque che, per riprendere il discorso interrotto con la partenza del Cortona
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Venezia al Barocco, come arte legata agli ideali e alla politica della Chiesa romana; ma è anche la prova che l'ideologia su cui si fondava la grande arte
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parte da una preconcetta idea dello spazio ma dalla considerazione oggettiva dell'ambiente e dalla ragion funzionale dell’edificio. La chiesa della
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Le opere principali del Guarini a Torino sono: la chiesa di San Lorenzo, la cappella della Sindone in duomo, il palazzo Carignano, il palazzo ora
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gerarchico della Chiesa o dello Stato. Perciò un’architettura ad un tempo fantastica e matematica come quella del Guarini può diventare ufficiale e
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dalla Chiesa, per la struttura tradizionale della società, le resistenze sono più forti; e le nuove idee sull’arte sono spesso costrette a farsi strada
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, liberi nell’aria come pennoni: se nel portico, che ha una funzione prospettica, la forma è semplice e rigorosamente classica, se il corpo della chiesa è
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facciata su un lato corto ha carattere monumentale e fa corpo con la chiesa, come se questa avesse, alle spalle, due ali.
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laterali la prima, tutta in altezza la seconda, con valichi tra arco e arco, quasi fosse una chiesa gotica rivestita di forme «rococò». Lo spazio non è
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circa-1771). Davanti all'orgogliosa facciata di Sant’Ignazio, la seconda chiesa dei Gesuiti, il Raguzzini dispose con garbo, seguendo un bel gioco di
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vecchia fronte della chiesa (di cui deve conservare gli antichi mosaici). Scompone la superficie in tante aperture, precisando di ciascuna, nell
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’architettura civile alla religiosa: come nell’agghindata chiesa della Maddalena, di Giuseppe SARDI e nella facciata ondulata, a paravento, di Santa Croce in
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piccola chiesa di Santa Maria dell’orazione e morte dimostra di avere studiato a fondo, sul Borromini, sul Bernini e sul Rainaldi, la storia del tipo, quasi
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per studiare l’antico. Tra il 1782 e l’87 erige il monumento u Clemente XIV nella chiesa dei Santi Apostoli a cui segue subito il monumento a Clemente
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A Possagno, dov'era nato, il Canova ha fatto costruire, dandone i disegni, una grande chiesa rotonda, in cui si propone di riunire, nell’invaso
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