Manuale Seicento-Settecento
formazione professionale degli artisti. Nell'incisione le qualità coloristiche degli i originali vengono espresse mediante linee e rapporti di chiaro e scuro
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, l’armonia della figurazione sono date dai colori: al centro, il corpo chiaro, affusolato dell’angelo con la voluta bianca del velo resa più luminosa
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astanti; l’angelo che piomba dal cielo con la palma del martirio. C’è, ben chiaro, il ricordo del Miracolo dello schiavo del Tintoretto, il quadro che
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chiaro dal fondo scuro, tenta, in un clima ormai mutato, con l’Allegoria di Roma, eseguita per il cardinale Francesco Barberini nel 1628, l’arduo
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ORAZIO GENTILESCHI (1563-1639) non è un seguace del Caravaggio, ma un interprete del lirismo e del colorismo chiaro della sua prima maniera. Toscano
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di luce ed ombra: sviluppa invece quei toni intermedi, che il Caravaggio annullava. Il chiaro e lo scuro si traducono in una vibrazione tenue di gamme
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(Enea e Anchise, Ratto di Proserpina, David, Apollo e Dafne: 1619-25) il processo formativo dell’artista appare ben chiaro. Nelle prime due mette a
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Non dissimile dalla soluzione luministica in chiaro della basilica lateranense, è quella dell’esterno di Sant’Agnese in piazza Navona (1652-57): con
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— a vedere più chiaro, oltre il limite dove i sensi non giungono.
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suoi dipinti, per lo più di piccole dimensioni, il paesaggio ha quasi sempre una parte importante nello spazio chiaro, arioso, argenteo; la frase
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in alto dalle grandi volute a raggiera: poiché la pietra è bianca e il rivestimento della cupola grigio-chiaro, l’organismo della chiesa agisce come
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ombra, e la scultura è perfettamente levigata, con un chiaro-scuro finemente graduato, è chiaro che l’artista non si è proposto di realizzare, ma di
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che il bozzetto dà, dunque, non è la figura immersa in uno spazio, ma un frammento di spazio visivo solidificato, un insieme di macchie di chiaro e di
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-pittorica. Il Dedalo e Icaro è impostato sul contrapposto fondamentale di due grandi zone di chiaro e di scuro: il chiaro del busto tutto in avanti ed
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sotto o al di sopra di esso, è chiaro che anche l’ideale o il divino è là, si dà nella percezione e non può essere separato da essa. Non una
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