Manuale Seicento-Settecento
Già sul finire del Cinquecento si comincia a sentire che il formalismo manieristico, con la sua dialettica di regola e capriccio o di astratta
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quello che sarà poi il lavoro puramente tecnico, senza esiti di trascendenza, dell’industria. I cattolici affermano invece che Dio ha predisposto i mezzi
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, mobile, colorito. Non è tale in sé, bensì nel soggetto che si accosta alla realtà, e ne compie l'esperienza, con la capacità di vedere al di là della
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Fondando con i cugini Agostino (1557- 1602) e Annibale (1560-1609) l'Accademia dei Desiderosi, che si chiamerà poi degli Incamminati, Ludovico si
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fermarsi, a considerare analiticamente le singole immagini, a indagarne il significato. La stessa immagine che colpisce l’occhio con la bellezza del
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Tanto Annibale che il Caravaggio combattono le regole dei manieristi romani: Annibale per una maggior libertà, il Caravaggio per un più aspro rigore
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. Nel Riposo in Egitto il Caravaggio riprende il motivo veneto della figurazione sacra nel paesaggio; vuole affermare che non v’è differenza tra il
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Tanto in San Luigi dei Francesi che in Santa Maria del Popolo i quadri laterali rappresentano una «vocazione» e un «martirio», come nella cappella
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Crocefissione di San Pietro: null’altro che la meccanica della croce sollevata a forza di corde e di spalle. La macchina della morte si è messa in
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dei fedeli al di la delle divisioni gerarchiche e di classe, al risveglio della fede, alla prassi impegnata della carità. A questa corrente (che
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È inutile chiedersi in che modo sarebbe cambiata la cultura figurativa romana se, nel 1608, Rubens non fosse tornato ad Anversa, ma fosse rimasto
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Un artista che, come Caravaggio, negava il valore normativo della tradizione classica non poteva non interessare, anzitutto, i molti artisti
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I critici del Seicento fanno discendere, dal Caravaggio la pittura di genere: una pittura, cioè, che non mira alla visione universalistica della
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variamente al contatto della luce, incidente o radente, che forma nitidamente i volumi. Nel terzo decennio passò a Genova, poi in Francia e in Inghilterra; e
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gran parte della sua educazione dei sentimenti. Entro i limiti della ragione e del dovere il sentimento, che non trova sfogo nell’azione, si compiace di
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Guglielmo d’Aquitania (1620)- su diagonali spezzate che si incrociano, a formare linee ascendenti; la volumetria delle figure è data dalle luci
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giustamente osservato (Mahon) che la crisi, o il mutamento in senso classicistico, è già presente nell’attività romana. Il Seppellimento di Santa Petronilla
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Non si deve parlare di interesse realistico, seppure si capisce che, nella parte inferiore della pala, debba prevalere il dato naturale così come
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È dunque più che una crisi di slancio poetico, l’inizio di quella nuova fase che condurrà il Guercino «alla formulazione di uno stile classico al
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Già Annibale Carracci aveva indicato nell’immaginazione la via dell’universale, della salvezza: per il Bernini è l’universale che si realizza, entra
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,si svolge all’ingiro. Ma quel che conta non è la teatralità, ma l’azione in se stessa, in quanto compiuta allegoria della Passio Christi
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L’unità che il Bernini ha dato a San Pietro non è soltanto visiva: da nessun punto di vista si doveva vedere tutto l’edificio (la sciagurata via
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strada) appare scomposta in tre elementi: la parte visibile del perimetro convesso della chiesa; le due basse ali che ne invertono la curvatura collegando
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di una prassi artistica che vale per se stessa e non per una teoria da cui dipenda; anche il Borromini ha un carattere aspro, intransigente, violento
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il prodotto di un unico impulso, che va dalla pianta all’ultimo particolare ornamentale. La piccola chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza ha un perimetro
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L’edificio non deve essere una rappresentazione dello spazio né la forma allegorica di concetti religiosi o politici: è un oggetto che l’artista
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Già nel collegio di propaganda Fide (1647-62), in una via stretta che costringe alla veduta d’infilata, accentua la forza delle membrature — lesene e
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L’ultima opera del Borromini è la facciata della prima chiesa che aveva costruito, San Carlo alle Quattro Fontane. E contemporanea al colonnato
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compiere l’opera che doveva essere il suo capolavoro, si dà a ricomporre entro bizzarre, preziose cornici i frammenti delle antiche tombe della
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Sono stati giustamente notati (Rosemberg) espliciti riferimenti al Rubens, le cui opere certamente Poussin conobbe: ma è innegabile che le due
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La pittura — ed è questo che lo differenzia dal Preti — non ha più contenuti che le siano proprii, non uno specifico campo in cui agisca come mezzo
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, alla grande pittura sacra e di storia. La sua pittura, come videro i contemporanei, è più spiritosa che originale. Combina formule eterogenee; riflette
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Il Seicento è, per la Toscana, il secolo che segna il progressivo isolamento culturale ed artistico. Scarsissima eco ebbe il caravaggismo, «sempre
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Una cultura artistica europea (nel secolo in cui si forma l’Europa politica moderna) non poteva nascere che dalla confluenza delle due grandi
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Il fatto nuovo e più importante è comunque la presenza a Genova di Rubens e del suo grande allievo ANTON VAN DYCK che, tra il 1621 e il '27, è il
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Rubens e Van Dyck, e poi i veneti (dal trono dunque gli elementi nuovi che si sovrappongono, senza tuttavia cancellarla del tutto, alla formazione
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Altro artista che, col Castiglione e lo Strozzi, sente profondamente l’influenza dei fiamminghi è GIOACCHINO ASSERETO (1600 c.-1649) che utilizza una
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In una società essenzialmente interessata alla dimostrazione di un fiorente status economico, non meraviglia che si sviluppi, all’interno dei palazzi
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opposizione di luce e d’ombra della pittura di GIULIO CARPIONI (1613-79), che si ricollega indirettamente al classicismo di Poussin: Ma è un
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quello che sarà il forte Stato piemontese. Torino aveva conservato la struttura a scacchiera del nucleo romano: l’ampliamento dell’area urbana avviene
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Nella storia dell’architettura spetta al Guarini il merito di avere definitivamente chiarito un’istanza che, anticipata dal Borromini, s’era
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Al principio del Settecento il Piemonte è il solo Stato, in Italia, che abbia una solida struttura politica ed economica. Torino assume il volto
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a Ripetta. Il porto fluviale, che non esiste più, era opera di ALESSANDRO SPECCHI (1688-1729), un allievo del Fontana, l'artista che aveva intuito l
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A questa corrente borghese, che poteva fare di Roma una città comoda e moderna, pose fine Clemente XII, chiamando il fiorentino ALESSANDRO GALILEI
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XIII in San Pietro. E il tempo, anche, delle molte statue e dei molti' rilievi che meglio riflettono la sua interpretazione, il suo modo di lettura
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è profondo, spezzato, fatto di placche intensamente luminose e di profondi solchi neri? è un modellato che non dissolve la superficie, ma costruisce
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Ora, questa era, più o meno, la tesi dell’«empirismo radicale » del Berkeley, uno dei cardini del pensiero illuministico; e se non può dirsi che il
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Null’altro che questo portarsi della realtà a livello del simbolo, questo includersi dell'idea della morte in quella della vita è il classicismo
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L’altro è LORENZO BARTOLINI (1777-1850), che fu allievo del David a Parigi e col Canova non ebbe un rapporto diretto; ma che indubbiamente contribuì
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E questo è anche, del Canova, l’aspetto già quasi romantico: quello che di tanto lo allontana dal David quanto più lo avvicina ad un altro pittore
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