Manuale Seicento-Settecento
verso il prossimo. A Bologna, la seconda città dello Stato della Chiesa, la pittura aveva già una tradizione pietistica e devozionale, che risaliva al
Pagina 145
Manuale Seicento-Settecento
punto sul vero il disegno e il colorito dei grandi maestri del Cinquecento, eliminando così la convenzionalità delle regole che il Manierismo aveva
Pagina 146
Manuale Seicento-Settecento
dal cardinal Sannesio e ora in collezione Balbi-Odescalchi, Caravaggio aveva raffigurato lo svolgersi del dramma, l’apparire del Cristo, l’accecamento
Pagina 152
Manuale Seicento-Settecento
mezzo secolo prima o aveva creato un modo nuovo e più intenso di figurazione drammatica. Ma il Caravaggio stringe ancora i tempi: la gli astanti
Pagina 152
Manuale Seicento-Settecento
della povera gente. Già nelle due versioni della Cena in Emmaus il Caravaggio aveva fatto sedere Cristo alla tavola di una taverna; e l’oste era il
Pagina 153
Manuale Seicento-Settecento
, sarà per coprire il gelido orrore della fossa che il Caravaggio aveva additato come ultimo destino dell’uomo. Se sfonderà le volte delle chiese per
Pagina 154
Manuale Seicento-Settecento
l’erede di Raffaello, Giulio Romano, aveva dettato legge per più di venti anni. Ma non si tratta più, in Rubens, di un erudito gioco di scambio delle
Pagina 155
Manuale Seicento-Settecento
congregazione filippina. Appena un anno prima, a Napoli, nella Madonna della Misericordia, la praxis caravaggesca aveva disintegrato la pala come
Pagina 156
Manuale Seicento-Settecento
’apporto geniale del parmense GIOVANNI LANFRANCO (1582-1647). A Parma, la tradizione correggesca aveva avuto una vigorosa ripresa, rimasta però in ambito
Pagina 161
Manuale Seicento-Settecento
Già Annibale Carracci aveva indicato nell’immaginazione la via dell’universale, della salvezza: per il Bernini è l’universale che si realizza, entra
Pagina 163
Manuale Seicento-Settecento
poetica di un valore che la natura aveva e non ha più. L’aveva per gli antichi: e il Bernini non s’interessa tanto della (natura quanto del
Pagina 164
Manuale Seicento-Settecento
Posto di fronte alla questione del ciborio, che altri aveva cercato di risolvere in termini architettonici, si rende conto che bisogna cercare in un
Pagina 165
Manuale Seicento-Settecento
L’antica basilica aveva un quadriportico, il luogo dei catecumeni cioè dell'attesa. E, questo dello spazio esterno, il nuovo problema che si
Pagina 166
Manuale Seicento-Settecento
come una successione e variazione continua di prospettive e di aperture spaziali. Come ogni spettacolo, aveva i suoi tempi di sviluppo. E fatto per il
Pagina 167
Manuale Seicento-Settecento
L’ultima opera del Borromini è la facciata della prima chiesa che aveva costruito, San Carlo alle Quattro Fontane. E contemporanea al colonnato
Pagina 173
Manuale Seicento-Settecento
, nel 1607, aveva da tempo superato la fase della polemica antimanieristica. L'incontro con il Caravaggio non determina dunque, nel Battistello, una
Pagina 183
Manuale Seicento-Settecento
quello che sarà il forte Stato piemontese. Torino aveva conservato la struttura a scacchiera del nucleo romano: l’ampliamento dell’area urbana avviene
Pagina 193
Manuale Seicento-Settecento
attraverso la versione del Bernini, che aveva ridotto il tempio rotondo classico ai suoi elementi visivi essenziali: il corpo convesso del tamburo e
Pagina 209
Manuale Seicento-Settecento
a Ripetta. Il porto fluviale, che non esiste più, era opera di ALESSANDRO SPECCHI (1688-1729), un allievo del Fontana, l'artista che aveva intuito l
Pagina 210
Manuale Seicento-Settecento
Già nel 1730, appena giunto a Roma, aveva precisato la propria posizione nei confronti della dominante barocca dell’architettura locale. Nella
Pagina 212