Manuale Seicento-Settecento
di specializzazione in senso tematico e tecnico, non è tuttavia soltanto della pittura: non è dissimile, in architettura, la distinzione tra i diversi
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l’architettura (seguitando le strutture reali nelle immaginarie, o finte), imita la scultura (nelle cariatidi, nelle erme, nei medaglioni), imita
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di ampliare illusionisticamente l’architettura reale, ma quello di attrarre lo spettatore all’interno del dipinto. In primo piano, la naturalezza
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struttura formale, attendono, sulle nuvole, le palme del martirio ben evidenti nelle mani. Il fondo non è di paesaggio, ma di architettura: il
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’altronde l’architettura della composizione e precisa, nel calcolato, pausato ripetersi di verticali ed orizzontali che nega profondità allo scenario
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ottenere dall’architettura spazi aperti, soleggiati, ventosi; dalla scultura la morbidezza della seta, il tepore e il colorito delle carni, la levità
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sotto la cupola michelangiolesca; e una piccola architettura, nella grande, avrebbe riprodotto la scala delle grandezze, abbassato il tono dello
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pellegrini). È un’immagine allegorica (le braccia della Chiesa protese ad accogliere l'ecumene); ma è anche la prima architettura aperta, pienamente integrata
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Benché in San Pietro non possa fare a meno di misurarsi con Michelangiolo, la radice dell’architettura del Bernini è soprattutto bramantesca: lo
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berniniano, la forma più unitaria e globale di tutta l’architettura barocca; ed è, all’opposto, la forma più frammentaria, discontinua, antimonumentale. È
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galleria Farnese, la pittura imita l’architettura (la finta trabeazione) e la scultura (le cariatidi a finto stucco, i medaglioni dorati): ma qui tutto
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«Essendo il fine dell’arte barocca la persuasione, non meraviglia che l’architettura come strumento rettorico miri ad estendersi a tutta la città
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, stoico, insiste sul valore morale dell’antico come exemplum virtutis. Quasi come in uno stiacciato di Donatello, lo spazio è determinato da un’architettura
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, occorrerà attendere, negli anni ottanta, l'arrivo a Firenze di Luca Giordano. In architettura, con il NIGETTI e il SILVANI, in scultura con PIETRO TACCA
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Si può ricondurre a questa situazione anche l’episodio più significativo dell'architettura veneta del Seicento. BALDASSARRE LONGHENA (1598-1682) è
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poiché la legge della logica divina è il miracolo, l’architettura è miracolo logico e tecnico. La sua apparente irrazionalità è razionalità superiore
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Nella storia dell’architettura spetta al Guarini il merito di avere definitivamente chiarito un’istanza che, anticipata dal Borromini, s’era
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gerarchico della Chiesa o dello Stato. Perciò un’architettura ad un tempo fantastica e matematica come quella del Guarini può diventare ufficiale e
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delimita il campo dei temi adatti ad essere trattati in pittura, «pittoreschi». Il padre Lodoli delimita quello dell’architettura, riducendola alla
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vie). Con criterio già illuministico, l'architettura è considerata arte di governo. La produzione media, ma sempre elevata, di quello che si chiama il
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cava, con un nobile movimento di rampe: un’architettura aperta, che sciorinava lungo il pendio modulato dell’argine il gioco fitto della luce e
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architettura borghese. L’ospedale di San Gallicano (1725), con la facciata lunghissima e bassa, tutta percorsa dal ballatoio di disimpegno, è un modello di
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’architettura civile alla religiosa: come nell’agghindata chiesa della Maddalena, di Giuseppe SARDI e nella facciata ondulata, a paravento, di Santa Croce in
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Già nel 1730, appena giunto a Roma, aveva precisato la propria posizione nei confronti della dominante barocca dell’architettura locale. Nella
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cilindrico e nel pronao, i due supremi modelli dell'architettura classica, il Pantheon e il Partenone.
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Pietro ridusse ad architettura simmetrica la composizione ritmica dei monumenti funebri canoviani.
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