Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Manuale Seicento-Settecento

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Argan, Giulio 30 occorrenze

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costume, della vita sociale; e dà figura, carattere, valore di bellezza naturale e storica insieme alle città, cioè all’ambiente della vita sociale e

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, possono facilmente combinarsi o intrecciarsi. La necessità di delimitare un campo così vasto, nonché di rispondere alle richieste di una società

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tipi di edifici religiosi pubblici e privati in rapporto alle diverse funzioni e alle richieste di una clientela sempre più differenziata per cultura

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instaurato su quelle forme, Ridare naturalezza alle forme dell’arte è il miglior modo per dar loro la capacità di agire sulla natura umana, sul

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storia gloriosa come quella di Roma gli umili sono eroi. San Rocco è un condottiero che distribuisce le ricompense alle legioni: le donne sono matrone

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manifestare e proporre all’esempio è il ritmo creativo dell’immaginazione, la sua capacità di oltrepassare i limiti del reale, di sostituirsi alle

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e Raffaello, ma non li capiscono; fanno pittura «di storia» ma la storia, per loro, è vana oratoria; stanno ai modelli, alle regole, alle teorie, ma

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. Se darà fiato alle trombe della rettorica, sarà per sopraffare il terribile silenzio del Caravaggio. Non ha senso chiedersi se l’arte del Caravaggio

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gran prontezza e la furia del pennello» (Bellori) che Rubens eredita dai veneti e porta alle estreme conseguenze, fino alle soglie del virtuoso far

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) e del SASSOFERRATO (1609-1685): un pittore di Madonne, quest’ultimo, che nella sua mania di purismo risalirà addirittura al primo Raffaello, alle

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suscita riflessi dorati, è chiaramente correggesco, trasformando il rigoroso «realismo caravaggesco in emotivo, drammatico luminismo. Ispirandosi alle

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plastica che l’illuminazione caravaggesca consente: il colore si addensa nelle ombre, e dà un risalto inedito alle forme, la composizione si

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naturalismo ellenistico. Si rifà «alle forme estrose e corpose dell’ellenismo, nelle sue specie rodia, pergamena e alessandrina» (Faldi): una delle sue

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per il suo tormento spirituale che per la sua opera. I dissapori col più fortunato rivale cominciano probabilmente fin da quando lavora alle sue

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della città. Nei suoi vasti complessi edilizi, alle Quattro Fontane e ai Filippini, affronta da architetto "pratico" le questioni funzionali; ma il tono

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trova alle prese con un grande spazio, di cui non può mutare né le misure né il perimetro. Chiude le antiche mura come in una teca, sfrutta tutta la

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L’ultima opera del Borromini è la facciata della prima chiesa che aveva costruito, San Carlo alle Quattro Fontane. E contemporanea al colonnato

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, risale, attraverso il Lanfranco, al Correggio e alle cupole parmensi; nella decorazione della lunga galleria di palazzo Pamphili, il capolavoro del

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elementi plastici e portanti, ma che vengono ritratte e addossate ai pilastri e alle pareti in modo da lasciar libero il vano luminoso formato dai

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alla chiesa ma alle viuzze laterali, che vengono così inserite, come prospettive, nel complesso. Ricordo bramantesco, dal tempietto di San Pietro in

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Con il Baldacchino di San Pietro (1624-33), il chiostro di San Carlo alle Quattro Fontane (1634-37) e il soffitto barberiniano (1633-39), sono già

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modellato; ed alle sue variazioni corrispondono quelle delle ombre. Non rivela la cruda, incontestabile presenza del reale; anzi dà alla figurazione, con la

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grande, al posto di affreschi incassa tele nel soffitto fastosamente adorno, perché la , pittura non rinunci al brillante colore ad olio e alle spavalde

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, il baluginio dei lumi. La tendenza ad una pittura interessata più al modo del suo farsi che alle motivazioni del fare è rafforzata dalla conoscenza

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così il contrasto con l’ombra profonda delle finestre. Naturalmente un’architettura come questa richiede, per dare movimento alle masse luminose

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Nei confronti della scienza, che diventa l’attività-pilota, l’arte ha tre possibilità: 1) differenziarsi, seguitando e portando alle ultime

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per mantenere l’allineamento stradale e per controllare le dimensioni degli edifici. L'aristocrazia vive ormai in città per partecipare alle

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facciata su un lato corto ha carattere monumentale e fa corpo con la chiesa, come se questa avesse, alle spalle, due ali.

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dell'antico: paragonabile alle versioni da Omero del Pindemonte e del Monti. Nel 1802 è chiamato a Parigi da Napoleone, che vuol fare di lui il suo

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studiati in rapporto e non per contraddizione alle opere. Se il modellato del bozzetto è impulsivo, spezzato, quasi violento nei contrasti di luce ed

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