Malombra
ammalato?" "L'ho visto io l'altro giorno. Era un po' giù, un po' vecchio, un po' brutto, un po' gobbo, che so io! un po' mezzo andato, ma stava bene. Se
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"Sì, il Cristianesimo, lo capisco bene" disse il conte, pigliando in mano un alfiere e guardandolo attentamente. "Non so chi sia la bestia che vuol
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dall'altra. Ne contano di belle." "Conta su." "Ma non so, Eccellenza, se posso, perché c'entra il signor conte..." "Eh, stupida, quando vi dico di contar su
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, siate buono! datemi una pesca. Se si divertono! Grazie, tesoro. Dite sì o no che si divertono?" "Non lo so." "Non lo so? Io sì che lo so. Bello quel non
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. "Malato?" esclamò Edith, sorpresa. "Non sanno niente?" replicò il curato. "Ma no!" "Credevo che Marta, non so, che qualcheduno lo avesse detto Loro
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gran sacco scucito di chiacchiere trite e peste. Nepo non so che sia. Lo vidi una volta a Milano. Ha un'aria soddisfatta, un parlar molle e rotondo che
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..." Don Innocenzo gli prese, parlando, una mano. "...intendesse quale sia quest'angustia segreta che c'è, lo so, nel cuore della signora Edith, povera
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spirava non so quale energia temperata di timidezza. Mostrò a Steinegge e a Edith i due quadri, che portavano alla meglio i loro nomi pomposi. Il
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a forza sulla spalliera della poltrona, si curvò a risponderle. "Non so nulla, non ricordo nulla. Non ho vissuto mai, mai tranne adesso. Sapevo solo
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storia. Queste sono sciocchezze, io lo so benissimo il nome; ma adesso piglialo! Noi povera gente non abbiamo tanta memoria. È poi un nome tanto fuori
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vado a dirvi quello che so di Voi." Il conte si pose a camminare su e giù parlando. Si udiva il suo vocione andare e venire per la sala piena d'ombra
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?" disse il commendatore sottovoce. "Non lo so." "Io però lo invidio". "Perché?" "Viver vicino a Lei!" "Può essere assai poco piacevole agli altri se non
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canonica di don Innocenzo. Ella non poteva parlare; sospirava. "Qual sentimento prova?" le chiese Marina dopo un lungo silenzio. "Non lo so; desiderio
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Pozzo dell'Acquafonda. Credeteci voialtre. So anch'io che non l'hanno trovata. Una gamba di quella sorta! L'ho incontrata io due o tre volte su per i
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udire ancora il vocione solenne e quel furibondo pugno sul tavolo. Adesso il sole fendeva obliquo la sala dalle finestre ver so il lago, la empiva
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voltò e rivoltò il libro con un sorriso malizioso. "Io non so" diss'egli "se posso domandare quanto costa." "Quarantacinque centesimi." "Ah
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. Non so se la parola umana possa esprimere tutto quello che il vostro atto m'ispira. Bene, io non ricercherò i motivi molto oscuri della condotta che
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Silla. "Sono un imbecille, signor, non so dir niente, ma sono amico. Vi giuro che se potessi rispondere io per lei, farvi sortire quel colpo di sciabola
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infrequente il caso che all'appello della contessa rispondesse quasi di sotterra la sua voce lamentevole. "Pro nto, Eccellenza; ma non so da che parte". Gli
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"mi perdoni se mi prendo l'arbitrio di loquire in tre; c'è dentro il diavolo, eccola; non so se mi spiego." "Zitto, voi, andiamo, prudenza! Che
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so. Di fermarsi, magari l'ho pregato anch'io perché so che al signor padrone gli è tanto rincresciuto quando è andato via e ho idea che se lo potrà
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so come esprimere il mio concetto. Voglio dire che abbiamo bisogno di quel silenzio e riposo che si trova nei campi verdi, atto a quietare certi pens
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, cercando non so che cosa, borbottando fra i denti di non aver mai visto la padrona così cagna come quella sera. Un domestico correva su e giù dalla
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, marchesa, che so io, il diavolo che la porti. Cambio presto, è troppo gelosa. Un pezzo da quaranta suonati. Ma è ancora bella donna. Cr... se è bella
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paese, genera aria pura e vivificante, e non prende niente per tutti questi benefizi, altro che la sua preminenza e la sua maestà. Io non so se Voi
Accademia della crusca
