Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: lago

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Malombra

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Fogazzaro, Antonio 23 occorrenze

Malombra

parete di ponente, verso il lago, e da una porta a vetri che mette al giardinetto pensile, sopra la darsena. Un grande camino antico di marmo nero

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dell'errore, quando trovò, dopo un tratto abbastanza lungo, che scendeva verso il lago. Pensò che al postutto non era sicuro di rinvenire la chiave del

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disse tranquillamente che voleva una camera sul lago. Ella amava le onde e la tempesta, né le fecero paura la fronte corrugata e gli occhi lampeggianti

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udire ancora il vocione solenne e quel furibondo pugno sul tavolo. Adesso il sole fendeva obliquo la sala dalle finestre ver so il lago, la empiva

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loro umidi mantelli di boschi, le ultime colline di ponente sfumate in un chiaror di piova, il lago plumbeo. Lì sul lago non pioveva ancora. Non si

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, adagio adagio, si riacquattavano. I monti giravano, mutando aspetto, intorno alla strada serpeggiante. Le note cime imminenti al lago nascosto si

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sala da pranzo. Chi aveva portato quegli ospiti al Palazzo era stato il solitario fiumicello ch'esce dal lago a ponente, fra i pioppi. Alcuni capitalisti

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tegami preistorici trovati in certi scavi presso il lago e ch'egli stimava un tesoro. La sua segreta amarezza era di non aver trovato alcun ciottolo sì

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Si doveva partire per l'Orrido alle dieci del mattino, c'era da percorrere il lago sino alla sua estremità di levante e poi da salire la valle che lo

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le sue goffe spiritosaggini insolenti ; le nascondeva i libri, le mutava un guanto, faceva dondolar Saetta quando andavano sul lago. Sfoggiava senza

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barche brillavano al sole, sul lago verde, a qualche centinaio di metri. I remi scintillavano nell'entrare e nell'uscir dall'acqua. Un gaio miscuglio di

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molto lontano e molto sodo, se il suo segretario si attentava di parlar così a voce alta, malgrado il silenzio notturno e la eco sonora del lago

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luogo solitario, a riva del lago, poco discosto dal Palazzo. Fanny avea promesso che vi sarebbe venuta con la lancia dopo mezzanotte. Era irrequieto

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sarò. Mandami una boccettina d'egnatia; ho i nervi scordati come un pianoforte di collegio. È mezzanotte e non possiamo dormire né io né il lago che se

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daccapo di nuvole malinconicamente chiare fra la luna invisibile, appena spuntata, e il tacito specchio del lago. "Vien qua!" disse il curato. "Dove vai

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lo figuro così. Ci devono essere dei grandi cipressi. D'un solitario poi! Il lago è impossibile, senza ville tranne questa. Se non fa lui un po' di

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. C'erano però sul letto il suo cappellino, i guanti e un piccolo album. Steinegge l'aperse, vide uno schizzo preso dalla riva del lago, sotto i

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' suoi monti, le rive settentrionali del lago, erano in piena primavera e ne descriveva l'aspetto con studiata eleganza di stile. Chiudeva con un caldo

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. Era una notte senza luna, quieta. Il lago non si distingueva dalle montagne. Appena si vedeva a piedi dell'alta finestra una striscia biancastra, il

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nel viale e s'appoggiò alla balaustrata, guardando il lago. La notte era oscura. Poche stelle lucevano nel cielo nebbioso fra le enormi montagne nere

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verso il lago erano aperte e tuttavia lucenti come occhi giallastri d'un gufo mostruoso. Marina vegliava. Era uscita dalla presenza del conte con il

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tagliava per isghembo un pendìo cespuglioso dal vallone del palazzo alle prime nere casupole di R... Abbasso, il lago dormiva. Nel Palazzo si vedevano

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a Marina che gli piegava incontro il viso, disegnandosi sul chiarore abbagliante del lago sfolgorato dietro a lei dai lampi. Ne sentì i picco li piedi

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