Malombra
"El xe largo e longo, Ecelenza" disse alla contessa Fosca la sua fedele Catte, versandole il caffè in una tazza larghissima, mentre la contessa
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il soffitto, metteva una gamba a cavalcioni dell'altra che poi pigliava bruscamente la rivincita. "Presto bisognerà scendere, signor" diss'egli
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"Ah Dio, Silla, che orrore!" disse la signora De Bella entrando come un nembo di seta in cui due piedini nervosi tempestavano a colpi sordi. "Buona
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Una mattina la contessa Fosca e il conte Cesare si trovarono soli a colazione. Tutti gli altri erano andati a vedere il posto della futura cartiera
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tutti i vagoni si chiacchierava, si rideva, si vociava. Quando la locomotiva ebbe trascinato via quegli strepiti con il soffio leonino, parve a Silla
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Il 6 settembre grande aspettazione al Palazzo. I radi, timidi fili d'erba che bucavano la ghiaia bianca e rosea del cortile, eran tutti scomparsi
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, la voce della contessa Fosca. Fanny aveva una candela e il Rico voleva un lanternino. La contessa ripeteva: "Non avete trovato Momolo? Non avete
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Era corsa una settimana dall'arrivo di Edith e dei Salvador al Palazzo. La contessa Fosca pretendeva d'aver avuto, i primi due giorni, una gran
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mezzo. Lo sapeva che dovevano essere le dieci e mezzo: aveva guardato l'orologio due minuti prima per la centesima volta. Abbrancò l'erba con le dita
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"Sì, il Cristianesimo, lo capisco bene" disse il conte, pigliando in mano un alfiere e guardandolo attentamente. "Non so chi sia la bestia che vuol
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Alle due pomeridiane il commendatore e Silla lavoravano in biblioteca. Preparavano lettere e telegrammi d'affari, liste di persone a cui mandare la
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Il pranzo fu triste. Il padre Tosi si alzò da tavola subito dopo la minestra per andare dal conte, e non ritornò più. La contessa e Nepo mangiavano
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rimedio, porterà via lui e i suoi compagni nelle tenebre. La locomotiva fischia, colpi violenti scoppiano di vagone in vagone sino all'ultimo: il convoglio
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marchese mossero gravi rimostranze al "caro Filippo" con la solennità di chi adempie un alto ufficio ed esprime in pari tem po il giudizio di una
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occorre di saperlo con sicurezza e di sapere il suo indirizzo. Ti do la mia parola che non è per andarlo a trovare! Sguinzaglia, ti prego, i tuoi
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Hund ist, questo è molto bene anche in grammatica. Egli vuole il Reno, der Kerl! Avete fuoco?" "Sì, ma lasciate stare la politica." "Oh" rispose
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Si doveva partire per l'Orrido alle dieci del mattino, c'era da percorrere il lago sino alla sua estremità di levante e poi da salire la valle che lo
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Egli dormì poco quella notte. Da S. Ambrogio la gran voce solenne delle ore gli riempiva la stanza, si confondeva al suo sopore inquieto, mettendovi
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"Di qua, signore" disse il servo che precedeva Silla: "il signor conte è in biblioteca." "È questa la porta della biblioteca?" "Sì, signore." Silla
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"Come hanno fatto bene! Come hanno fatto bene!" ripeteva Marta correndo su per la scala della canonica a portar le valigette di Edith e di suo padre
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Quel giorno la gentildonna veneziana di Palma il Vecchio fu scherzosamente pregata di uscire dalla sua cornice e di sedere a pranzo. La bella donna
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colline, per le montagne, ogni casupola dispersa. Una riga di fazzoletti oscuri si vide salir lentamente la via tortuosa della chiesa, scivolar nella
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casupole, dei sassi cespugliosi vi tacevano ferme, intere. Ma d a ponente la piova veniva avanti come una vela obliqua dal cielo alla terra, sempre più
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Il sole era tramontato e le cicale non cantavano più. La costa boscosa in faccia alla biblioteca si disegnava nera sotto il limpido cielo aranciato
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Un'ombra nera comparve sulla porta aperta del salotto di don Innocenzo, nascondendo il cielo stellato; una voce disse: "Niente." Il curato non la
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Donna Marina Crusnelli di Malombra alla signora Giulia De Bella ... 26 agosto 1864 Graziosissima toilette! Ma come t'è venuta la povera idea dei
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di pioggia. Quel mostruoso scoglio mezzo nudo, tanto amato dall'edere, tanto paziente dei rovi, era la vita, la parola, la passione del paesaggio