MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA
troppo! sospirò quella pertica alzando gli Occhi al cielo. Dietro di lei si udì un sospirone. - Diavolo! non potei a meno di esclamare, perchè mi dice «pur
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non è concesso in questa valle di frutti proibiti. Forse provvidenzialmente: lo scambio delle gentilezze e delle cortesie diventerebbe troppo generale
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volta da un sogno, ho parlato troppo forte, l'ho risvegliato. Baccio, che in meno d'un baleno era salito e ridisceso, mi appoggiò la bocca all'orecchio
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giovane tarchiata montanara dalle braccia e dal viso rossi come di terra cotta. Avevo visto abbastanza e capito anche troppo. Scappai di là e poi ridiscesi
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materialismo nè più, nè meno. - È un argomento che prova troppo .... e nulla. Coll'ammettere l'irresponsabilità delle inclinazioni, si esclude la colpa
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l'assenza di messer Francesco e del Tasso. Manzoni chiudeva l'augusta falange. In fatto d'arti figurative, il curato non era nè troppo eclettico nè troppo
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recitando le preci dei defunti. Figuratevi come rimanessero quando si accorsero che la cosa era pur troppo seria. Due, che giocavano in un salotto attiguo
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quella parte, ma lo sentiva e se ne turbava sovente. Fra quei due uomini si combatteva un formidabile duello: e pur troppo il Sindaco aveva il
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riuscito a prendere il largo. Ma essi gli avevano fatto fuoco addosso e pur troppo le due fucilate da noi intese non avevano fallito il segno ... «Mio caro
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pareva dire: «Voi sapete come e perchè!» E quello del medico, corrucciato prima terribilmente, poscia d'un subito rassegnato: «Pur troppo!» Que' due
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al suo abbandono, mettono a repentaglio tutta l'esistenza. Crudele egoismo! La requisitoria era compiuta e la condanna non si faceva troppo aspettare
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burroni, in tutte le macchie; felice se riuscivo a scovarne qualche immagine, schiva dei sentieri troppo battuti, o qualche rima discreta. Avevo anche
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, grazie, - ben, due ditini, due soli ditini .... troppo incomodo. E rivolto a me: - Io e il signor curato, non s'è mai avuto in venti anni una parola
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troppo tardi; io gli rivolsi la parola: - Signor farmacista, gli dissi, permettete che, in assenza del signor curato, io vi faccia gli onori di casa
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cuore. - Questo è troppo piccolo, disse Bazzetta a Baccio che portava un cuscino; - uno di quelli del divano, là in gabinetto. Trovandomi il più
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dall'altra, davanti e di dietro con moti sussultorii ora rapidi ora solenni, come fa chi cammina dopo aver troppo bevuto. Il portatore era un vecchio
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.... Il vecchio mi interruppe: - Tebaide, sì, è una Tebaide questa valle: ma soltanto per la solitudine; quanto al resto, sono troppo indegno del
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troppo toccò a me il tristo ufficio di richiamarla alla triste realtà. Un giorno ch'io mi recavo al Fontanile la incontrai per istrada: dapprima parve
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rassegnazione è, scusate la parola, dappocaggine, La vostra condizione vi par un mantello troppo pesante? ebbene gettatelo dietro le spalle. Il mondo
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troppo sola ... che so io, tante altre cose mi disse. Ma in cielo era scritto ciò che era scritto! Tuttavia le parole del signor curato mi avevano alquanto
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, svapora, svanisce, dilegua ... lo so io ... pur troppo! E abbassandosi all'orecchio del fabbriciere anziano di S. Gaudenzio; - Soltanto in donne